WALL STREET BANDERUOLA - VOLEVA HILLARY, ORA FESTEGGIA CON TRUMP, PER LA PROMESSA DI ABBASSARE LE TASSE - DONALD PRONTO AD ACCORDO CON RUSSIA E CINA, MA L’EUROPA DEVE CAMMINARE CON LE SUE GAMBE - UNA LEGGERA SPRUZZATA DI PROTEZIONISMO CHE NON GUASTA LO FARA’ ODIARE DALLA SILICON VALLEY
Dagonota
I mercati, dopo il primo shock per l’elezione di Trump, sono tornati a crescere. I terminali Bloomberg sono tutti verdi, segno che Wall Street è fedele al motto: “Morto il Re, Viva il Re”. E preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno dell’elezioni di Donald alla Casa Bianca, piuttosto quello mezzo vuoto della sconfitta della sua beniamina Hillary Clinton.
I più fedeli alla Clinton sostengono che tale inversione di tendenza dei mercati sia arrivata dopo le “belle parole” usate da Trump nei confronti dell’avversaria sconfitta. In realtà, sono tornati a galla tutti i report che negli ultimi giorni circolavano a New York come a Washington. Vale a dire, che la Clinton avrebbe aumentato il debito, quindi avrebbe rastrellato risorse con le tasse. E gli americani avrebbero avuto meno soldi per investire in Borsa.
Ma Trump li ha convinti anche che la sua politica economica è orientata alla creazione di posti di lavoro. Cioè, più potere d’acquisto in circolazione, quindi più consumi interni. E difesa delle industrie Usa, con una spruzzata di protezionismo commerciale senza cadere nell’isolazionismo.
Proprio questa strategia lo ha reso indigesto alla Silicon Valley, che ha nelle esportazioni il 90% del fatturato. Per di più, sul quale paga le tasse all’estero. Circostanza che Trump non apprezza. Da qui, l’odio dei nerd della Valley contro il nuovo presidente.
Sulla politica estera, punterà ad un accordo con Russia e Cina: Putin potrebbe diventare il regista del Medio oriente. Ma soprattutto, l’Europa deve camminare con le sue gambe; non può succhiare sempre dal latte americano. Ed a Bruxelles un brivido corre lungo la schiena. Non tanto dal lato Commissione Ue. Quanto da quello Nato.