1. AIUTO! CROLLA UN’ALTRA GRANDE CERTEZZA ITALIANA DEL DOPOGUERRA. DOPO LA PERQUISIZIONE CON RELATIVO SEQUESTRO DEL COMPUTER DI ABRAMO BAZOLI, ECCO LA VOCE DEL SUO AMICO DI SACRESTIA GUZZINO GUZZETTI NELLE INTERCETTAZIONI DI EXPO2015 2. I DUE BANCHIERI CHE COMANDANO L’EX FINANZA BIANCA NON SONO PIÙ INTANGIBILI. HANNO PASSATO ENTRAMBI GLI 80 ANNI E INTESA, LA BANCA CHE INSIEME GOVERNANO, NON È PIÙ “BANCA DI SISTEMA”, COME DICEVA PASSERA PRIMA DI “SISTEMARE” A SUO MODO ALITALIA, TELCO-TELECOM, RCS E ALTRE MERAVIGLIE DELL’INCIUCIONE ALLA MILANESE 3. BAZOLI TRA DUE ANNI SCADE INSIEME AL SUO DUALE E GUZZETTI NON È DETTO CHE IN CARIPLO POSSA PRENDERSI IL CENTOSETTESIMO MANDATO CONSECUTIVO. PER LA PRIMA VOLTA, I DUE ARZILLI VECCHIETTI HANNO UNA DATA DI SCADENZA (QUASI) CERTA SUL COLLETTO DELLA GIACCHINA E GLI ALTRI POTERI DELLO STATO SE NE APPROFITTANO


a cura di colinward@autistici.org (Special Guest: Pippo il Patriota)

1. CARTONI DEL LATTE CON LA SCADENZA/ DOPO BAZOLI ECCO GUZZETTI!
Crolla un'altra grande certezza italiana del dopoguerra. Dopo la perquisizione di Abramo Bazoli, ecco la voce del suo amico Guzzino Guzzetti nelle intercettazioni di Expo2015. I due banchieri che comandano l'ex finanza bianca non sono più intangibili. Hanno passato entrambi gli 80 anni e Intesa Sanpaolo, la banca che insieme governano, non è più "banca di sistema", come diceva AirOne Passera prima di "sistemare" a suo modo Alitalia, Telco-Telecom, Rcs e altre meraviglie dell'inciucione finanziario alla milanese.

Bazoli tra due anni scade insieme al suo duale e Guzzetti non è detto che in Cariplo possa prendersi il centosettesimo mandato consecutivo. Per la prima volta, i due terribili vecchietti della finanza bianca hanno una data di scadenza (quasi) certa sul colletto della giacchina e gli altri poteri dello Stato se ne approfittano.

Ecco cosa scrive il Sole 24 Ore: "Paris ai Pm: ho pilotato appalti. L'ex manager: favori alla ‘cupola' per vantaggi di carriera e protezioni politiche. Interrogatorio di cinque ore, verbali secretati. Le chiamate di Luigi Grillo e i contatti con Moretti: ‘Guarda che la capitale di Finmeccanica è Genova'. Il pressing su Guzzetti per le candidature in Terna" (p. 8). Guzzetti non commette reati, al telefono, ma viene beccato in flagranza di maneggio e raccomandazione con il suo grande amico Luigi Grillo, provvisoriamente al gabbio, per aiutare Giuseppe Nucci di Sogin ad andare in Terna.

Poi, tanto perché alla fine dobbiamo diventare tutti renziani del cazzo, c'è anche la telefonata di Grillo Luigi che racconta a Guzzetto della sua cena con Bassanini (capo della Cdp) a casa di Gianni De Michelis, ex ministro di Bottino Craxi addetto alle balere, per parlare di nomine pubbliche.

Anche qui, niente reati, per carità. Ma viva le intercettazioni telefoniche. In attesa del primo coglione che dice che sono una grave violazione della privacy (di Lor Signori), facciamo sommessamente notare che, senza le intercettazioni, Paris col cappero che collaborerebbe. Oppure, sempre senza intercettazioni, come farebbero Frigerio e Grillo a difendersi con la pregevole linea del "Sono solo chiacchiere in libertà" (cioè, millantavano)? E senza intercettazioni, quando mai si potrebbe toccare con mano che le centinaia di convegni su etica e affari promossi da uno come Guzzetti erano orbi di un'importante sezione dedicata all'elogio della raccomandazione come sistema di governo?

Già che siamo in tema, Repubblica sottolinea con moderata soddisfazione: "Expo, Frigerio ammette: ‘Avevo l'ufficio a Roma nella sede di Forza Italia" (p. 4). Frigerio chi? Va bene, ma Guzzetti almeno lo conoscete?


2. LOMBROSIANI PER SEMPRE
"Sono il suo avvocato (di Scajola), ma non c'è conflitto d'interessi". La foto di Nico D'Ascola, deputato alfanoide, a pagina 9 del Corriere, ci ricorda che avere in casa gli specchi di legno alla lunga può creare equivoci e incomprensioni con la stampa e le forze dell'ordine.

Intanto a Sciaboletta gli scoprono Luciano Zocchi, suo ex capo di gabinetto al Viminale ("Faldoni a 007 e segretari. Scajola e il nuovo giallo sull'archivio del Viminale", Stampa, p. 5). Un po' di pazienza e verrà svelata anche la sua amicizia con l'onorevole Abbrignani. Comunque siamo sempre in zona Lombroso.

