gratte e vinci nuovo miliardario

GRATTA DA PELARE - UNA 60ENNE CALABRESE IN VACANZA A ROMA PROVA A INCASSARE UN "GRATTE E VINCI" FALSO DEL VALORE DI 500MILA EURO - E ORA RISCHIA UN'ACCUSA PER TENTATA TRUFFA AI DANNI DELLO STATO - LA DONNA HA DETTO DI AVER TROVATO E RACCOLTO IL BIGLIETTO NEL PARCHEGGIO DI UN CENTRO COMMERCIALE. IL BIGLIETTO, AI SUOI OCCHI, VALEVA SOLO DIECI EURO. MA UN AMICO LE HA FATTO NOTARE CHE…

Fr. De Ma. Per "il Messaggero"

 

GRATTE E VINCI NUOVO MILIARDARIO

Un biglietto falso, una donna che si convince del contrario e il tentativo di intascare una vincita mai esistita del valore di cinquecento mila euro. Ora rischia un' accusa per tentata truffa ai danni dello Stato. Aveva provato a vincere con un biglietto falso cinquecento mila euro al gratta e vinci mentre era in vacanza a Roma e, invece, si è beccata una denuncia. E per questo è finita a processo per tentata truffa Giuseppa Santoro, una sessantenne di origini calabresi. Il 29 giugno, davanti al pubblico ministero Gianluca Mazzei, si è aperto il procedimento e sono stati sentiti due testimoni vicini alla donna: la figlia e l' amico da cui l' imputata era ospite in vacanza a Roma. I fatti risalgono al 13 maggio 2017.

 

Qualche giorno prima del suo arrivo nella Capitale, la donna avrebbe trovato e raccolto nel parcheggio di un centro commerciale di Oppeano un biglietto del Nuovo Miliardario, consumato dalle ruote delle auto che l' avevano calpestato. Ma, a suo dire, si riuscivano a leggere lo stesso le cifre vincenti e il biglietto, ai suoi occhi, valeva solo dieci euro.

 

LA RICOSTRUZIONE

Era insieme alla figlia e lo voleva dare a lei per restituirle i soldi della benzina, ma la ragazza l' ha rifiutato. Così l' avrebbe tenuto con sé in borsa per ritrovarlo qualche giorno dopo quando era arrivata a Roma per una vacanza.

 

GRATTE E VINCI NUOVO MILIARDARIO

Anche lì si trovava in compagnia della figlia e non si sarebbe accorta del valore del biglietto finché non gliel' avrebbe fatto notare l' amico da cui era ospite. Anche a lui lo voleva regalare per ridare i soldi del carburante dell' auto. E così aveva fatto. A guardarlo bene, però, l' uomo si sarebbe accorto che il biglietto valeva una vincita di cinquecento mila euro.

 

Da lì l' uomo l' avrebbe accompagnata a cambiare il biglietto fortunato. Gli operatori hanno avviato tutte le procedure di rito e hanno chiesto un Iban alla signora, che ha dato quello della figlia. Dopo poche settimane necessarie per le verifiche del caso, la Lottomatica si è accorta però che quel biglietto era falso e che dunque la vincita non poteva essere pagata.

GRATTE E VINCI NUOVO MILIARDARIO

 

IN AULA

La figlia e l' amico dell' imputata, in aula, hanno parlato di «ingenuità»: secondo loro il biglietto sarebbe stato già contraffatto da ignoti. L' accusa, però, contesta alla signora la tentata truffa «perché con artifizi e raggiri consistenti nel presentare il pagamento della vincita un biglietto della lotteria istantanea Nuovo Miliardario - si legge dagli atti - con la sostituzione dell' area di gioco Numeri Vincenti compiva atti idonei ad ingannare il personale operante».

 

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…