LA COOP SEI TU! - IL GIGANTE DELLE COOPERATIVE, LA FIORENTINA COOP, SI PORTA DIETRO UN FARDELLO DA 230 MLN € - UNA PERDITA IMMENSA, ANCHE SE PER ORA SOLO VIRTUALE, CHE DERIVA DALLA SUA PARTECIPAZIONE STORICA DEL 2,7% IN MPS - PER NON ANDARE IN PERDITA, IL TITOLO DI MONTEPASCHI DOVREBBE QUADRUPLICARE IL SUO VALORE (CIAO CORE) - CHIUNQUE ABBIA INVESTITO SULLA BANCA SENESE SE N’È PENTITO, A COMINCIARE DA JP MORGAN…
Fabio Pavesi per "Il Sole 24 Ore"
Turiddo Campaini lo storico patron di UniCoop Firenze, la potente rete di cooperative toscane ha lasciato la poltrona di vicepresidente di Mps. Ma quell'abbandono cambia di poco le sorti di UniCoop da anni invischiata in uno dei peggiori investimenti finanziari della sua storia. Campaini se ne è andato, ma UniCoop resta - con il suo pacchetto del 2,7% - nel capitale della banca di Siena, la banca italiana senza dubbio più malmessa tra i big del credito. E finché UniCoop resterà azionista i guai per i suoi conti non sono finiti. Occorre infatti sperare che nei prossimi mesi (anni è più probabile) il titolo Mps metta a segno un rialzo di ben quattro volte i suoi attuali valori perché la cooperativa fiorentina non debba iscrivere perdite nel suo bilancio.
La perdita occulta
Quell'investimento storico di UniCoop in Monte dei Paschi è infatti tenuto a bilancio a 306 milioni di euro che equivalgono a 96 centesimi per azione. Oggi l'azione Mps vale sul mercato poco meno di 22 centesimi. Il che significa che il vero valore dovrebbe essere di poco più di 73 milioni con una perdita implicita di almeno 230 milioni. Un mare di soldi. Soprattutto se si pensa che il mestiere di UniCoop non è certo in prima battuta quello di fare l'investitore finanziario. Ovvio si potrebbe ribattere che bene fanno Campaini e i vertici del grande colosso cooperativo a non toccare quell'investimento. Vendere oggi la quota in Mps renderebbe non più virtuale la perdita. Ma è proprio questo il punto. UniCoop andrà avanti per anni con quel severo grattacapo nascosto nei conti. Un buco di oltre 200 milioni finché il titolo della banca di Siena non sarà risalito a quota 1 euro. Più una remota speranza che una realistica aspettativa.
Svalutazioni finanziarie
Che si aggiunge a certa spregiudicatezza nella gestione finanziaria del colosso cooperativo. Tra le grandi reti cooperative UniCoop ha chiuso il 2011 in perdita per 44 milioni, mentre il 2010 aveva chiuso in utile per 33 milioni. Un cambio di rotta drastico che non è dovuto all'attività tipica dei supermercati. Quella perdita del 2011 è tutta da imputare alla gestione finanziaria che ha visto svalutazioni sui titoli in portafoglio per 62 milioni. E questo al di là della grana della partecipazione nella banca senese. Certo va detto che chiunque abbia investito in Mps (a partire dai grandi soci: dalla Fondazione fino ad Axa, Jp Morgan e Caltagirone) ha subito perdite importanti. Il titolo della banca senese collocato a 3,85 euro nel 1999 ha perso solo negli ultimi 5 anni oltre il 90% del suo valore. Basti pensare al destino dell'investimento di Jp Morgan. La banca americana pagò 950 milioni di euro nel 2008 per il 5,3% del capitale. Oggi ha il 2,5% che vale ai prezzi di Borsa solo 62 milioni. Un bel buco. Ma JP Morgan di mestiere investe, UniCoop gestisce supermercati.




