hui ka yan fondatore evergrande

LA SPETTACOLARE CADUTA DEL RE DEL MATTONE CINESE – DIETRO ALL’ARRESTO DI HUI KA YAN, IL FONDATORE DI EVERGRANDE, C’È UN GIOCO DI “EQUILIBRISMO” INDUSTRIALE FINITO MALISSIMO – PER ANNI IL COLOSSO IMMOBILIARE HA APERTO CANTIERI E VENDUTO CASE SOTTO COSTO PER RIFINANZIARE I SUOI DEBITI, OGGI ARRIVATI A 327 MILIARDI DI DOLLARI - IL MAGNATE HA ACCUMULATO COSÌ UN PATRIMONIO DI 42 MILIARDI, ORMAI SVANITO – LE ORIGINI POVERISSIME, LE RELAZIONI POLITICHE, IL SOPRANNOME DOVUTO ALLA SUA CINTURA DI HERMES DORATA…

1 – GRATTACIELI, CALCIO E MONTAGNE DI DEBITI L’ULTIMO BLUFF DI MR. EVERGRANDE

Estratto dell'articolo di Guido Santevecchi per il “Corriere della Sera”

 

HUI KA YAN - PRESIDENTE DI EVERGRANDE

Non si vede e non si sente da tempo il fondatore di Evergrande, uomo con ottime connessioni nel Partito comunista e protagonista di uno sprofondo rosso che ha sconvolto l’industria immobiliare cinese e fa tremare la seconda economia del mondo. Il silenzio, secondo informazioni passate all’agenzia Bloomberg , è dovuto al fatto che il presidente Xu Jiayin (noto anche con il suo nome cantonese Hui Ka Yan) è «sotto sorveglianza domiciliare» della polizia. Xu/Hui è stato prelevato all’inizio di settembre e portato in un luogo segreto, dicono le fonti.

 

[…]

 

HUI KA YAN - PRESIDENTE DI EVERGRANDE

La situazione dell’ex re delle costruzioni, che fino al 2017 aveva una fortuna personale di 42 miliardi di dollari (oggi ridotta a un paio), segnala che le autorità cinesi sono passate alla fase della resa dei conti per il crac di Evergrande, indebitata per almeno 327 miliardi di dollari.

 

Per anni il gioco di equilibrismo industriale prevedeva che il colosso continuasse ad aprire cantieri, vendesse case sotto costo e così rifinanziasse i suoi debiti. La Cina così si è riempita di milioni di nuove case rimaste vuote, di città fantasma.

 

IL CRAC EVERGRANDE - VIGNETTA BY GIANNELLI

Tutto bene fino a quando Xi Jinping nel 2017 proclamò che «la casa serve per viverci, non per speculare». Ma ancora a luglio 2021 il grande palazzinaro era sul podio di Piazza Tienanmen tra gli ospiti per il centenario del Partito. Poco dopo la bolla immobiliare esplose. Improvvisamente Evergrande non ha più avuto credito dalle banche, si è trovata con i cantieri bloccati e un debito mostruoso (stessa storia per decine di altri gruppi del mattone).

 

[…]

 

La storia di Xu Jiayin, 64 anni, è lo specchio della corsa cinese verso la prosperità, cominciata negli Anni 80. Deng Xiaoping, aprendo la Cina all’economia di mercato, aveva annunciato che alcuni compagni si sarebbero arricchiti per primi «perché anche arricchirsi è glorioso».

 

HUI KA YAN E MARCELLO LIPPI

Xu è nato nel 1958 in campagna, da una famiglia poverissima: «Mangiavamo solo patate dolci e pane, i vestiti erano stracci con le toppe. Sognavo di trovare un lavoro in fabbrica e mangiare meglio». Il diciottenne Xu ottenne una borsa di studio per l’università, ingegneria metallurgica: «Devo tutto al Partito comunista che mi ha permesso di studiare», raccontava nel 2017, al picco della sua fortuna di capitalista d’assalto con la benedizione del Partito.

