borse piazza affari mercati

IL PANICO SUI MERCATI CONTAGIA ANCHE MILANO: PIAZZA AFFARI PERDE IL 2,27%, CONTENENDO I RIBASSI DOPO ESSERE ARRIVATA A PERDERE IL 4% - I TASSI ANCORA ALLE STELLE E I RISULTATI DELUDENTI DELLE BIG TECH FANNO CRESCERE L’ANSIA PER UNA RECESSIONE NEGLI USA: ALCUNI ANALISTI SI SPINGONO A IPOTIZZARE UNA RIUNIONE D’EMERGENZA DELLA FED PER RIDURRE IL COSTO DEL DENARO LAST MINUTE: SARÀ TROPPO TARDI? – IL TONFO DI TOKYO: -12,4%. DATI HORROR CHE NON SI VEDEVANO DAL “BLACK MONDAY” DEL 1987

 

JEROME POWELL

BORSA: MILANO CHIUDE IN FORTE CALO (-2,27%)

(ANSA) - Chiusura pesante per Piazza Affari nel lunedì nero delle Borse mondiali. Il listino milanese ha chiuso in calo del 2,27%, a 31.293 punti, contenendo i ribassi nel pomeriggio, dopo che in mattinata era arrivato a perdere fino al 4,3%.

 

BORSA: L'EUROPA CHIUDE PESANTE, LONDRA -2%

(ANSA) - Chiusura in forte calo per le Borse europee, sotto pressione, al pari dei listini mondiali, per i timori di una recessione americana e di una 'bolla' nel comparto tecnologico. Londra ha chiuso in calo del 2,04%, Francoforte dell'1,82% e Parigi dell'1,42%, con i listini che hanno ridotto le perdite nel pomeriggio assieme a Wall Street, dopo che l'indice Ism dei servizi Usa è cresciuto a luglio oltre le attese.

 

CROLLO BORSE

BORSA: DOPO LO SHOCK DI TOKYO L'EUROPA LIMITA DEBACLE, MILANO -2,3%

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Il panico detta legge sui mercati mondiali che vivono come un incubo l’ipotesi di una recessione Usa con i tassi ancora alle stelle e il rischio contagio per il resto dell’economia globale. Uno scenario che si somma alle trimestrali deludenti e alla brusca correzione dell’indice Nasdaq a Wall Street.

 

Tanto che alcuni analisti si spingono già a ipotizzare una riduzione d’emergenza dei tassi da parte della Fed, accusata in queste ore di aver atteso troppo per allentare la sua stretta monetaria. La prima a fare i conti con questa “tempesta perfetta” – a cui si somma lo scenario di crisi in Medio Oriente – è stata la Borsa di Tokyo con un tonfo del 12,4% che non si vedeva dallo storico “Black Monday” del 1987.

 

CROLLO BORSE

Da lì gli allarmi si sono rapidamente diffusi sui listini europei che però sono riusciti a limitare la debacle chiudendo con passivi tra il 2% e il 3%, riducendo i passivi sul finale in concomitanza col dato sull’attività del settore servizi statunitense, tornato a crescere a luglio (come si aspettavano gli analisti).

 

Tra gli indici peggiori in chiusura c’è il Ftse Mib che cede il 2,3% (ma a tratti ha perso oltre il doppio). Non c’è quasi nessun titolo che si salva sul listino principale, se non a tratti Leonardo (ma alla fine chiude a -0,2%). Per il resto è una pioggia di vendite, da Nexi (-5,8%) a St (-3,9%), passando per Saipem (-4,2%) e Tim (-3,1%). In rosso tutti i bancari, con Mps la peggiore (-3,2%) alla vigilia dei conti.

 

coronavirus mercati 2

Sul fronte dei cambi, l’euro balza sul dollaro a 1,0967 (da 1,0835 venerdì in chiusura), toccando a tratti i massimi da sette mesi. Ma è lo yen la “moneta rifugio” in questa fase raggiungendo quota 143,2 sul dollaro e 156,99 sull’euro, in entrambi i casi al top dalla fine dell’anno scorso. Arretra ancora il BitCoin sui 54.500 dollari (-8%). Sul fronte materie prime, infine, gas debole a 35,5 euro al MWh (-3,2%) e il petrolio ai minimi da oltre sette mesi con il Brent di ottobre a 76,6 dollari al barile (-0,2%) e il Wti di settembre a 73,4 dollari (-0,1 per cento).

 

JEROME POWELL FED

Sul banco degli imputati resta così l’economia statunitense, con l’ipotesi di una recessione Usa che a catena rischia di contagiare l’Europa, moltiplicando i dubbi sulla tempistica fin qui scelta dalla Fed. Ma la novità di giornata sono anche le ipotesi - inedite - su un intervento straordinario da parte di Jerome Powell.

 

O almeno è quello di cui sono convinti gli analisti per i quali, se «si verificassero fattori esogeni come la guerra o un forte rallentamento dovuto ad una disoccupazione fuori controllo ci saranno interventi come il QE come in passato», mentre altri non escludono «che un prolungato periodo di instabilità sui mercati azionari possa spingere la Fed anche a convocare il Fomc (la commissione operativa) in un meeting straordinario per ridurre di 25 punti base i tassi».