3. TUTTO IL POTERE AI CIALTRONI! (ALMENO LASCIATECI SCAPPARE IN SVIZZERA)
"Tasi, rinvio a settembre per i comuni in ritardo", titola il Sole 24 Ore in prima pagina. Oltre 7.000 comuni non hanno deciso quanto far pagare della nuova tassa sulla casa, la cui prima rata è prevista per il 16 giugno. Sono sindaci incasinati o paraculi o tutt'e due le cose, che non vogliono dire prima delle elezioni di domenica se e quanto stangheranno i loro cittadini, per paura di far incazzare la gente. Il governo Renzie copre loro la schiena con una "nota" del ministro Padoan, arrivata dopo una trattativa con l'Anci, guidata da Ditomedio Fassino. Del resto a paraculaggine è un bel derby, tra Pittibimbo e i sindaci-sceriffo che van tanto di moda.

Il Messaggero titola in prima: "Caos comuni, slitta la Tasi". Il Corriere in prima spiega con un pezzo di Marro l'incredibile pasticcio sulle tasse della casa. Il Giornale sfodera un notevole "Casa Renzi è un bordello" (p. 1)

Poi passa la Repubblica di lotta e di governa e titola così: "Tasi a settembre per i ritardari" (p. 1). E sembra quasi una cortesia di Renzie e Padoan ai contribuenti.

4. TUTTI A SPASSO DIETRO IL PIFFERAIO GRILLO
Di Grillo da Vespa sapete già troppo, quindi oggi ce la si cava con un po' di titoli non sense alla rinfusa, come è giusto che sia per una classe politica varia ed eventuale.
"Grillo, dalla lupara bianca al selfie con Vespa" (Stampa, p. 7). Pappa e ciccia non si fa! Pappa e ciccia non si fa! Aveva ragione Scajola al telefona con Lady Matacena.
"La promessa del premier: via i politici dalla Rai" (Repubblica, p. 1). Andranno tutti su Mediaset.

"Renzi: loro sono l'insulto, noi l'Italia della speranza" (Stampa, p. 6).
"Berlusconi: io oscurato dal match Beppe-Matteo. L'incubo astensione" (Messaggero, p. 6). Incubo? Ci piacciono i loro incubi.

"Pugni chiusi e toni soft, il tour in treno di Tsipras: ‘Renzi imita la destra" (Repubblica, p. 5). Ma noi perché uno come Tsipras non ce l'abbiamo? Allora è vero che bisogna sfiorare la guerra civile per depurarsi e rinascere. Noi al massimo la facciamo per la movida, la mega rissa di piazza.

Però si ride anche con la foto-notizia del Corriere (sarà troppo?) titolata "Tsipras: ‘Noi diversi dai 5 Stelle" (p. 6). In effetti gli manca quel 20-25%.

5. UN PAESE FELICE DI APPARIRE (COGLIONE)
Ritagliare e rimirare la fotona centrale del Corriere della Sera (pp. 4-5) in cui si vede Vespa che saluta Grillo al suo arrivo in strada. Si notino gli astanti che ridono tutti belli contenti. Sono lì, sono spettatori che fanno spettacolo, sono felici da morire. Fanno foto col telefonino.

6 - FREE MARCHETT DI REGIME E OLTRAGGI AL PUBBLICO CERVELLO
"Addio a scorta e auto blindata. La svolta del capo della Polizia". Repubblica dell'Ordine (e della Sicurezza) in festa per la spending review del Poliziotto Capo: "L'esempio di Pansa. Via la Bmw: viaggia su una Delta usata. Ora tocca agli altri dirigenti del Viminale. il messaggio: i tagli alle forze dell'ordine devono colpire anche i vertici" (p. 16). O cari prefetti inventati dal Fascio, fate come Pansa e vi salverete!

Intanto il cazzone No-tav che insultò ripetutamente un carabiniere dandogli della "pecorella", salvo poi cadere da un palo e mezzo sfracellarsi a riprova delle sue ridotte capacità mentali, si becca una condanna a quattro mesi per oltraggio a pubblico ufficiale (sempre Repubblica, nella pagina appaltata ai corpi dello Stato). Giustizia è fatta! La prossima volta provare con "panda", "foca", "pinguino" per vedere se costituisce reato.

7 - IL LEONE TI INSEGUE DOPO ANNI
Mano dura contro la vecchia gestione del Leone di Trieste, citata in giudizio da Mario Greco e soci. Ma oggi è il turno (mediatico) degli accusati, Agrusti e Perissirotto. "Generali, al via la causa contro la vecchia gestione. Agrusti deposita la memoria difensiva e chiede i danni: "E' una lite temeraria e lo documenterò". Prima udienza il 29 maggio. Trieste chiede milioni di euro agli ex vertici ma per l'ex manager sono accuse senza fondamento" (Sole, p. 27). I due vecchi manager sono difesi dal Trio Bellezza, Bonelli, Erede e Pappalardo.

 

 

Profumo Presidente di Banca Mps insieme a Riffeser e Giuseppe Guzzetti il Presidente Acri la casi tutte le Fondazioni Bancarie Italiane LUIGI ABETE ALESSANDRO PROFUMO FEDERICO GHIZZONI GIOVANNI BAZOLI FOTO LAPRESSE Sandro Gozi Corrado Passera LUIGI GRILLO IGNAZIO VISCO resize Franco Bassanini e Linda Lanzillotta CESARA BONAMICI ANSELMA DELLOLIO GIANNI DE MICHELIS GIANSTEFANO FRIGERIO IL DITO MEDIO DI FASSINO RENZIE VERSIONE FONZIEMATTEO RENZI E PIERCARLO PADOAN

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…