 

Nel 1996 l’ingegnere fondò a Guangzhou (Canton) l’azienda di costruzioni Hengda, che presto ribattezzò Evergrande, mezzo inglese e mezzo italiano per dire «Grande per sempre». Servivano case per gli operai che migravano in massa nelle città e l’ex ragazzo di campagna si impose come il re dei costruttori di Guangzhou: fu allora che si meritò anche il nome in cantonese: Hui Ka Yan.

 

evergrande cina

Unico svago noto: giocava a poker con altri miliardari, per il resto faceva vita ritirata. Finché nel 2010 si è tolto lo sfizio di costruire anche il club calcistico Evergrande Guangzhou, spendendo centinaia di milioni per giocatori e allenatori importati (il football piaceva a Xi).

 

Un segno della fitta trama di relazioni (nate al tavolo del poker) arriva nel 2014, quando vende metà della squadra a Jack Ma per 200 milioni di dollari. Il genio di Alibaba raccontò: «Ero un po’ ubriaco, ho incontrato il mio amico Xu che mi ha proposto l’affare e gli ho staccato un assegno». Investimento da ubriachi: anche la bolla del pallone si è sgonfiata in Cina.

 

2  – CADE IL PRESIDENTE DI EVERGRANDE SECONDO UOMO PIÙ RICCO IN ASIA SORVEGLIATO IN UN LUOGO SEGRETO

Estratto dell'articolo di Gianluca Modolo per “la Repubblica”

 

HUI KA YAN - FONDATORE DI EVERGRANDE

Il titolo crolla in Borsa (-19% ieri), il piano di ristrutturazione del debito è bloccato, lo spettro della liquidazione è dietro l’angolo. E ora pure il presidente messo “sotto sorveglianza”. Non si fermano i guai per Evergrande, il colosso del mattone più indebitato al mondo schiacciato da 327 miliardi di dollari di passività.

 

[…] Non è chiaro il motivo per cui Hui sia sotto la cosiddetta “sorveglianza residenziale”: non una detenzione formale o un arresto e non significa che Hui sarà accusato di un crimine. Ma non potrà incontrare o comunicare con altre persone senza autorizzazione, ritirati passaporti e carte di identità.

 

Venerdì scorso Evergrande ha cancellato all’ultimo minuto una riunione con i creditori, ha dichiarato di non essere in grado di soddisfare i requisiti per l’emissione di nuove obbligazioni e due giorni fa ha mancato il pagamento dei bond onshore da 547 milioni di dollari. L’ex Ceo e l’ex Cfo sono stati arrestati a inizio settimana, così come altri manager.

crac evergrande in cina 2

 

Ex seconda persona più ricca di tutta l’Asia, il patrimonio netto di Hui è crollato da 42 miliardi di dollari nel 2017 agli attuali 1,8. Nella biografia del suo fondatore, soprannominato simpaticamente dai cinesi, “il cintura” c’è la parabola che ha vissuto il capitalismo cinese negli ultimi anni, da Deng a Xi.

 

[…]

 

Le giuste connessioni politiche non gli sono mai mancate. È in ottimi rapporti con il fratello dell’ex premier Wen Jiabao, che acquistò il 16% delle azioni della Evergrande nel 2001. È uno di famiglia per Zeng Qinghong, ex vicepresidente della Repubblica. […]

 

HUI KA YAN - FONDATORE DI EVERGRANDE

Nel 2012, per sfoggiare tutta la sua ricchezza molto poco socialista, si presentò all’Assemblea nazionale del popolo con una cintura di Hermès: dorata. Eccolo qui il soprannome. Ma gli anni sulla cresta dell’onda sono finiti con l’arrivo di Xi al potere, proprio nel 2012, e il lancio della sua mega campagna anticorruzione.

 

Lo schema per anni era stato sempre lo stesso: comprare terreni a buon mercato, farsi pagare, spesso, tutto e in anticipo dai futuri inquilini attirati dagli ottimi sconti e poi iniziare a costruire, pagando i fornitori a debito con obbligazioni.

