E’ SEMPRE PRIMA REPUBBLICA IN SFIG-MECCANICA - IN ATTESA CHE LA MAGISTRATURA FACCIA IL LAVORO SPORCO (COME PER LA LEGA), IL GOVERNO (GRILLI) NON RIESCE A RIDIMENSIONARE ORSI - IL PRESIDENTE E AD SI RIFIUTA DI CEDERE LE DELEGHE CHIAVE A PANSA: SE NE RIPARLA A FINE MAGGIO - E' DAVVERO INCREDIBILE CHE SOLO IL 2 MAGGIO SCORSO IL CONSIGLIERE CASINIANO FRANCO BONFERRONI ABBIA INFORMATO FINMECCANICA DI ESSERE INDAGATO DA OLTRE UN MESE…

Giorgio Meletti per "il Fatto Quotidiano"

Scene da prima repubblica, da partecipazioni statali vecchio stile. Il governo decide di ridimensionare il presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, e di trasferire le deleghe chiave (strategie e finanza) al numero due del gruppo pubblica, Alessandro Pansa. Ma Orsi, che di mestiere ha sempre fatto il venditore di elicotteri da guerra ai paesi emergenti, non è uno che si spaventa per così poco: e al rappresentante del Tesoro, Francesco Parlato, andato ieri al Consiglio d'amministrazione con l'ordine del vice ministro Vittorio Grilli di procedere al ribaltone delle deleghe, ha opposto un secco rifiuto. Il governo tecnico, che forse non è abituato a certi ruvidi duelli sul potere, ha vacillato. Alla fine di un pomeriggio di fuoco, uno strano armistizio: se ne riparla entro fine maggio.

Rivediamo con ordine il film di una giornata assurda, l'ennesima vissuta da un gruppo industriale con oltre 70 mila dipendenti, fondamentale presidio della tecnologia italiana. Partendo dall'antefatto.

Dunque la Finmeccanica è nell'occhio del ciclone da due anni, cioè da quando l'inchiesta sulla truffa fiscale messa a segno da alcune grandi società telefoniche ha portato all'arresto di Gennaro Mokbel e Lorenzo Cola. Quest'ultimo era consulente di primo piano per la Finmeccanica di Pier Francesco Guarguaglini e della sua consorte manager Marina Grossi. Esattamente un anno fa Guarguaglini, padre-padrone da un decennio, è stato ridimensionato alla presidenza senza deleghe, con la promozione di Orsi da capo di Agusta-Westland ad amministratore delegato del gruppo Finmeccanica.

A dicembre scorso Guarguaglini, indagato per false fatture, è stato mandato via, e Orsi è rimasto capo incontrastato, con il ruolo di amministratore delegato e presidente. Al suo fianco ha acquistato peso Alessandro Pansa, direttore generale con posto in Consiglio d'amministrazione.

Per Orsi la festa è durata poco. Giusto il tempo di proclamare un governo di Finmeccanica nel segno dell'etica, ed è arrivata anche per lui la mazzata giudiziaria, molto più pesante di quella che aveva colpito Guarguaglini: indagato per corruzione internazionale e riciclaggio. La Procura di Napoli sospetta, sulla base delle accuse di Lorenzo Borgogni, che era il braccio destro di Guarguaglini, che Orsi abbia ricavato una tangente da 10 milioni di euro da una vendita di elicotteri in India, e che l'ingente cifra sia finita nelle casse della Lega Nord, il partito che più si è speso l'anno scorso per l'ascesa di Orsi al vertice della Finmeccanica. Orsi ha sempre respinto fermamente le accuse.

Non solo per l'imbarazzo dell'inchiesta in corso, ma anche per un serio problema di strategia industriale, il governo ha cominciato da settimane a studiare il modo di neutralizzare Orsi. Infatti il manager proveniente dagli elicotteri ha cominciato a teorizzare in pubblico che la Finmeccanica dovrebbe dismettere interi settori di industria civile: in particolare Ansaldo Breda (che fa Treni e autobus ), Ansaldo Sts (segnalamento ferroviario), e Ansaldo Energia. Su questo i dissapori con Pansa sono diventati giorno dopo giorno sempre più espliciti. Il direttore generale pensa che le aziende è meglio farle andare bene piuttosto che venderle. Orsi pensa che è meglio una Finmeccanica più snella e focalizzata sulle tecnologie più avanzate: le armi.

Alla fine la decisione del governo (azionista di controllo, appunto) è stata di ridimensionare Orsi, approfittando dell'assemblea di bilancio di ieri per una ridistribuzione delle deleghe. Pansa, promosso con l'occasione amministratore delegato, avrebbe avuto strategie e finanza e controllo, mentre al presidente sarebbero rimaste deleghe misere: personale, relazioni esterne, affari legali. Le indiscrezioni uscite ieri mattina su alcuni giornali sono state confermate dal silenzio degli interessati.

Ma al momento decisivo c'è stato il colpo di scena. In un'assemblea degli azionisti dominata dalla notizia incredibile che "il consigliere ragionier Franco Bonferroni" (ex parlamentare democristiano) solo il 2 maggio scorso ha comunicato a Finmeccanica di essere indagato da oltre un mese, Orsi ha aperto il fuoco rispondendo a un azionista: "Non c'è nessuno spacchettamento di deleghe", ha detto seccamente. Poi, al momento del Consiglio d'amministrazione che doveva dare le deleghe a Pansa, è scoppiata la rissa. Una serie di lunghe e tese discussioni sono sfociate in un comunicato dal quale si ricava che a Pansa è passato solo "il riporto delle società operative per delega dell'ing. Orsi".

Il match è rinviato. La Finmeccanica, con un presidente indagato per corruzione e un consigliere di peso indagato per finanziamento illecito ai partiti, continua il suo zoppicante declino.

 

ALESSANDRO PANSA E GIUSEPPE ORSIAlessandro PansaGiuseppe-OrsiIVANHOE LO BELLO FRANCO BONFERRONILORENZO CESA MARINA GROSSI

Ultimi Dagoreport

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...