UN BEZOS DI PATRIMONIO CHE SE NE VA - MACKENZIE, MOGLIE CORNIFICATA E POI BONIFICATA (CON 58 MILIARDI DI DOLLARI) DEL FONDATORE DI AMAZON, DONA 1,7 MILIARDI A OTTO ORGANIZZAZIONI NO PROFIT, SOPRATTUTTO DEDICATE ALL'UGUAGLIANZA RAZZIALE E DI GENERE, E ANNUNCIA DI AVER RIADOTTATO IL NOME DA NUBILE - DOPO IL DIVORZIO È RIMASTA AZIONISTA FORTE DI AMAZON E HA PROMESSO DI REGALARE METÀ DEI SUOI SOLDI
MacKenzie Bezos, ex moglie del fondatore di Amazon Jeff Bezos, ha annunciato martedì su Twitter e tramite un blogpost su Medium di aver devoluto finora 1,67 miliardi di dollari in beneficenza. Ha anche annunciato di aver cambiato formalmente il suo nome in MacKenzie Scott.
Le organizzazioni no profit che hanno ricevuto le sue donazioni perseguono nove diverse finalità: uguaglianza razziale, diritti LGBTQ+, uguaglianza di genere, mobilità economica, empatia e ponte tra le divisioni, democrazia, sanità pubblica, sviluppo globale e cambiamento climatico.
Nel maggio 2019 MacKenzie Scott ha firmato il Giving Pledge: una promessa che implica la donazione di oltre la metà della sua ricchezza durante la propria vita o nel proprio testamento. La signora Scott ha un patrimonio di circa 58 miliardi di dollari per via del suo divorzio avvenuto a metà 2019 da Jeff Bezos, per mezzo del quale ha ricevuto un quarto della sua partecipazione in Amazon, per un valore attuale di 36 miliardi di dollari.
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Delle nove finalità benefiche, la gran parte delle donazioni sono andate a favore dell’equità razziale per un valore complessivo di 586,7 milioni di dollari. Segue la causa della mobilità economica che ha ricevuto 399,5 milioni di dollari in donazioni. Alcune delle organizzazioni no profit che hanno ricevuto donazioni della ex moglie di Bezos sono: Asian American Advancing Justice, Black Girls CODE, Blue Meridian Partners, Center for Policing Equity, George W. Bush Presidential Center, Howard University, Obama Foundation e United Negro College Fund.
“La Glasswing è una piccola farfalla con ali invisibili che può trasportare 40 volte il suo peso”, ha scritto MacKenzie Scott. “Negli ultimi quattordici mesi, sono stata ispirata dalla capacità delle persone di sollevare gli altri: un’associazione di donne professioniste che guidano le ragazze attraverso lo stesso programma che ha pagato per la loro istruzione; una rete di famiglie a basso reddito che si sollevano dalla povertà sostenendosi e consigliandosi a vicenda”.
Sebbene la Scott dopo il divorzio non abbia fatto molte dichiarazioni, ora, nel post su Medium, ha fornito alcune informazioni sulle decisioni prese sin dall’inizio dello scorso autunno. “Ho chiesto a un team di consulenti con una rappresentanza chiave di gruppi storicamente emarginati in base alla razza, al genere e all’identità sessuale, di aiutarmi a trovare e valutare le organizzazioni che hanno un grande impatto su una molteplicità di cause”, scrive.
La Scott aggiunge: “Anche se questo lavoro è in corso e durerà per anni, sto pubblicando un aggiornamento oggi perché la mia riflessione dopo gli eventi recenti ha rivelato un privilegio che stavo trascurando: l’attenzione che posso richiamare sulle organizzazioni e sui leader che guidano il cambiamento”.
Quando la Scott era ancora sposata con Jeff Bezos, la coppia ha annunciato un impegno di 2 miliardi di dollari nel novembre 2018 per due cause: il sostegno alle famiglie dei senzatetto e il finanziamento alla creazione di una rete nazionale di scuole materne ispirate al metodo Montessori in comunità scarsamente servite. All’interno del programma di sovvenzioni chiamato Bezos Day One Fund, il fondatore di Amazon ha elargito donazioni per circa 100 milioni di dollari sia nel 2018 che nel 2019 a gruppi no profit dedicati a fornire assistenza alle famiglie di senzatetto.
Bezos ha anche annunciato un fondo Bezos Earth da 10 miliardi di dollari a febbraio, dedicato alla lotta ai cambiamenti climatici. Tuttavia non ha ancora annunciato un aggiornamento su questa iniziativa filantropica. Jeff Bezos non ha firmato il Giving Pledge.
MacKenzie Scott ha concluso la sua nota con la promessa di continuare a condividere pubblicamente le sue donazioni di beneficenza “nei mesi e negli anni a venire”.