LA SOLUZIONE ALLA PIAGA DEGLI INCENDI A ROMA C'È: SGOMBERARE GLI ABUSIVI - I MOLTI ROGHI DELLA CAPITALE PARTONO TUTTI, O QUASI, DA ACCAMPAMENTI ILLEGALI E BARACCOPOLI DI ROM. È SUCCESSO ANCHE A MONTE MARIO, QUALCHE SETTIMANA FA - L'ALLARME INASCOLTATO DEI CITTADINI DELLA ZONA: "SAPEVAMO CHE SAREBBE SUCCESSO. NESSUNO SGOMBERA. NESSUNO PRENDE PROVVEDIMENTI. CI SI LAMENTA CHE ETTARI DI VERDE BRUCINO PER VIA DI UN FORNELLETTO, BISOGNAVA PENSARCI PRIMA" - L'ULTIMO INCENDIO IERI, SUL "PRATONE" DI TORRE SPACCATA, DOVE SONO RIMASTI FERITI IN MODO GRAVE TRE VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE E UN POMPIERE... - VIDEO
ELICOTTERI DEI POMPIERI IN AZIONE A ROMA
1-NUOVO MAXI INCENDIO A CINECITTÀ. QUATTRO SOCCORRITORI SONO GRAVI
Estratto dell’articolo di Andrea Arzilli e Valeria Costantini per il “Corriere della Sera”
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Un muro di fuoco che ha intrappolato quattro soccorritori. Tre ustionati gravi tra i volontari della Protezione civile, fra cui una donna, e un pompiere della caserma di Frascati. È il tragico bilancio del devastante incendio divampato ieri intorno alle 14 nel quadrante sud di Roma, a ridosso dei quartieri di Cinecittà e Torre Spaccata.
Vasto il fronte del rogo, iniziato in quello che nel quartiere viene chiamato il «pratone», un’ampia area verde tra i palazzi. Le fiamme alte fino a dieci metri hanno avvolto per oltre cinque ore le sterpaglie, spostandosi rapidamente tra il sottobosco. A più riprese il fuoco è arrivato alle abitazioni vicine, lambendo balconi e giardini tra via Pelizzi e viale dei Romanisti.
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Ci sono stati momenti di terrore tra i residenti, in molti hanno abbandonato in fretta le proprie case, minacciate dall’avanzare del fuoco, altri sono corsi in strada per spostare le auto in sosta. Solo l’intervento dei pompieri ha evitato il peggio.
La paura ha paralizzato interi quartieri, alta e nerissima la colonna di fumo, visibile per chilometri, che si è alzata sulla città. Polizia e vigili urbani hanno dovuto chiudere decine di strade nella zona. Necessario anche l’intervento di due elicotteri. Una lotta impari contro l’enorme barriera di fuoco che, durante le difficili operazioni di spegnimento, ha imprigionato alcuni soccorritori.
Erano a bordo del loro pick up i tre volontari dell’Associazione di soccorso «Giannino Caria» Paracadutisti, Protezione civile della Regione Lazio, che insieme con un vigile del fuoco, stavano tentando di proteggere le case su via Fancelli: questione di un attimo, il vento ha girato e il fronte del fuoco li ha circondati. Il fuoristrada è diventato una trappola di lamiere incandescenti, i soccorritori hanno dovuto spaccare i finestrini per fuggire.
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Mentre il loro mezzo bruciava, hanno corso per pochi metri finché non sono stati raggiunti dai colleghi che li hanno assistiti e hanno chiamato le ambulanze. Trasferiti all’ospedale Sant’Eugenio, le loro condizioni sono state giudicate gravissime.
