alzano lombardo bergamo

LORO ALZANO, I PM SCHIACCIANO - LA PROCURA DI BERGAMO APRE UN'INCHIESTA PER EPIDEMIA COLPOSA SULLA GESTIONE DELL'EMERGENZA CORONAVIRUS. CHE DOVRÀ STABILIRE PERCHÉ I RICOVERATI CON SINTOMI SOSPETTI FURONO RICOVERATI INSIEME AGLI ALTRI PAZIENTI, PERCHÉ IL 23 FEBBRAIO L’OSPEDALE DI ALZANO È STATO SUBITO RIAPERTO, E PERCHÉ LA DIREZIONE SANITARIA SI È LASCIATA SCAPPARE DI MANO LA SITUAZIONE

 

Veronica Di Benedetto Montaccini per www.tpi.it

 

alzano lombardo nembro

La Procura di Bergamo ha aperto un’inchiesta per epidemia colposa sulla gestione dell’emergenza Coronavirus – a partire dalle ultime due settimane di febbraio – presso l’ospedale “Pesenti Fenaroli”di Alzano Lombardo. Inchiesta partita grazie alle numerose denunce di operatori sanitari e cittadini raccolte anche da Francesca Nava su TPI, che ha portato avanti un’inchiesta giornalistica in più parti sul caos presso il pronto soccorso di Alzano (e sulla mancata zona rossa di Alzano e Nembro). Lì dove tutto iniziò: quel 23 febbraio, come abbiamo denunciato tre settimane fa, al Pesente Fenaroli succede un po’ di tutto: nonostante fossero stati accertati due casi Covid-19, il pronto soccorso chiude e riapre inspiegabilmente dopo 3 ore, senza essere sanificato.

 

Restano ignoti i motivi della differenza di gestione tra l’ospedale di Codogno, chiuso totalmente e sanificato, e quello di Alzano Lombardo. Due sono i punti sui quali si concentreranno le indagini: il trattamento dei primi pazienti che si erano rivelati positivi al Covid-19 ed erano ricoverati da più giorni vicino ad altri degenti, e la particolare decisione, scattata il 23 febbraio, di chiudere e poi riaprire il pronto soccorso. Fu la Regione Lombardia che, dopo cinque ore di stop totale dell’attività, tra le 15 e le 20 di quella domenica, chiese una riapertura.

 

CORONAVIRUS - BARE A BERGAMO

L’avvocato bergamasco Roberto Trussardi, che segue da vicino il caso di Alzano Lombardo commenta così a TPI: “Finalmente il caso è finito nelle mani competenti del procuratore aggiunto Maria Cristina Rota. Adesso ci sarà un’indagine preliminare – che purtroppo sarà lunga – poi verranno iscritti i nominativi nel registro degli indagati. E a quel punto si potranno costituire le parti offese: tutte le famiglie delle vittime di Alzano. È un momento molto importante perché finalmente chi ha materiali probatori specifici, almeno sa a chi inviarli. Adesso questo scandalo ha un nome”.

 

Per il momento, i carabinieri del Nucleo antisofisticazione e sanità di Brescia, competenti anche sul territorio bergamasco, hanno acquisito una serie di atti proprio al Pesenti-Fenaroli, gestito dall’Azienda socio sanitaria territoriale Bergamo Est, con sede a Seriate e diretta da Francesco Locati, nominato a capo della ASST nel gennaio 2016 in quota Lega. 

 

Il suo vice, il direttore sanitario Roberto Cosentina, ha ricevuto a gennaio una condanna a due anni e sei mesi per omessa denuncia e favoreggiamento personale dell’ex medico Leonardo Cazzaniga, condannato in primo grado all’ergastolo per 12 morti in corsia al presidio ospedaliero di Saronno. Cosentina era tra i medici della commissione nominata dall’ospedale per verificare l’operato del vice primario Cazzaniga.

 

Alzano Lombardo

Tra i documenti che sicuramente gli investigatori analizzeranno c’è la cartella clinica di Ernesto Ravelli, 84 anni, di Villa di Serio, il primo paziente deceduto in provincia di Bergamo: era arrivato al pronto soccorso il 21 febbraio, venerdì, ed era morto il 23, poco dopo il trasporto al Papa Giovanni XXIII. Ci sarà anche la cartella di Franco Orlandi, 83 anni, di Nembro, in ospedale fin dal 15 febbraio ma con tampone positivo ricevuto solo domenica 23 febbraio, due giorni prima di morire. Ma anche quella dell’agente di commercio Samuele Acerbis, 62 anni, che aveva insistito per giorni per ottenere un tampone e è morto una settimana fa.

 

esercito porta via le bare da bergamo

Verranno insomma cercate le prove per giudicare chi ha orchestrato la riapertura e la non sanificazione dell’ospedale di Alzano. L’avvocato Trussardi sottolinea i rischi per le prossime tappe dell’inchiesta: “Adesso è fondamentale che non passi l’emendamento sullo Scudo Penale in Parlamento nel frattempo, che altrimenti insabbierebbe tutte le responsabilità”.

 

L’ emendamento al decreto ‘Cura Italia’ a prima firma di Marcucci del Partito Democratico voleva ridefinire, per il periodo di emergenza da Covid19, il perimetro della responsabilità penali, civili e politiche per medici e operatori del settore e anche per gli amministratori. Ma, al momento, si è trasformato da emendamento a un ordine del giorno.

 

Alzano Lombardo

Nella nostra inchiesta in più parti, noi di TPI ci siamo chiesti perché i ricoverati con sintomi sospetti furono ricoverati insieme agli altri pazienti? Perché quel 23 febbraio l’ospedale è stato brutalmente riaperto? Perché una serie di tamponi furono trasportati da Alzano al Policlinico San Matteo di Pavia per le analisi? Perché la direzione sanitaria si è lasciata scappare di mano la situazione, portando così i contagi a moltiplicarsi a dismisura? Adesso sarà la Procura di Bergamo a verificare le responsabilità di questo disastro colposo che poteva essere evitato e che invece ha portato alla morte di 4500 persone.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...