prezzi benzina in autostrada

VI STA BENE - CROLLATE LE VENDITE DI CARBURANTI IN AUTOSTRADA. TE CREDO! IN QUESTI GIORNI DI PASQUE, PASQUETTE E PONTI LA BENZINA È SCHIZZATA OLTRE 2 EURO, UNA FREGATURA TOTALE PER CHI GUIDA VISTO CHE APPENA FUORI DALLA RETE SI TROVANO PREZZI NETTAMENTE PIÙ BASSI - CHE FINE HA FATTO L'ELIMINAZIONE DELLE ACCISE PROMESSA DA SALVINI? - COME SI COMPONGONO I PREZZI E I MOTIVI DEI MINORI RIFORNIMENTI

Cristina Casadei per “il Sole 24 Ore

 

AREA DI SERVIZIO AUTOSTRADA

Autostrada A1, Milano-Napoli. Mentre l' indicatore della benzina scende al livello critico, si avvicina la Stazione Masseria Est dove campeggia il marchio Q8. L' insegna della benzina servita segna 2,071. Il caro benzina in questo periodo di grandi spostamenti, dovuti ai ponti di Pasqua, 25 aprile e primo maggio, si annuncia così sul portafoglio delle vacanze e può pesare anche fino a 20 euro in più a pieno sulla rete autostradale, rispetto alla rete ordinaria. E non è finita qui, perché le previsioni degli addetti ai lavori sono di ulteriori rialzi.

 

Il ritocco dei prezzi di benzina e gasolio si deve non tanto al costo industriale del prodotto, secondo quanto spiegano dall' Unione petrolifera, che è in linea con il resto d' Europa, quanto ad una serie di fattori che possono essere così riassunti: tensioni internazionali, aumento del prezzo del petrolio (si vedano altri pezzi in pagina), fermate della produzione per manutenzione di alcune raffinerie e infine accise e iva.

 

Con una precisazione: i prezzi della benzina risentono molto più di fattori reali che non speculativi, dicono dall' Unione petrolifera. Senza tralasciare che in Italia su un prezzo finale medio della benzina di 1,6 euro, oltre un euro è rappresentato da accise e iva. Sulle accise della benzina, nella scorsa campagna elettorale si era espresso anche il vicepremier Matteo Salvini che aveva promesso di eliminare le 7 accise più vecchie.

PREZZI BENZINA IN AUTOSTRADA

L' altro vicepremier, Luigi Di Maio, in un' intervista all' Ansa, alla fine del 2018, ne aveva invece parlato come di un tema in discussione al Senato.

Poi però il tema sembra essere passato in secondo piano.

 

Nei fatti, tornando al nostro rifornimento, essendo in viaggio in questi giorni e dovendo fare rifornimento in autostrada, il prezzo al litro del servito è stato intorno o superiore ai due euro. E l' imbarazzo della scelta, dato dalla presenza di una stazione di servizio ogni 15-20 chilometri, non cambia molto perché i prezzi in questi giorni erano tutti allineati verso l' alto, come si legge nelle comunicazioni dell' Osservaprezzi carburanti del Mise.

 

pompe di benzina 5

Stefano Cantarelli, presidente di Anisa Confcommercio che rappresenta i gestori della viabilità autostradale, spiega che «a livello generale c' è stato un forte rialzo della materia prima che non è dovuto tanto alla quotazione del barile, quanto alla borsa valori del prodotto finito. In autostrada i prezzi dei carburanti sono più alti, oltre che per il fatto che il servizio è attivo h24, 7 giorni su 7, per vari fattori».

 

Iniziamo l' elenco. Il primo «sono le royalties che vengono richieste dalle concessionarie alle compagnie petrolifere», il secondo «è l' autonomia con cui le compagnie stabiliscono i prezzi sulla viabilità autostradale», il terzo «è il fatto che alcune concessionarie da anni non mettono a gara i propri impianti» e infine il delta self-servito.

 

POMPA DI BENZINA 1

Quest' ultimo fattore va da un minimo di 19 centesimi a un massimo di 35-40. Il risultato di tutto questo è che oggi «fatte 100 le vendite generali, in Italia in autostrada si vende circa il 5% e sulla rete ordinaria il restante 95% e che c' è stato un crollo delle vendite - dice Cantarelli -. Siamo passati dai 4 miliardi e 300 milioni di litri in autostrada del 2003 a un miliardo e 600 milioni del 2018. Un impianto che nel 2003 vendeva 9,3 milioni di litri annui, oggi non supera i 4 milioni. Tra il 2003 e oggi in autostrada c' è stato un crollo delle vendite del 68%».

 

Per avere un quadro più complessivo di quello che sta accadendo è utile considerare anche l' ultima rilevazione di Meteo carburanti di Figisc Anisa Confcommercio, diffusa lo scorso fine settimana, che mostra per la benzina un prezzo medio finale ponderato in Italia di 1,665 euro al litro e per il gasolio di 1,561 euro. Con un' incidenza di imposte, che comprende accise e iva, del 62,31% per la benzina e del 57,56% per il petrolio.

chiara ferragni pompa di benzina

 

Conferma di questi dati si ha anche in una rielaborazione dell' Unione petrolifera, basata sugli ultimi dati del Mise. Viene rilevato che tenuto conto di un prezzo della benzina, pari a 1,605 euro al litro, la componente fiscale è il 63% ossia 1,018 euro al litro, divisa tra accisa pari a 0,728 euro e iva pari a 0,290 euro, e prezzo industriale pari al 37%, ossia 0,587 euro al litro.

Infine qualche dettaglio sui consumi.

 

Se quelli petroliferi, come mostra l' ultima nota dell' Unione petrolifera nel mese di marzo 2019 sono ammontati a 4,8 milioni di tonnellate con un decremento pari al 6,3%, rispetto allo stesso mese del 2018, prendendo in particolare la benzina, si è registrato un calo del 3,9%. Effetto auto elettrica? No, dicono dall' Unione petrolifera, se prendiamo questo fattore l' incidenza non è che lo zero virgola, semmai la vera ragione sta nella maggiore efficienza dei motori. E forse anche nel fatto che si prende un po' meno l' automobile.

POMPA DI BENZINA

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…