 

CROLLO BORSE

Nell’attesa, gli investitori a Piazza Affari hanno dato vita a una fuga dall’azionario che ha visto nel mirino delle vendite praticamente tutti i settori. Tra le peggiori a fine giornata Erg (-4,8%), Hera (-4%) e Snam (-3,8%). Male anche Azimut (-3,8%) e Unipol (-3,4%) che – in attesa dei conti venerdì prossimo – continua a essere tirata in ballo in scenari di M&A bancari. La prima indiziata è sempre Mps, che domani diffonderà i conti del semestre e fornirà un aggiornamento sul piano industriale.

 

coronavirus mercati 3

Gli analisti di Equita stimano per Rocca Salimbeni un margine di interesse nel secondo trimestre in calo dell'1% sul trimestre a 581 milioni di euro (flat sull'anno); i ricavi totali sono attesi a 982 milioni (-3% sul trimestre e a +1% sull'anno) e l'utile operativo a 512 milioni (-7% sul trimestre e -2% sull'anno).

 

Per quanto riguarda l'aggiornamento del piano, i broker stimano per il 2024/2026/2028 ricavi rispettivamente a 3,9 miliardi, 3,6 e 3,7 miliardi. L'utile operativo a 2 miliardi, 1,7 e 1,8 miliardi mentre l'utile pre-tasse a 1,3 miliardi, 1,1 e 1,2 miliardi. Dal canto suo Intermonte si attende «un trimestre positivo, con una top line flat, ma in deciso aumento anno su anno».

jerome powell simposio jackson hole virtuale

 

E questo al netto della possibile decisione del Mef di cedere una ulteriore quota della banca, visto che il mercato scommette sull'eventuale ruolo che Unipol potrebbe giocare nella partita. Indiscrezioni di stampa, infatti, riportano che la compagnia assicurativa bolognese potrebbe rappresentare quel «socio stabile» con una quota di maggioranza ma non di controllo, sul modello di quanto già fatto con Bper e Popolare di Sondrio.

CROLLO BORSE

Ultimi Dagoreport

milano fdi fratelli d'italia giorgia meloni carlo fidanza ignazio la russa francesco gaetano caltagirone duomo

DAGOREPORT - PIJAMOSE MILANO! E CHE CE' VO'! DALL’ALTO DELLE REGIONALI LOMBARDE DEL 2023, CON IL TRIONFO DI FRATELLI D'ITALIA (25,18%), MENTRE LA LEGA SI DEVE ACCONTENTARE DEL 16,5 E FORZA ITALIA DEL 7,23, L’ASSALTO DI FRATELLI D’ITALIA ALLA MADUNINA ERA INEVITABILE - LA REGIONE È IN MANO DEL LEGHISTA ATTILIO FONTANA CHE, CON L’ASSESSORE ALLA SANITÀ GUIDO BERTOLASO, HA SBARRATO LA PORTA ALLE MIRE DELLA MELONIANA FAMIGLIA ANGELUCCI - EPPOI, SAREBBE PURE ORA DI DARE SEPOLTURA A STI’ POTERI FINANZIARI CHE SE NE FOTTONO DI ROMA: ED ECCO L’ASSALTO DI CALTAGIRONE A GENERALI E DI MPS-CALTA-MEF A MEDIOBANCA - IN ATTESA DI PRENDERSI TUTTO, LE MIRE DELLA DUCETTA PUNTANO AD ESPUGNARE ANCHE PALAZZO MARINO: AHÒ, ORA A MILANO CI VUOLE UN SINDACO ALLA FIAMMA! - ALLA FACCIA DEL POTERE GUADAGNATO SOTTO IL DUOMO IN TANTI ANNI DI DURO LAVORO DAI FRATELLI LA RUSSA, IL CANDIDATO DI GIORGIA SI CHIAMA CARLO FIDANZA. UN “CAMERATA” GIÀ NOTO ALLE CRONACHE PER I SALUTI ROMANI RIPRESI DALLE TELECAMERE NASCOSTE DI FANPAGE, NELL’INCHIESTA “LOBBY NERA” - UNA NOTIZIA CHE L’IMMARCESCIBILE ‘GNAZIO NON HA PER NULLA GRADITO…

