alitalia

A TEMPO DEBITO – LA NUOVA ALITALIA NON SI CIUCCERÀ TUTTI I DEBITI DELL’ATTUALE SOCIETÀ (CIRCA 1,5 MILIARDI), MA SOLO QUELLO CHE RIMANE DEL PRESTITO-PONTE DEL TESORO. IL RESTO FINIRÀ IN UNA BAD COMPANY, COME DA TRADIZIONE – LA NEWCO DOVREBBE PARTIRE CON 1 MILIARDO DI CAPITALE, PER LA MAGGIORANZA IN MANO PUBBLICA. LE CONDIZIONI DI TRIA: “SERVE PIENA CONFORMITÀ ALLE REGOLE EUROPEE” E IL PIANO DI FS

Giusy Franzese per “il Messaggero”

 

EMBRAER E-175 ALITALIA

New Alitalia non si farà carico dei debiti dell’attuale società, fatta salva la parte residua del prestito-ponte del Tesoro una volta sottratta la quota convertita in azioni. Si tratta di circa 1,5 miliardi di debiti (ad esempio verso fornitori e banche) che resteranno a carico dell’Alitalia in amministrazione straordinaria e saranno gestiti nella fase liquidatoria.

DI MAIO VOLA IN ECONOMY

 

Alla Nuova Alitalia finiranno gli asset dell’attuale compagnia compreso l’organico (probabilmente al netto dei lavoratori già in cig). Il prezzo dell’acquisizione? Un euro, qualora New Alitalia si farà carico della restituzione al Tesoro del prestito-ponte; poco meno di 1 miliardo se a restituire il prestito sarà la vecchia Alitalia gestita dai commissari. Ecco dunque lo schema per il salvataggio dell’ex compagnia di bandiera che adesso tornerà a essere in parte rinazionalizzata.

tria

 

È il classico schema della bad company e della good company. La newco dovrebbe partire con 1 miliardo di capitale, per la maggioranza in mano pubblica: 30% Fs, 15% Mef, 15% altre partecipazioni statali (sembra certo che Poste italiane, tra gli altri, sia della partita). I partner industriali privati, Delta Airlines e easyJet parteciperanno con il 20% ciascuno. Il piano al quale sta lavorando l’ad di Fs Gianfranco Battisti come polo aggregante dell’intera operazione, dal punto di vista finanziario è quindi praticamente pronto. 

 

gianfranco battisti

Anche se ieri il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, non ha voluto confermare la quota del 15% che dovrebbe prendere il Tesoro. «Non sono state fatte cifre. Quindi se parliamo di 15%, non sappiamo neppure il 15% di cosa» ha detto. Il ministro ha poi voluto ricordare le due condizioni poste dal governo a un ingresso nella newco: «Un piano industriale affidabile e sostenibile che rifletta la convenienza dei futuri partner esteri ma anche del Paese con una new company che presenti una forte discontinuità con quella precedente; la piena conformità con le regole europee». Da Tria anche una smentita alle indiscrezioni di un quotidiano relative alla costituzione di due newco distinte: «Non ne ho mai sentito parlare».

 

LE ROTTE

DELTA AIRLINES1

Sul fatto che la newco sia una sola, non ci dovrebbero essere dubbi. Si vocifera anche di un accordo già definito sul management: l’amministratore delegato sarà italiano, il direttore generale sarà invece espressione degli americani di Delta. La prossima settimana in una riunione a Londra saranno definiti i dettagli del piano industriale: il perimetro aziendale (in base a quanto dichiarato dal ministro Di Maio ai sindacati dovrebbe rimanere lo stesso), gli hub (che dovrebbero essere Fiumicino e Linate), il numero dei vettori, le rotte da mantenere e quelle da eliminare. 

 

alitalia

A questo proposito dovrebbe essere confermato un potenziamento di quelle a lungo raggio verso e da il Nord America (che interessano molto a Delta), mentre quelle brevi saranno oggetto di una razionalizzazione. Tratte come Napoli-Roma oppure Firenze-Roma ad esempio dovrebbero essere eliminate, visto che si tratta di percorsi serviti molto bene dall’Alta velocità con treni che adesso arrivano fin dentro l’aeroporto di Fiumicino. 

 

LUIGI DI MAIO GIOVANNI TRIA GIUSEPPE CONTE

Per quanto riguarda l’organico, si punta a gestire gli esuberi (ancora da quantificare) con ammortizzatori sociali e prepensionamenti. Non si esclude la possibilità di un travaso di dipendenti in aziende controllate dalle Fs. Il piano industriale dovrebbe essere presentato ai sindacati la prima settimana di marzo.

Ultimi Dagoreport

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO