“MIO PADRE RAF CI PRENDEVA A SBERLE E A FRUSTATE. MI CANCELLO’ DALLA SUA VITA PER LE FOTO SU PLAYBOY” – AMORI E BOLLORI DELL’ATTRICE ELEONORA VALLONE – “FALCAO? INVENTARONO IL FLIRT" - L’INVITO DI MARADONA: "DIEGO, IN MUTANDE, MI DISSE. VUOI SALIRE IN CAMERA A PARLARE?. SCHERZAVA, COMUNQUE NON ERA IL MIO TIPO" - "BOSKOV MI CORTEGGIÒ PER GIOCO" - VIALLI "BIRICHINO", CALIFANO CHE LA CONQUISTO’ CON UNA POESIA, IL PERIZOMA A SANREMO – “CEDETTI A DE NIRO, CON AGNELLI MI CHIUSI PER TIMIDEZZA. MAGIC JOHNSON? BALLAVA DA DIO, MA ERA IMBARAZZANTE, IL MIO NASO GLI ARRIVAVA AL…"
Estratti dell’articolo di Giovanna Cavalli per il "Corriere della Sera"
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Suo padre Raf, partigiano, calciatore del Torino, giornalista, grande attore.
«Un’iniezione di vita, se non c’era sentivo il vuoto. L’ho amato e lo amerò sempre»
Anche se vi faceva ingollare olio di fegato di merluzzo.
«Una tortura, ma non potevamo rifiutarci, altrimenti erano botte. Ero l’unica dei tre che non piangeva quando ci picchiava. Sberle sonore. Aveva dei frustini da cavallo, ci colpiva pure con quelli. Quando si arrabbiava gridava: “Maledetto il giorno in cui sei nata/o!” . Con quel vocione incuteva terrore. Eppure aveva un fascino travolgente», racconta Eleonora Vallone che, nel libro «Quante vite per una? Le mie 7 vite» (Castelvecchi), scrive: «La sua violenza era pari all’amore che ci dava, impetuoso, incontenibile».
Il primo bagno in mare.
«Eravamo in barca. Mi prese in braccio e mi scaraventò in acqua. Mamma protestò. Ma lui tuonò: “È così che si impara a nuotare”. Quando nevicava portava le nostre culle sul terrazzo. “Così i bambini si temprano”. Era speciale. Mi chiamava “gelsomino tiepido”, come i fiori profumati che sbocciano al sole».
Spaghetti alla carbonara.
«La sua specialità. Sfidava Frank Sinatra e Dean Martin a casa di Vincent Minnelli».
Diceva: «Come sei bella».
«Io mi vedevo bruttissima».
Matrimonio a 17 anni.
«Pazza d’amore, papà poteva pure ammazzarmi, non mi sarei fermata. Scappavo di notte, avevo tagliato la recinzione del giardino. Non venne alla cerimonia, andò a sciare. Non l’ho mai perdonato».
Divorziò presto e raggiunse i suoi a Hollywood.
eleonora vallone con il padre raf 1
«Gregory Peck era di una bellezza sconvolgente. Come Roger Moore. Curioso, avevano due mogli bruttarelle».
Il provino (a vuoto) con Woody Allen.
«Purtroppo aveva già scelto la protagonista per Manhattan. Ma fu divertente».
Tornò a Roma senza soldi.
«Vivevo con niente, mangiavo solo Oro Saiwa».
Le foto sexy.
«Il fotografo mi disse: “Dai, togliti il reggiseno, tira giù gli slip, tranquilla”. Ero ingenua, per me il nudo era naturale, senza malizia. Firmai la liberatoria. E lui sparì. Quando le foto uscirono su Lui e Playboy fu uno choc. Papà si infuriò e mi cancellò dalla sua vita. Non mi parlava più. Ci sono voluti anni per ritrovarci».
Inseguita dai paparazzi.
«Li avevo sotto casa. Inventarono il flirt con Falcao».
L’invito di Maradona.
«Nel giardino dell’hotel del Napoli, aspettavo che scendessero i calciatori per le interviste. Vidi le tende svolazzare al terzo piano e poi sul balcone apparve Diego, in mutande. “Vuoi salire in camera a parlare?”. Scherzava, comunque non era il mio tipo. Si affacciarono Giordano, Carnevale, Ferrara. “A noi non ci intervisti?”. La direttrice dell’hotel disse: “Signorina, è meglio se non dorme qui”. I giornali scrissero che ero stata cacciata dal ritiro».