donald trump friedrich merz giorgia meloni

DAGOREPORT - IL FINE GIUSTIFICA IL MERZ... – GIORGIA MELONI HA FINALMENTE CAPITO CHE IL DAZISMO DI TRUMP È UNA FREGATURA PER L’ITALIA. AD APRIRE GLI OCCHI ALLA DUCETTA È STATA UNA LUNGA TELEFONATA CON IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ - DA POLITICO NAVIGATO, L’EX NEMICO DELLA MERKEL È RIUSCITO A FAR CAMBIARE IDEA ALLA DUCETTA, PUNTANDO SUI GROSSI PROBLEMI CHE HANNO IN COMUNE ITALIA E GERMANIA (TU HAI SALVINI, IO I NAZISTI DI AFD) E PROPONENDOLE DI FAR DIVENTARE FRATELLI D’ITALIA UN PUNTELLO PER LA MAGGIORANZA PPE ALL’EUROPARLAMENTO, GARANTENDOLE L'APPOGGIO POLITICO ED ECONOMICO DELLA GERMANIA SE SOSTERRA' LA ROTTA DI KAISER URSULA, SUPPORTATA DALL'ASSE FRANCO-TEDESCO – CON TRUMP OLTRE OGNI LIMITE (LA FRASE SUI LEADER “BACIACULO” HA SCIOCCATO “AO’, IO SO' GIORGIA”), COME SI COMPORTERÀ A WASHINGTON LA PREMIER, IL PROSSIMO 17 APRILE?

donald trump peter navarro

DAGOREPORT: COME È RIUSCITO PETER NAVARRO A DIVENTARE L’’’ARCHITETTO" DEI DAZI DELLA CASA BIANCA, CHE STANNO SCONQUASSANDO IL MONDO? UN TIPINO CHE ELON MUSK HA LIQUIDATO COME UN “IMBECILLE, PIÙ STUPIDO DI UN SACCO DI MATTONI”, FU ‘’SCOPERTO’’’ GIÀ NEL PRIMO MANDATO DEL 2016 DALLA COPPIA JARED KUSHNER E IVANKA TRUMP - IL SUO “MERITO” È LA FEDELTÀ ASSOLUTA: NEL 2024 NAVARRO SI È FATTO 4 MESI DI CARCERE RIFIUTANDOSI DI TESTIMONIARE CONTRO ''THE DONALD” DAVANTI ALLA COMMISSIONE D’INCHIESTA PER L’ASSALTO A CAPITOL HILL DEL 6 GENNAIO 2021...

trump modi xi jinping ursula von der leyen

LA MOSSA DEI DAZI DI TRUMP: UN BOOMERANG CHE L’HA SBATTUTO CON IL CULONE PER TERRA – DIETRO LA LEVA DELLE TARIFFE, IL TRUMPONE SI ERA ILLUSO DI POTER RIAFFERMARE IL POTERE GLOBALE DELL’IMPERO AMERICANO. IN PRIMIS, SOGGIOGANDO IL DRAGONE CINESE, L’UNICA POTENZA CHE PUÒ METTERE ALLE CORDE GLI USA. SECONDO BERSAGLIO: METTERE IL GUINZAGLIO AI “PARASSITI” EUROPEI. TERZO: RALLENTARE LO SVILUPPO TECNOLOGICO DI POTENZE EMERGENTI COME L’INDIA - LA RISPOSTA DEL NUOVO ASSE TRA EUROPA E CINA E INDIA, È STATA DURA E CHIARISSIMA. È BASTATO IL TRACOLLO GLOBALE DEI MERCATI E IL MEZZO FALLIMENTO DELL'ASTA DEI TITOLI DEL TESORO USA. SE I MERCATI TROVANO ANCORA LINFA PER LE MATTANE DI TRUMP, PER GLI STATI UNITI IL DISINVESTIMENTO DEL SUO ENORME DEBITO PUBBLICO SAREBBE UNO SCONQUASSO DA FAR IMPALLIDIRE LA CRISI DEL ’29 - CERTO, VISTO LO STATO PSICOLABILE DEL CALIGOLA AMERICANO, CHISSÀ SE FRA 90 GIORNI, QUANDO TERMINERÀ LA MESSA IN PAUSA DEI DAZI, L'IDIOTA DELLA CASA BIANCA RIUSCIRÀ A RICORDARLO? AH, SAPERLO…

giana, turicchi, venier, paolo gallo, cristian signoretto arrigo antonino stefano

DAGOREPORT - AL GRAN BALLO DELLE NOMINE DELLE AZIENDE PARTECIPATE DALLO STATO - FA STORCERE IL NASO IL NUOVO CEO DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA): ARRIGO GIANA VANTA UN CURRICULUM DI AMMINISTRATORE PRETTAMENTE “LOCALE” E “DE SINISTRA”: MALGRADO SIA STATO IMPOSTO DA SALVINI, GUIDA ATM GRAZIE AL SINDACO BEPPE SALA. E PRIMA ANCORA FU NOMINATO CEO DI COTRAL DALL’ALLORA GOVERNATORE DEL LAZIO NICOLA ZINGARETTI; DOPODICHÉ SI ATTACCÒ ALL’ATAC, SPONSOR IL SINDACO GUALTIERI - RIMANE IN BALLO LA QUESTIONE SNAM: MALGRADO IL PARERE FAVOREVOLE DI CDP ALLA CONFERMA DI STEFANO VENIER, IL CEO DI ENI DESCALZI PUNTEREBBE SU CRISTIAN SIGNORETTO. IN BILICO PAOLO GALLO AL QUARTO MANDATO COME AD DI ITALGAS…