brusca falcone

“BRUSCA NON HA DETTO TUTTA LA VERITÀ” - I PARENTI DELLE VITTIME DI MAFIA SE NE FOTTONO DEL PENTIMENTO DI BRUSCA. CLAUDIO FAVA: “LA PIÙ UMILIANTE VIOLENZA PER I MORTI DI CAPACI È CHE LUI È LIBERO E LA VERITÀ È PRIGIONIERA. PEZZI DELLE ISTITUZIONI HANNO ACCREDITO LA VERSIONE SEMPLICISTICA CHE GLI OMICIDI DI FALCONE E BORSELLINO FOSSERO LA VENDETTA DI RIINA. LA LEGGE VA MODIFICATA CON L'OBBLIGO DI RACCONTO TOTALE” - E NANDO DALLA CHIESA…

Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”

 

Giuseppe Di Matteo

Brusca chiede perdono. E i familiari delle vittime? C' è chi dice «no», come il fratello di Giuseppe Di Matteo sciolto nell' acido. E chi non vuole parlarne. Ma tutti gridano una sola cosa: «Vogliamo la verità».

 

«Del pentimento di Brusca mi importa poco. È un patto con lo Stato che credo utile.

Ma la più umiliante violenza per i morti di Capaci è che lui è libero e la verità è prigioniera», scandisce Claudio Fava, figlio di Pippo, intellettuale ucciso nell'84. «Ci sono stati depistaggi e responsabilità di settori dello Stato ad accompagnare la mano della Mafia.

 

CLAUDIO FAVA

A cominciare da chi autorizzò che il Sisde affiancasse il procuratore Tinebra dal giorno dopo l' omicidio Borsellino e fornì il primo tassello del depistaggio: il pentito Scarantino. Il patto è stato di reciproca reticenza: Brusca non ha detto tutto quello che sapeva e pezzi delle istituzioni hanno accredito la versione semplicistica che gli omicidi di Falcone e Borsellino fossero la vendetta di Totò Riina. La legge va modificata con l' obbligo di racconto totale».

capaci falcone moglie e ragazzi della scorta

 

«Si pente? Potrebbe anche essere sincero. Ferme restando le sue colpe, ha contribuito con segmenti di verità. Il problema è chi sa e non lo fa», dice Margherita Asta, sorella dei gemellini morti con la mamma nell' attentato a Carlo Palermo. «La mafia mi ha portato via la vita, ora, leggo, nella sentenza sulla loro morte, che la forza della mafia sta nelle "collusioni con settori importanti dello Stato". Allora il problema è chi tace. Attenti a modificare l' ergastolo ostativo. Spesso la collaborazione impossibile è una scusa».

 

ARRESTO GIOVANNI BRUSCA

«Perdono? Non sta a noi. Si può razionalizzare la rabbia perché i collaboratori servono» spiega Daniela Marcone, figlia di un funzionario coraggioso ucciso dalla mafia del foggiano. «Attenzione a non smontarne il valore. Magari ce ne fossero anche da noi».

nando dalla chiesa

 

Nando Dalla Chiesa reagisce: «Non è una guerra privata. Ci dica il capo dello Stato cosa dire. Non scaricateci tutto il peso mettendo contro chi perdona e chi no. La scarcerazione era un prezzo da pagare. Ora si dice: non è più come una volta, basta pentiti».

 

toto riina con carlo alberto dalla chiesa

E rincara: «Sull'ergastolo ostativo chi decide la scarcerazione? Ci fosse un' autorità centrale, lontana dalle pressioni, sarei d' accordo. Ma quanti boss in permesso premio che partecipano a summit abbiamo visto? E quante relazioni psichiatriche e di assistenti sociali fatte ad hoc? Il giudice di sorveglianza non ha l' esperienza di chi indaga e rischia di vanificarne il lavoro. La verità è che chi ha più soldi paga campagne di consenso. Altrimenti perché quando si parla di riforma della giustizia si parte sempre dai mafiosi?».

Giuseppe Di Matteo OMICIDIO DI DALLA CHIESAOMICIDIO DI CARLO ALBERTO DALLA CHIESA A 12 DALLA CHIESAriina con carlo alberto dalla chiesaintervista di giovanni brusca a mosco levi boucault carlo alberto dalla chiesaclaudio favaintervista di giovanni brusca a mosco levi boucault 2giovanni bruscaintervista di giovanni brusca a mosco levi boucaultGiuseppe Di Matteo

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