tim pietro labriola giancarlo giorgetti dario scannapieco henry kravis kkr

IO SPERIAMO CHE LA CAVO – L’OPERAZIONE SULLA RETE TIM VA AVANTI CON MOLTE INCOGNITE. LA PRIMA SONO LE COPERTURE: DOVE TROVERÀ IL GOVERNO I 2-3 MILIARDI NECESSARI A GARANTIRSI IL 20% DI NETCO? IL TESORO HA SCELTO UBS COME ADVISOR, E FRA GLI ADDETTI AI LAVORI SI IPOTIZZA UN ULTERIORE SCORPORO DI SPARKLE: LA SOCIETÀ DEI CAVI SOTTOMARINI POTREBBE FINIRE IN MANO A CDP. MA LA CASSA È SOCIO DI MAGGIORANZA DI OPEN FIBER, E L’ANTRITRUST UE POTREBBE METTERSI DI TRAVERSO…

giorgia meloni giancarlo giorgetti

Estratto dell’articolo di Francesco Bertolino per il "Corriere della Sera"

 

I lavori sulla rete Tim proseguono anche ad agosto. Il ministero dell’Economia ha scelto Ubs come consulente nelle trattative per l’acquisto dell’infrastruttura e lo schema azionario dell’operazione da 21 miliardi va delineandosi.

 

Al fondo americano Kkr dovrebbe andare il 65% della società, al Tesoro il 20%. Il gestore italiano F2i e, in misura minore, Cassa Depositi e Prestiti dovrebbero spartirsi il restante 15% del capitale. I soci italiani disporrebbero così di una quota del 35%, sufficiente a bloccare operazioni contrarie agli interessi nazionali.

 

[…] Il cantiere dell’opera si preannuncia però lungo […]. Anzitutto, per tornare a investire direttamente in un’azienda dopo anni, il Mef dovrà reperire fra i 2 e i 3 miliardi.

 

PIETRO LABRIOLA

Non sarà un’impresa semplice trovarli nelle pieghe di un bilancio che non presenta certo un eccesso di cassa, come avrebbe fatto notare anche la Ragioneria dello Stato. Resta poi da definire il perimetro dell’affare, ossia quali attività di Tim confluiranno nella società della rete, quali resteranno in capo alla compagnia di telecomunicazioni, quali imboccheranno una terza via.

 

[…] Fra gli addetti ai lavori si ipotizza per esempio che Sparkle, strategica società dei cavi sottomarini, possa finire sotto il controllo di Cdp. La sua valutazione oscilla fra i 500 milioni e gli 1,5 miliardi a seconda delle prospettive. Sparkle è attiva nel florido mercato dei dati, ma dovrà procedere a investimenti e magari ad aggregazioni per affrontare la concorrenza delle big tech […].

 

henry kravis

[…] La cordata Kkr-Mef dovrà superare il duplice vaglio delle autorità europee. Da un lato, la partecipazione del ministero nell’infrastruttura e i poteri di governance riconosciutigli potrebbe sollevare questioni antitrust.

 

Il Tesoro controlla l’83% di Cdp che a sua volta è socia al 60% della rete rivale di Tim, Open Fiber. Un intreccio azionario che potrebbe esigere l’adozione di rimedi volti a tutelare la concorrenza, nella forma per esempio di limitazioni all’accesso del Mef ad alcune informazioni industriali. D’altro lato, l’investimento del Mef rischia di incorrere nel divieto di aiuti di Stato, anche se la circostanza che sia effettuato a condizioni di mercato potrebbe scongiurare problemi.

 

DARIO SCANNAPIECO

[…] L’incognita pregiudiziale riguarda però la posizione di Vivendi, primo socio di Tim con il 23,75%. All’indomani della sigla del protocollo d’intesa fra Kkr e Mef, il gruppo francese ha definito «positivo l’impegno diretto del governo». L’apprezzamento non è tuttavia un nullaosta. Vivendi considera insufficiente l’offerta di 21 miliardi ed è preoccupata per la sostenibilità della società di servizi priva dell’infrastruttura. Vorrebbe perciò che la cosiddetta netco si facesse carico di più debito e di più dipendenti oggi in capo a Tim. […]

TIM SPARKLE

vincent bollorePietro Labriola DI TIMpietro labriola

Ultimi Dagoreport

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...