DOCCIA GELATA PER LA TELECAFONA - IL BANANA SPEGNE LE AMBIZIONI DELLA PASCALE DI METTERE UN PIEDE (E LE MANI) IN CASA BERLUSCONI: “NON MI SPOSO, SONO TROPPO VECCHIO”

Ugo Magri per "la Stampa"

Berlusconi difende la libertà appena riconquistata con il divorzio multimilionario da donna Veronica. E resistendo al pressing della ventottenne fidanzata Francesca, che confida ai giornali la sua impazienza di convolare a nozze, il Cavaliere taglia corto: non ho l'età, dice, nel senso che «sono troppo vecchio» per ricominciare tra fiori d'arancio e confetti di cui già si cominciava a parlare (la cerimonia sarà a Ischia, no a Napoli) in un crescendo di «soffiate» mediatiche, vai a indovinare di chi.

Fino al brusco stop di ieri quando Silvio, con poche oneste parole, si è calato finalmente nei panni del nonno prossimo agli ottanta, tranquillizzando così i cinque figli dei due precedenti matrimoni, già alle prese con un complicato puzzle patrimoniale. E rasserenando anche i maggiorenti di Forza Italia, timorosi di rivivere sulla propria pelle la parabola dell'ultimo Bossi (il quale dopo la malattia fu vittima di un «cerchio magico» dove la strategia veniva ispirata da mogli e badanti).

Negli ultimi tempi la Pascale era assai intervenuta nelle vicende politiche, specie in quelle campane, e spesso a gamba tesa, dando l'impressione di allargarsi con l'aiuto della senatrice Rossi appena nominata capo dello staff berlusconiano (nella nuova sede di piazza San Lorenzo in Lucina non si muove foglia, spiegano, senza che la Rossi non voglia, altro che Verdini).

Al punto che in un incontro coi dissidenti pro-Cosentino, i quali inviperiti minacciavano di votare la fiducia al governo, Berlusconi era stato costretto a rivendicare un ruolo piuttosto anacronistico di maschio dominante («In casa sono ancora io che porto i pantaloni», avrebbe esclamato secondo varie testimonianze).

Quello che ha detto invece ieri a una delegazione forzista della Basilicata è finito sotto forma di video sul sito del «Fatto quotidiano». È un attacco ad alzo zero contro i magistrati: «Mi trovo a difendermi da una mafia di giudici che il 10 aprile mi diranno se devo andare in galera, se mi mettono ai domiciliari o a fare non so che servizio sociale... Cosa ridicola. Ma Napolitano ha detto: per intervenire non ci sono le condizioni».

 

 

 

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