 

crac evergrande in cina 5

Un circolo vizioso bloccato dalla stretta di Xi: sul prezzo dei terreni bloccati e limiti sui prestiti imposti per mettere un freno ai debiti delle compagnie immobiliari. A Hui non è bastato essere fedele membro del partito da 30 anni. Ora il tempo dell’isolamento.

crac evergrande in cina 3crac evergrande in cina 4HUI KA YAN - FONDATORE DI EVERGRANDE

Ultimi Dagoreport

milano fdi fratelli d'italia giorgia meloni carlo fidanza ignazio la russa francesco gaetano caltagirone duomo

DAGOREPORT - PIJAMOSE MILANO! E CHE CE' VO'! DALL’ALTO DELLE REGIONALI LOMBARDE DEL 2023, CON IL TRIONFO DI FRATELLI D'ITALIA (25,18%), MENTRE LA LEGA SI DEVE ACCONTENTARE DEL 16,5 E FORZA ITALIA DEL 7,23, L’ASSALTO DI FRATELLI D’ITALIA ALLA MADUNINA ERA INEVITABILE - LA REGIONE È IN MANO DEL LEGHISTA ATTILIO FONTANA CHE, CON L’ASSESSORE ALLA SANITÀ GUIDO BERTOLASO, HA SBARRATO LA PORTA ALLE MIRE DELLA MELONIANA FAMIGLIA ANGELUCCI - EPPOI, SAREBBE PURE ORA DI DARE SEPOLTURA A STI’ POTERI FINANZIARI CHE SE NE FOTTONO DI ROMA: ED ECCO L’ASSALTO DI CALTAGIRONE A GENERALI E DI MPS-CALTA-MEF A MEDIOBANCA - IN ATTESA DI PRENDERSI TUTTO, LE MIRE DELLA DUCETTA PUNTANO AD ESPUGNARE ANCHE PALAZZO MARINO: AHÒ, ORA A MILANO CI VUOLE UN SINDACO ALLA FIAMMA! - ALLA FACCIA DEL POTERE GUADAGNATO SOTTO IL DUOMO IN TANTI ANNI DI DURO LAVORO DAI FRATELLI LA RUSSA, IL CANDIDATO DI GIORGIA SI CHIAMA CARLO FIDANZA. UN “CAMERATA” GIÀ NOTO ALLE CRONACHE PER I SALUTI ROMANI RIPRESI DALLE TELECAMERE NASCOSTE DI FANPAGE, NELL’INCHIESTA “LOBBY NERA” - UNA NOTIZIA CHE L’IMMARCESCIBILE ‘GNAZIO NON HA PER NULLA GRADITO…

donald trump friedrich merz giorgia meloni

DAGOREPORT - IL FINE GIUSTIFICA IL MERZ... – GIORGIA MELONI HA FINALMENTE CAPITO CHE IL DAZISMO DI TRUMP È UNA FREGATURA PER L’ITALIA. AD APRIRE GLI OCCHI ALLA DUCETTA È STATA UNA LUNGA TELEFONATA CON IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ - DA POLITICO NAVIGATO, L’EX NEMICO DELLA MERKEL È RIUSCITO A FAR CAMBIARE IDEA ALLA DUCETTA, PUNTANDO SUI GROSSI PROBLEMI CHE HANNO IN COMUNE ITALIA E GERMANIA (TU HAI SALVINI, IO I NAZISTI DI AFD) E PROPONENDOLE DI FAR DIVENTARE FRATELLI D’ITALIA UN PUNTELLO PER LA MAGGIORANZA PPE ALL’EUROPARLAMENTO, GARANTENDOLE L'APPOGGIO POLITICO ED ECONOMICO DELLA GERMANIA SE SOSTERRA' LA ROTTA DI KAISER URSULA, SUPPORTATA DALL'ASSE FRANCO-TEDESCO – CON TRUMP OLTRE OGNI LIMITE (LA FRASE SUI LEADER “BACIACULO” HA SCIOCCATO “AO’, IO SO' GIORGIA”), COME SI COMPORTERÀ A WASHINGTON LA PREMIER, IL PROSSIMO 17 APRILE?

