L’ITALIA È UNA REPUBBLICA FONDATA SUGLI STAGISTI NON PAGATI – LA CAMERA DEI DEPUTATI PROPONE DIECI POSTI A STUDENTI UNIVERSITARI “PARTICOLARMENTE MERITEVOLI” PER UN TIROCINIO DI SEI MESI, RIGOROSAMENTE IN PRESENZA. RIMBORSI SPESE? NON PERVENUTI. TUTTO LEGALE, MA SE LO STATO NON DÀ IL BUON ESEMPIO, ALLORA È OVVIO CHE I DATORI DI LAVORO SI SENTIRANNO LEGITTIMATI A NON PAGARE I GIOVANI LAVORATORI CON LA CAZZATA DEL “DEVI FARE ESPERIENZA” (INTANTO, LI SFRUTTANO SENZA PAGARE…)
Estratto dell’articolo di Charlotte Matteini per “il Fatto quotidiano”
Lavorare gratuitamente per sei mesi per la Camera dei Deputati. È quanto propone il programma di tirocinio “Camera dei deputati – Università italiane” pubblicato sul sito istituzionale della Fondazione Crui e portato alla luce dal sito “La Repubblica degli Stagisti”.
Dieci i posti messi a disposizione di studenti universitari iscritti a corsi di laurea triennale o magistrale “particolarmente meritevoli”, con una media non inferiore ai 25/30, con l’obiettivo “di affinarne il processo di apprendimento e di formazione e di agevolarne le scelte professionali”.
Il tirocinio avrà una durata di sei mesi, da gennaio a luglio 2024, rigorosamente in presenza, a meno di eventuali emergenze sanitarie o di sicurezza, e il progetto formativo prevede “il compito di elaborare studi o ricerche utili per le strutture amministrative della Camera […], anche finalizzati alla tesi di laurea e all’arricchimento del percorso formativo del tirocinante”.
protesta contro lo sfruttamento degli stagisti
Rimborso spese non pervenuto. […] basta andare a visionare la convenzione siglata con la Camera dei Deputati, all’articolo 1: “I tirocini non danno luogo ad oneri a carico della Camera”. E non “possono dar luogo ad aspettative di futuri rapporti lavorativi”.
[…] Nulla di illegale. La legislazione italiana dispone che i tirocini svolti nell’ambito del percorso di studi possono essere proposti in forma totalmente gratuita anche dopo il 2012, quando il Governo Monti introdusse l’obbligo di rimborso spese per gli extracurricolari. Ma la Camera dovrebbe dare l’esempio e puntare sulla valorizzazione anche economica delle competenze degli studenti meritevoli.