IL NOSTRO SISTEMA PREVIDENZIALE È SULL'ORLO DEL CRAC – LA SPESA PER LE PENSIONI NEGLI ULTIMI 5 ANNI È CRESCIUTA DEL 19%, ARRIVANDO AL 15,3% DEL PIL, UNO DEI PIÙ ELEVATI D'EUROPA – L'ALLARME È STATO LANCIATO IN AUDIZIONE ALLA CAMERA DAL PRESIDENTE DELL'INPS, GABRIELE FAVA, CHE HA SOTTOLINEATO ANCHE IL CROLLO DEL 10% DEL POTERE D'ACQUISTO PER L'IMPENNATA DELL’INFLAZIONE CHE NON È STATA SEGUITA DA UN ADEGUATO AUMENTO DEI SALARI: “TRA IL 2019 E IL 2023 LA RETRIBUZIONE MEDIA ANNUA È SALITA DEL 6,8%, MENTRE LA VARIAZIONE DEI PREZZI AL CONSUMO È CRESCIUTA DEL 15-17%"...

FAVA, LA SPESA DELLE PENSIONI AUMENTATA DEL 19% IN 5 ANNI

Gabriele Fava

(ANSA) - Nel 2023 secondo le rilevazioni della Ragioneria Generale dello Stato, la spesa pensionistica cresce rispetto al 2022 del 7,4%, attestandosi al 15,3% del prodotto interno lordo, uno dei più elevati d'Europa. Lo ha detto il presidente dell'Inps, Gabriele Fava i una audizione alla Camera sottolineando che "negli ultimi cinque anni è passata da 268 a 319 miliardi di euro con una crescita di quasi il 19%.

 

Nel biennio 2023-2024 la spesa in rapporto al Pil "aumenta significativamente portandosi sopra il 16%, anche a causa dell'elevato livello della perequazione imputabile al significativo incremento dell'inflazione".

 

inps - pensioni

"Le ragioni di una spesa pensionistica elevata - spiega Fava - sono storicamente riconducibili a un sistema pensionistico in passato generoso, sia dal punto di vista dei requisiti pensionistici, sia da quello del metodo di calcolo che, seppur modificato dal 1995, produce ancora effetti sulla spesa pensionistica in ragione dello stock di pensioni ancora vigenti liquidate con il metodo precedente.

 

Nel 2023, l'età effettiva di pensionamento è in linea con quella degli altri Paesi europei, e solo leggermente superiore alla media Ue, nonostante in Italia la speranza di vita sia tra le più alte d'Europa". "Il tasso di sostituzione della pensione rispetto all'ultima retribuzione percepita prima del pensionamento - spiega il presidente Inps - resta tra i più elevati in Ue, pari al 59%, quasi 14 punti percentuali sopra la media europea, anche in ragione dell'elevato peso dell'aliquota di contribuzione.

 

PENSIONI

Per completare il quadro, occorre ricordare come in Italia, il secondo pilastro del nostro sistema pensionistico, ovverosia la previdenza complementare, necessita di un suo ulteriore sviluppo. Le potenzialità di questo secondo pilastro necessitano di interventi di promozione che il PSB introduce tra le iniziative mirate alla sostenibilità del sistema pensionistico". 

 

Dopo il 2024 la spesa in rapporto al PIL si manterrebbe sostanzialmente stabile fino al 2026, per poi riprendere ad aumentare moderatamente superando il 17% nel 2036. Tale dinamica è essenzialmente dovuta all'incremento del numero di pensioni come conseguenza dell'uscita dal mondo del lavoro dei nati negli anni '60-'70 (baby boomers). Successivamente dopo un periodo di stabilità, la spesa diminuisce gradualmente, tornando a livelli prossimi al 16% nel 2050 e al di sotto del 14% dal 2059.

 

Tale dinamica decrescente è determinata dall'applicazione generalizzata ed a pieno regime del calcolo contributivo contestualmente all'applicazione dei meccanismi di stabilizzazione previsti dal sistema pensionistico italiano (adeguamento automatico dei requisiti minimi di pensionamento e dei coefficienti di trasformazione in funzione della speranza di vita), espressamente disegnati per garantire la sostenibilità finanziaria del sistema e l'adeguatezza delle prestazioni".