donald trump peter navarro

DAGOREPORT: COME È RIUSCITO PETER NAVARRO A DIVENTARE L’’’ARCHITETTO" DEI DAZI DELLA CASA BIANCA, CHE STANNO SCONQUASSANDO IL MONDO? UN TIPINO CHE ELON MUSK HA LIQUIDATO COME UN “IMBECILLE, PIÙ STUPIDO DI UN SACCO DI MATTONI”, FU ‘’SCOPERTO’’’ GIÀ NEL PRIMO MANDATO DEL 2016 DALLA COPPIA JARED KUSHNER E IVANKA TRUMP - IL SUO “MERITO” È LA FEDELTÀ ASSOLUTA: NEL 2024 NAVARRO SI È FATTO 4 MESI DI CARCERE RIFIUTANDOSI DI TESTIMONIARE CONTRO ''THE DONALD” DAVANTI ALLA COMMISSIONE D’INCHIESTA PER L’ASSALTO A CAPITOL HILL DEL 6 GENNAIO 2021...

trump modi xi jinping ursula von der leyen

LA MOSSA DEI DAZI DI TRUMP: UN BOOMERANG CHE L’HA SBATTUTO CON IL CULONE PER TERRA – DIETRO LA LEVA DELLE TARIFFE, IL TRUMPONE SI ERA ILLUSO DI POTER RIAFFERMARE IL POTERE GLOBALE DELL’IMPERO AMERICANO. IN PRIMIS, SOGGIOGANDO IL DRAGONE CINESE, L’UNICA POTENZA CHE PUÒ METTERE ALLE CORDE GLI USA. SECONDO BERSAGLIO: METTERE IL GUINZAGLIO AI “PARASSITI” EUROPEI. TERZO: RALLENTARE LO SVILUPPO TECNOLOGICO DI POTENZE EMERGENTI COME L’INDIA - LA RISPOSTA DEL NUOVO ASSE TRA EUROPA E CINA E INDIA, È STATA DURA E CHIARISSIMA. È BASTATO IL TRACOLLO GLOBALE DEI MERCATI E IL MEZZO FALLIMENTO DELL'ASTA DEI TITOLI DEL TESORO USA. SE I MERCATI TROVANO ANCORA LINFA PER LE MATTANE DI TRUMP, PER GLI STATI UNITI IL DISINVESTIMENTO DEL SUO ENORME DEBITO PUBBLICO SAREBBE UNO SCONQUASSO DA FAR IMPALLIDIRE LA CRISI DEL ’29 - CERTO, VISTO LO STATO PSICOLABILE DEL CALIGOLA AMERICANO, CHISSÀ SE FRA 90 GIORNI, QUANDO TERMINERÀ LA MESSA IN PAUSA DEI DAZI, L'IDIOTA DELLA CASA BIANCA RIUSCIRÀ A RICORDARLO? AH, SAPERLO…

giana, turicchi, venier, paolo gallo, cristian signoretto arrigo antonino stefano

DAGOREPORT - AL GRAN BALLO DELLE NOMINE DELLE AZIENDE PARTECIPATE DALLO STATO - FA STORCERE IL NASO IL NUOVO CEO DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA): ARRIGO GIANA VANTA UN CURRICULUM DI AMMINISTRATORE PRETTAMENTE “LOCALE” E “DE SINISTRA”: MALGRADO SIA STATO IMPOSTO DA SALVINI, GUIDA ATM GRAZIE AL SINDACO BEPPE SALA. E PRIMA ANCORA FU NOMINATO CEO DI COTRAL DALL’ALLORA GOVERNATORE DEL LAZIO NICOLA ZINGARETTI; DOPODICHÉ SI ATTACCÒ ALL’ATAC, SPONSOR IL SINDACO GUALTIERI - RIMANE IN BALLO LA QUESTIONE SNAM: MALGRADO IL PARERE FAVOREVOLE DI CDP ALLA CONFERMA DI STEFANO VENIER, IL CEO DI ENI DESCALZI PUNTEREBBE SU CRISTIAN SIGNORETTO. IN BILICO PAOLO GALLO AL QUARTO MANDATO COME AD DI ITALGAS…