california incendi

CALIFORNIA BURNING - INFERNO DI FUOCO A NORD DI SAN FRANCISCO: 17 MORTI, ALMENO 200 DISPERSI – BRUCIANO I VIGNETI DELLA NAPA VALLEY, ALBERGHI, VILLE E CELEBRI CANTINE RIDOTTE IN CENERE – INCENDI ANCHE A DISNEYLAND - COME MAI SI SONO DIFFUSI COSI' RAPIDAMENTE E VIOLENTEMENTE? LE IPOTESI

 

Federico Rampini per La Repubblica

 

california incendi

Quindici morti, 110 ricoverati per le intossicazioni da fumo, 150 dispersi e 20.000 evacuati. Un angolo celeberrimo della California è trasformato in un inferno: case e alberghi carbonizzati, rinomate cantine e vigneti ridotti in macerie e ceneri fumanti.

 

La furia degli incendi è senza precedenti per quell' area: ben 17 focolai separati di altrettanti incendi indipendenti, in nove contee limitrofe (l' equivalente delle nostre provincie). È già bruciata completamente un' area di 300 chilometri quadrati, e di che valore: è il "Chianti-shire californiano", la zona che da decenni è diventata sinonimo di vini di alta qualità, in grado di competere con quelli francesi e italiani.

 

I nomi delle cittadine colpite, parzialmente bruciate, evacuate, sono famosi nel mondo intero: Napa, Sonoma, Mendocino, Santa Rosa, Calistoga e Marin.

 

california incendi

Tra le cantine-enoteche con vigneti adiacenti quella che ha subito la distruzione più grave è la Signorello Estates Winery.

 

Molti i cognomi italiani perché la cultura del vino arrivò con i nostri emigrati, e da quelle parti ha investito nei vigneti anche il regista di Apocalypse Now, Francis Ford Coppola. Come lui, molte altre celebrity hanno costruito case-castello nell' area devastata dalle fiamme. Tra le residenze secondarie di lusso c' è anche una folta rappresentanza della ricchezza digitale: la zona assediata dalle fiamme è a pochi chilometri a Nord di San Francisco, appena traversato il ponte del Golden Gate inizia già la contea di Marin, tra gli abitanti illustri ci sono molti imprenditori della Silicon Valley, capitani d' industria hi-tech, finanziatori delle start-up nel mondo del venture capital.

 

california incendi

Anche per questo la violenza degli incendi, l' impotenza dei vigili del fuoco, le scene di panico e di fuga, fanno scalpore: non è Porto Rico. Se gli uragani dei Caraibi colpiscono popolazioni povere e infrastrutture fragili, la California settentrionale è al polo opposto, e non solo geograficamente; l' area trasuda ricchezza, non a caso è soprannominata "la Dubai sul Pacifico".

 

Eppure stavolta appare disarmata quasi quanto i cugini poveri del Golfo del Messico, le immagini spaventose che aprono i notiziari televisivi americani affiancano le calamità-gemelle che colpiscono le casupole degli ispanici a Porto Rico e le ville dei miliardari californiani.

 

california incendi

Tra gli oltre 1.500 edifici distrutti dagli incendi ci sono un hotel Hilton e altri "resort" a cinque stelle lusso, la furia del fuoco non è stata intimidita dalle gerarchie sociali. A molte centinaia di chilometri più a Sud, nell' estremità opposta del Golden State, un' altra icona californiana è lambita dalle fiamme: Disneyland ha il cielo rosso da giorni, per l' incendio che divampa nella vicina Anaheim e nella Orange county. Anche quella è una zona simbolo della West Coast, attrazione turistica per generazioni, costretta a vedere il pericolo molto da vicino.

 

Le spiegazioni per la violenza degli incendi evocano diversi fattori. Una siccità eccezionale affligge la California da un decennio, i danni che ha inflitto al patrimonio forestale non sono stati sanati da un inverno 2017 di piogge abbondanti e nubifragi violenti. A questo si aggiunge la combinazione stagionale dei venti di ottobre, che uniti alla bassa umidità creano un cocktail micidiale, favorevole agli incendi. La siccità-record è oggetto di studi da parte delle università californiane, il verdetto è unanime: si tratta di un fenomeno legato al cambiamento climatico. Su questo si innestano poi incuria e imprevidenza.

california incendi

 

Nonostante sia governata da un democratico, Jerry Brown, e malgrado sia una roccaforte elettorale della sinistra, la California come tutti gli Stati Uniti ha sacrificato da molti decenni gli investimenti pubblici. Ne soffrono la manutenzione forestale, l' assetto idrogeologico, i servizi di prevenzione. Perfino le ricche utility che gestiscono il servizio elettrico sono spesso inadempienti nel garantire la pulizia dei boschi attorno ai tralicci, una regola di base per la prevenzione degli incendi.

 

Ieri la Casa Bianca a raccolto l' appello di Brown ed è stato dichiarato il doppio stato di emergenza, statale e federale. I tagli alla prevenzione, si traducono in un' escalation di spese per fronteggiare i danni delle calamità naturali.

 

california incendicalifornia incendi

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…