CAFONALINO - PRIMO MAGGIO IN SEDICESIMO IN PIAZZA SAN GIOVANNI, CON SERENA “SO’ RAFFREDDATA FRACICA” DANDINI, FIORELLA MANNOIA E CAMUSSO – CANTI E RISATE MA NESSUNO SI DOMANDA PERCHE’ IL 70% DEI GIOVANI NON SIA ISCRITTO AD UN SINDACATO – STAINO: “ALL’INIZIO HO GUARDATO CON INTERESSE A RENZI MA HO L’IMPRESSIONE CHE SI STIA METTENDO SEMPRE PIÙ FUORI DAL PD. SOSTERRÒ BERSANI”…

Francesco Persili per Dagospia
Foto di Luciano Di Bacco

«So' raffreddata fracica». Madame Serena Dandini va incontro al segretario della CGIL Susanna Camusso sotto una tempesta di flash. Sorrisi, abbracci, battute: «Ci state facendo un servizio fotografico che nemmeno per un calendario...», scherza la capocomica della Tv delle ragazze.

E' un Primo Maggio in sedicesimo quello andato in scena venerdì sera in piazza San Giovanni, un prologo festaiolo della manifestazione del giorno dopo, «Il lavoro prima di tutto». Serenella lo definisce «un happening» di pensieri, musica, parole. Fa molto sinistra sindacale anche lo slogan, «La conoscenza incontra il futuro», che campeggia sul palco.

Lo show alterna le vignette di Staino («E tu cosa vuoi fare da grande? Perché si può scegliere?») e le gag dei Serissimi, gli esodati di Rai 3 (e La 7) area Dandini (Vergassola, Max Paiella, Diego Bianchi in arte Zoro) e le storie di ricercatori precari, la musica di Noemi e Fiorella Mannoia e la rilettura punk-folk-rock dei successi della tradizione romana dell'Orchestraccia che presenta anche l'inedito: Un'occasione bellissima.

Nella piazza che protesta/tra la gente che fa festa, non può mancare il segretario della Fiom, già apprendista saldatore, Maurizio Landini, che stringe in mano il libro di Maria Antonia Sironi, La principessa di Gungtang.

Occhi di ghiaccio, camicia a quadri aperta e ciondolo rosso Cgil in bella vista, Camusso si accende l'ennesima sigaretta, tuona contro i tagli alla scuola decisi dal governo ed arriva anche ad accennare qualche passettino quando Marco Conidi e gli altri cantattori dell'Orchestraccia, iniziano a solfeggiare «te la ricordi Lella (quella ricca, la moje de Proietti er cravattaro...).

A strozzare il futuro dei giovani, invece, «sono state le scelte degli ultimi governi», sottolineano rappresentanti degli universitari e degli studenti medi, che puntano l'indice contro i prestiti d'onore, il numero chiuso e la riforma Fornero. Ci sarebbe anche da fare luce sui motivi per cui il 70 per cento dei giovani non sia iscritto ad un sindacato. Senza tessere, né tutele: il problema non è solo l'apartheid tra garantiti e non garantiti. «Con l'ultima riforma, che non tocca le 46 tipologie di contratti atipici, si toglie ai padri senza dare ai figli», incalzano gli studenti.

«Stare su questo palco dà dei crediti...», prova a rincuorarli Serena Dandini, che non resiste alla tentazione comiziante: «un Paese senza cultura non serve a niente. Non si investe nella ricerca e nella conoscenza: il nostro petrolio sono le idee». Sinistra «di basso livello», la fulmina Max Paiella in versione Alemanno, con k-way, calosce e i tormentoni dell'emergenza: "chiamo esercito" e "molto sale-molto onore".

Elena Lattuada, della new wave televisiva Cgil tendenza Ballarò, ride alle freddure di Vergassola. Si dice «preoccupato» per le polemiche su De Rossi, invece, il cantattore romanista Marco Conidi - che alla Magica ha dedicato uno dei suoi tanti inni (Mai sola mai) - atteso dal battesimo sul red carpet al festival del cinema di Roma con il film pasoliniano di Giovannese, Alì ha gli occhi azzurri.