 

FAVA, DAL 2019 RETRIBUZIONI REALI HANNO PERSO QUASI IL 10%

SALARI E POTERE D AQUISTO IN ITALIA

(ANSA) - "Al notevole recupero occupazionale, sia in termini di unità che di intensità di lavoro, non è corrisposto un incremento dei redditi e delle retribuzioni tale da compensare pienamente la perdita di potere d'acquisto conseguenza dell'aumento dei prezzi che ha interessato gli ultimi anni". Lo ha detto il presidente dell'Inps, Gabriele Fava in una audizione alla Commissione sugli enti previdenziali.

 

"La retribuzione media annua pro capite nel 2023 - ha detto - risulta pari a 25.789 euro rispetto al 2019 si tratta di un incremento del 6,8%. La variazione media dei prezzi al consumo tra il 2019 e il 2023 è collocabile attorno al 15-17%".

 

FAVA, NON È POSSIBILE AUMENTARE REQUISITI ACCESSO PENSIONE

Gabriele Fava

(ANSA) - "Il controllo della spesa è difficilmente realizzabile in ragione della sua dipendenza da fattori demografici influenzati da dinamiche di lungo periodo. Inoltre, non è percorribile la scelta di incrementare ulteriormente i requisiti di accesso alla pensione che sono tra i più alti d'Europa, salvo l'adeguamento alla speranza di vita". Lo ha detto il presidente dell'Inps, Gabriele Fava in una audizione alla Commissione parlamentare di controllo sugli enti previdenziali sottolineando la necessità di agire piuttosto dal lato delle entrate lavorando per aumentare la partecipazione al lavoro e sulla crescita della produttività e quindi dei salari.

 

"L'equilibrio del sistema previdenziale - ha spiegato - dipende non solo dalla gestione delle uscite, ma anche dalla capacità di sostenere il flusso delle entrate, principalmente derivanti dai contributi versati dai lavoratori e dalle aziende. Pertanto, per garantire un sistema previdenziale sostenibile, è essenziale agire sul lato delle entrate, utilizzando diverse leve che possano aumentare il numero di lavoratori occupati e migliorare la qualità dell'occupazione, con conseguenti effetti positivi sui salari.

 

PENSIONI

In accordo con quanto indicato nel Piano Strutturale di Bilancio le iniziative per garantire la sostenibilità sono numerose: occorre promuovere politiche attive che favoriscano la partecipazione al mercato del lavoro, come misure di conciliazione dei tempi vita-lavoro, che facilitino l'ingresso e la permanenza delle donne nel mondo del lavoro". "Incrementare la partecipazione al mercato del lavoro, specialmente per i gruppi demografici sottorappresentati come le donne e i giovani, ha detto ancora. può contribuire a sostenere finanziariamente il sistema pensionistico attraverso maggiori contributi previdenziali".

 

FAVA,AIUTARE I GIOVANI A COSTRUIRE SALVADANAIO PREVIDENZIALE

salari in italia

(ANSA) -  Uno degli obiettivi della nuova Governance dell'Inps è, "ingaggiare" le giovani generazioni, anche chi è fuori dal mercato del lavoro o non ha una occupazione stabile, sulla "questione previdenziale", e aiutarle nella costruzione del proprio "salvadanaio previdenziale", prima di tutto informando e formando meglio a partire dalle scuole e dalle università.

 

Lo ha detto il presidente dell'Inps, Gabriele Fava in una audizione alla Commissione parlamentare di controllo sugli enti previdenziali. " Il pilastro su cui l'Istituto vuole impostare il suo rapporto con i giovani, nell'ottica del cosiddetto welfare generativo, ha spiegato Fava, è l'attenzione all'estratto conto previdenziale, che va gestito come un vero e proprio "salvadanaio" e consultato, tramite gli strumenti telematici a disposizione degli assicurati, con regolarità lungo tutta la carriera lavorativa e contributiva e in tutti i passaggi da un rapporto di lavoro ad un altro, sia per controllare la correttezza dei versamenti contributivi che per eventuali valutazioni in merito al ricorso alla previdenza complementare".

 

salari

Fava ha sottolineato che una leva fondamentale per accrescere i contributi previdenziali "è rappresentata dalle politiche volte ad aumentare la produttività del lavoro e di conseguenza i salari. Una produttività più alta - ha aggiunto - implica la possibilità di corrispondere salari più elevati senza il rischio di innestare spirali inflazionistiche, ma anche di incrementare lo sviluppo di settori economici a più alto valore aggiunto, anche per attrarre giovani che altrimenti trovano occupazione all'estero. Più individui lavorano percependo buoni salari e versano contributi previdenziali, più risorse finanziarie sono disponibili per sostenere il sistema pensionistico

Gabriele Fava

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATE CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…