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ORCEL ALLE GRANDI MANOVRE - L'AD DI UNICREDIT HA INCONTRATO GIUSEPPE CASTAGNA: VUOLE CHE BPM SIA LA PRIMA PREDA NEL SUO PERCORSO DI ACQUISIZIONI - IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, E' CONTRARIO: PRETENDE CHE UNICREDIT SI PAPPI PRIMA IL CATORCIO MPS - LA TEMPISTICA NON E' SECONDARIA ED E' LEGATA ALLA CREDIBILITA' SUL MERCATO - DOPO LE NOZZE UNICREDIT-BPM, CASTAGNA POTREBBE DIVENTARE DG DEL GRUPPO
Dagonews
Andrea Orcel, ormai ufficialmente assiso sul trono di Unicredit, si guarda intorno per dare forma alle operazioni straordinarie attraverso cui rilanciare la banca. L'ex presidente di Ubs, molto apprezzato come banchiere d'investimento meno come "gestore ordinario", ha incontrato Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Bpm (che invece da esperto "amministratore" potrebbe diventare direttore generale di Unicredit in modo da compensare l'esperienza finanziaria del nuovo Ad).
Orcel vorrebbe che l'istituto lombardo fosse la prima scintillante preda del suo percorso di acquisizioni. Il suo piano non piace al Dg del Tesoro, Alessandro Rivera. Il Mef vorrebbe che Unicredit si dedicasse prima al catorcio Mps, anche per alleggerire il governo di una rogna non da poco.
Ogni strategia ha la sua tempistica: Orcel ha capito che Banco Bpm, istituto solido da un punto di vista patrimoniale, va rilevato prima di affondare gli artigli sul Montepaschi, così da offrire al mercato un gioiellino come antipasto. Dopo aver ricevuto applausi e consensi, potrà - sulla spinta della politica - trangugiare l'amaro calice senese.
Chi la spunterà alla fine, il banchiere o il Mef? E soprattutto: Unicredit ha i mezzi economici per affrontare due acquisizioni così importanti?