Si parla di saperi e fuga di cervelli con Barbara Sciascia, ricercatrice presso l'istituto nazionale di Fisica nucleare, che mastica amaro: «A cosa serve oggi la ricerca? A nulla, questo governo, infatti, la taglia». Ci sono anche le volontarie del progetto «Insieme la scuola non crolla» che hanno lavorato tutta l'estate con i bambini delle scuole terremotate: «nelle zone colpite dal sisma la situazione non è risolta, i bambini non hanno ancora le scuole e ogni giorno si cambia capannone».

Burocrazia, fondi bloccati e false promesse. Sono solo parole, graffia la voce di Noemi che, poi, si esibisce in un duetto (da Sanremo?) con l'altra rossa della canzone italiana, Fiorella Mannoia, sulle note di L'amore si odia. Dal movimento del dare al sindacato della conoscenza con Camusso che rilancia sull'istruzione obbligatoria fino a 18 anni e sui giovani («ai quali hanno tolto il diritto di sentirsi cittadini di questo Paese»).

Ma c'è anche una responsabilità dei sindacati? Precari, partite Iva e collaboratori rappresentano più del 20 per cento degli occupati, nella Cgil che ha circa 6 milioni di iscritti, i lavoratori atipici ammontano, come negli altri sindacati, ad una quota vicino all'un per cento: perché il sindacato che proclama manifestazioni e scioperi non rappresenta più - dati alla mano - un punto di riferimento per le nuove generazioni?

Ma tra gli stand di quello che è stato ribattezzato villaggio del lavoro, non ci sono solo mimìmetallurgici e pantere d'argento del pubblico impiego ma molti ragazzi che hanno scelto l'impegno nel sindacato per «rinnovarlo» e portare la questione del precariato al centro dell'agenda del Paese. Altro che agenda Monti, questi ragazzi hanno voglia di una «politica diversa», la stessa che spinge Fiorella Mannoia a ricordare Thomas Sankarà, il presidente assassinato a 38 anni «che in tre anni ha rivoluzionato il Burkina Faso, e che per primo si rifiutò di pagare il debito».

E la musica della ex stunt girl di Cinecittà, tra treni a vapore e mal d'Africa, migrazioni e storie tradite dei tanti Sud del mondo, si fa politica con la canzone (Quando l'angelo vola) dedicata al presidente africano: «I suoi discorsi mi hanno risvegliato la voglia di politica, con la p maiuscola». Quella che cambia le cose ché «il nostro futuro sarà multietnico e non ci sarà nessuna legge Bossi-Fini ad impedirlo».

Ci sarà ancora, invece, Massimo D'Alema. Staino racconta a Dagospia dell'sms «molto elegante» ricevuto da Linda Giuva, la moglie del Lider Maximo, dopo la vignetta pubblicata dall'Unità («Caro Max, ti voglio tanto bene...e di firme che ti invitano a rimanere ne trovo non 700 mila ma 700 mila. A patto però che tu da signore ci risponda di no»). «Ha capito tutto l'affetto che c'era in quella vignetta - spiega l'inventore di Bobo - Mi ha commosso il fatto che lei abbia capito come la critica nascesse da un sentimento amichevole, fraterno».

Pace fatta con Spezzaferro? «Per me, che ho vissuto tutto il travaglio della sinistra, è difficile incolpare D'Alema di ogni errore commesso in passato. Quella è anche la mia storia, la mia famiglia politica: abbiamo condiviso tutto». Andrà a votare alle primarie del Pd? «Sì, all'inizio ho guardato con interesse a Renzi (giovane, solare, maestro di comunicazione) ma ho l'impressione che si stia mettendo sempre più fuori dal Partito democratico. Sosterrò Bersani». E Bobo, il suo (anti)eroe a fumetti? «Anche. Bibi, la moglie, si schiererà per Puppato, Molotov per Vendola mentre i bimbi si chiederanno: Chi ci toccherà votare?» Renzi. «Meno male che non abbiamo l'età...»

 

 

Zoro Percussionista Zoro Orchestraccia band Susanna Camusso Dario Vergassola Susanna Camusso Susanna Camusso Studenti intervistati Serena Dandini Susanna Camusso Serena Dandini Serena Dandini intervista Susanna Camusso Palco CGIL Pubblico

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