SONDRIO A OCCHI APERTI – ALTRO CHE MPS: IL VERO TERZO POLO BANCARIO LO STA COSTRUENDO CARLO CIMBRI – UNIPOL UFFICIALIZZA LA SCALATA ALLA POPOLARE DI SONDRIO: DOPO L’OK DELLA BCE, COMPRERÀ IL 10,2% DELL’ISTITUTO, ARRIVANDO AL 19,9% - SI FA SEMPRE PIÙ CONCRETA LA FUSIONE CON BPER (DI CUI, PURE, UNIPOL HA IL 20%), CHE INSIDIEREBBE BPM COME TERZO POLO BANCARIO, E ALLONTANEREBBE L’EX BANCA POPOLARE DELL’EMILIA ROMAGNA DAL MONTE DEI PASCHIA
Estratto dell’articolo di Andrea Rinaldi per il "Corriere della Sera"
Mentre tra Roma, Milano e Siena si susseguono i ragionamenti sul futuro del Monte dei Paschi, a Bologna procede spedito il disegno di Carlo Cimbri per rafforzare il polo bancario che in Unipol ha il suo pivot.
Dopo l’annuncio del 6 settembre, il gruppo assicurativo ha infatti ricevuto il via libera dalla Bce per salire fino al 19,9% della Popolare di Sondrio, di cui detiene già il 9,5% attraverso la controllata UnipolSai, e dando forza così alle ipotesi di una fusione tra l’istituto valtellinese e l’altra partecipata Bper.
Unipol ha annunciato ieri, a Borse chiuse, l’intenzione di comprare il 10,2% della Pop Sondrio attraverso un’operazione di reverse accelerated bookbuilding a un prezzo per azione non superiore a 5,10 euro da realizzare nell’arco di un paio di giorni.
[…] L’operazione è rivolta ai soli investitori qualificati e agli investitori istituzionali esteri. Ieri alle 19.44 le prenotazioni erano state coperte già per il 90%, probabile che oggi venga acquistata la restante parte del 10,2% e che nei giorni successivi si arrivi all’arrotondamento del 19,9%.
Si ripete anche in questo caso il copione seguito per l’avvio della scalata della ex popolare di Modena. Per arrivare a sfiorare il 20% di quella lombarda Cimbri metterà sul piatto oltre 236 milioni, con un premio superiore al 6% sulle attuali quotazioni a Piazza Affari del titolo.
[…] La strategia di Unipol si motiva dunque con una piena logica industriale, che trova già nella condivisione della bancassurance la sua prima attuazione. Tra Bper e Sondrio, infatti, la partnership assicurativa vale il 39% della raccolta nel settore Vita e il 6% nei Danni. Una volta concluso l’acquisto, resta da capire come intendere procedere Unipol, che infatti è già azionista al 19,9% di Bper, stessa quota a cui punta nella banca guidata da Mario Alberto Pedranzini.
Un’aggregazione tra i due istituti di credito appare un destino segnato e allontanerebbe Bper dalla lista dei papabili per il matrimonio con il Monte dei Paschi, che, al di là delle possibili cessioni sul mercato di parte della quota del Ministero dell’Economia, è sempre alla ricerca di un partner. Se Pedranzini è stato di recente rinnovato grazie anche al supporto di Unipol contro la lista di minoranza dei fondi, il mandato di Piero Montani da ad di Bper scadrà a primavera. E dalle scelte sul suo futuro si potrà cominciare a capire pure quello delle due banche.