La convocarono a quello della Sampdoria.
«Boskov mi corteggiò per gioco. Vialli era birichino, Mancini più introverso».
A Sanremo 1981.
«Con Claudio Cecchetto che non mi voleva. Una sera misi un vestito di voile, con uno spacco troppo alto. Ogni volta che mi muovevo, col mio passo sportivo, mi si scopriva il sedere. Alle mie spalle sentivo i flash dei fotografi. Dissero che non portavo le mutande, ma avevo un perizoma».
L’amore per Didier Pironi.
«Viso da bambino, pilota pazzo e spericolato. Ci baciavamo mentre Villeneuve suonava il piano».
pagliuca vialli mancini boskov
La mandò in auto con lui.
«Gilles sfrecciava per le viuzze di Maranello. Vide arrivare il treno e non rallentò, anzi gli tagliò la strada. Ero terrorizzata. Fece un testa coda e infine si fermò: “Voilà”».
Nel letto con Califano.
«Giravamo un film, ero in sottoveste, lui stava alla mia sinistra e io spostai le gambe dall’altra parte per non toccarlo. Franco rise. “Sei l’unica che si scosta, le altre sotto alle lenzuola ci provano”. Mi invitò al Gianicolo, recitò una sua poesia. E lì mi ha conquistato».
Robert De Niro.
«Lo conobbi a Roma, a una cena. Mi vide passare vestita di rosa e mi mandò a chiamare. Era in shorts e ciabatte. Parlammo davanti a una finestra antica, con la luna piena. Era il mio idolo. Mi invitò a casa sua, alla salita del Grillo. “Verranno altri amici”. Cominciò a corteggiarmi, molto diretto. In giardino, io scappavo e lui mi inseguiva. Quando realizzai che non sarebbe arrivato nessun altro, mi arrabbiai. Alla fine ho ceduto. E giuro che ne valeva la pena».
Gianni Agnelli.
«Lui e papà sciavano insieme al Sestriere. Un giorno, a Porto Rotondo, gli amici mi fecero salire su una barca. “C’è una persona che vuole conoscerti”. Mi apparve l’Avvocato, i capelli bianchi e lucenti. Sapevo che era un donnaiolo e mi chiusi nella mia timidezza». Ero amica del nipote Giovannino, gli preparavo gli spaghetti con i ricci di mare».
Magic Johnson.
«Lo vidi in discoteca, mi guardava, lo ignoravo. Mi lasciò un biglietto con il numero di cellulare. «Mi chiami presto? Magic». Giorni dopo, non so come, trovò il mio recapito di Malibù. Mi invitò a uscire. Mi venne a prendere con una Ferrari rossa fatta su misura per le sue gambe lunghissime. Ballava da dio, ma era imbarazzante, il mio naso gli arrivava all’ombelico».
L’incidente d’auto.
Ero con il mio fidanzato Publio sulla Pininfarina spider, andavamo a Fregene. Finimmo fuori strada da un ponte, un volo di 13 metri. Lui morì, io finii in coma, piena di fratture. Era il 24 novembre 1984. L’indomani avrei firmato un contratto per uno show tv con Silvio Berlusconi. Saltò. Ci misi tre anni per riprendermi».
Inventò l’Aquagym.
«Ho incontrato Stefano Makula, campione di apnea, l’amore della mia vita. Come lui adoravo il mare. Per la riabilitazione facevo tanti esercizi in acqua. Diventò un metodo di allenamento molto seguito, ci ho scritto 5 libri. E da otto anni ho unito la passione per l'acqua a quella del cinema, dando vita all'Aqua Film Festival, di cui sono direttrice artistica, rassegna internazionale di cinema dedicata a questo elemento naturale».
La sua vita oggi.
«Ho da poco compiuto 71 anni e mi piaccio più di prima, i dolori ti migliorano. Non vado in tv e non mi manca, un ruolo al cinema mi piacerebbe. Desideri? Un viaggio in barca a vela con qualcuno che ami il mare. E me».
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