Il pompiere Marco M., capoturno nel comune di Frascati, è il più grave: ha ustioni di terzo grado sul 30% del corpo. Anche Andrea, Francesco e Cristina, i volontari poco più che trentenni, sono rimasti ustionati. Tutti e quattro sono in rianimazione, in ventilazione meccanica: la prognosi resta riservata. Le prossime ore saranno decisive per capire la portata dei danni del fumo inalato nei polmoni e la gravità delle ustioni riportate. […]
2-INCURIA E DISCARICHE ABUSIVE COSÌ CON IL GRANDE CALDO LA CAPITALE VA A FUOCO: 45 ROGHI IN UN SOLO GIORNO
Estratto dell’articolo di Ilaria Sacchettoni per il “Corriere della Sera”
Fiamme rivelatrici: svelano il degrado, mostrano l’incuria, segnalano, con la furia devastatrice di un attimo, lacune amministrative di anni e carenze ambientali attuali. Bruciano Torre Spaccata e Cinecittà (ma nel 2022 andò in fumo l’ambiziosa scenografia di un filmone sulla Firenze medicea). Va a fuoco la riserva naturale di Monte Mario. Si alzano fiamme lungo via della Pisana. Tre incendi monumentali in quindici giorni raccontano l’abbandono della città.
Quello delle favelas che tutti guardano ma nessuno vede davvero, ma anche del verde trascurato e trasformato in sterpaglie dalle temperature feroci di queste settimane. E ancora delle discariche abusive mappate eppure ignorate. Dei rimedi che tardano a venire. Per non parlare dei vigili del fuoco che, come denunciano loro stessi, non sono sufficienti.
Così accade che l’incendio divampato all’improvviso lasci tutti sorpresi fuorché gli habitué delle zone andate in rovina. «Sapevamo che sarebbe successo», afferma, oggi, Saverio, agente della polizia penitenziaria che vigila sulla cittadella giudiziaria di piazzale Clodio alle pendici di Monte Mario. «Su su fino all’Osservatorio Romano, è tutto un accampamento abusivo da anni. Nessuno sgombera. Nessuno prende provvedimenti. Ci si lamenta che ettari di verde brucino per via di un fornelletto? Bisognava pensarci prima» conclude Saverio.
Quarantacinque roghi (alcuni decisamente minori) solo nella giornata di ieri trovano i vigili del fuoco con poche e vecchie autobotti e una storica carenza di uomini. Polemiche, dunque, nella città sorvolata da canadair un giorno dopo l’altro. Sarebbe facile fare l’elenco degli esempi degli ultimi tempi.
A partire da quando, una notte dell’autunno 2021, il fuoco entrò dentro la città con il rogo al Ponte di Ferro nel quartiere Ostiense, le grida contro quei fornelletti improvvisati o quei senzatetto mai censiti, si sono sollevate più volte: inutilmente. Un’inchiesta della Procura si è conclusa con un’archiviazione piena di dubbi ma povera di prove. […]
Con circa 350 vigili del fuoco in meno, il segretario generale della Fns Cisl di Roma e Rieti, Riccardo Ciofi, soltanto lo scorso 2 agosto lamentava: «Il problema principale resta la prevenzione, mancano controllo e cura delle aree verdi. Garantire il soccorso di milioni di abitanti con l’attuale organico è praticamente impossibile e con l’arrivo del Giubileo sarà anche peggio». […]
Dall’Aurelia alla Pontina, dove ieri sono andati a fuoco i campi vicino all’outlet di Castel Romano (i clienti sono stati evacuati in massa) è la stessa storia da settimane. Sul rogo di Monte Mario è stata avviata un’inchiesta da parte della Procura. Si ipotizza, come sempre in questi casi, il reato di incendio doloso. I vigili del fuoco hanno consegnato una prima informativa nella quale si parla di tre differenti inneschi.
Difficile individuare le responsabilità penali. Più facile capire come quegli accampamenti abusivi andassero sgomberati prima. Solo due giorni fa la polizia municipale, accompagnata da quattro dipendenti dei servizi sociali, ha provveduto. Dentro, in quel campo, concentrato di disperazione e pericoli, c’erano fornelli da campeggio che convivevano con cerate di plastica, utilizzate come tovaglie, sterpaglie e rifiuti infiammabili. […]
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