clara claretta petacci

CLARETTA NERA – LA PETACCI NUTRIVA UNA PERSONALE OSTILITÀ NEI CONFRONTI DEGLI EBREI E SOSTENEVA DI ESSERE “ANTISEMITA PER ISTINTO RAZZIALE” – DOPO IL TRASFERIMENTO A SALÒ, CONTINUÒ A PROPORSI SEMPRE PIÙ COME “CONSIGLIERA POLITICA” DI MUSSOLINI: I NAZISTI LE DETTERO IL LORO PIENO APPOGGIO E DIVENTÒ IL PUNTO DI RIFERIMENTO DEL MINISTRO PLENIPOTENZIARIO RUDOLF RAHN – ESTRATTO DAL LIBRO DI MIRELLA SERRI, “CLARETTA L’HITLERIANA”

Claretta Petacci

Mirella Serri, “Claretta l’hitleriana. Storia della donna che non morì per amore di Mussolini”, Longanesi  - Estratto

 

Di pura razza antisemita

Clara nutriva una personale ostilità nei confronti degli ebrei. La sua famiglia, sosteneva, aveva connotati patrizi e si distingueva per la nobiltà del suo sangue, il mondo degli eletti non aveva soltanto il diritto, ma anche l’obbligo di sottomettere e di sterminare gli inferiori: «Io... sono antisemita per un istinto razziale, lo sono spontaneamente, antisemita, direi per dignità di razza, io sono veramente patrizia e sento tutto l’orgoglio del mio purissimo ceppo... per la nobiltà per la rettitudine per l’onestà».

mirella serri claretta petacci cover

 

Gli ebrei erano presenze minacciose e attentavano alla sua vita e lo facevano persino nei suoi sogni. Ne fece partecipe Mussolini. Sarebbero finiti « sepolti dalle macerie provocate da negri ubriaconi, ebrei, plutocrati, da coloro vendutisi per piacere a questi preti senza Patria e senza religione ».

 

I « negri» con gli sguardi annebbiati dall’alcol, gli ebrei con il volto da aguzzini, i ricchi capitalisti inglesi e americani dai comportamenti lascivi e dall’occhio lubrico, riempivano le sue notti.

 

Clara politica a tutto campo e la sua tragica fine

Dopo il trasferimento nella Rsi, quando iniziò quella che potremmo chiamare la sua seconda vita, Clara continuò a proporsi come « consigliera politica » di Mussolini.

benito mussolini con rudolf rahn

 

Ma lo fece con più convinzione e possibilità di manovra di quanto non le fosse stato consentito in precedenza a Roma: infatti i nazisti nello Stato fantoccio di Salo` le dettero il loro pieno appoggio.

 

Clara riversò su Adolf Hitlerl’ammirazione che aveva nutrito per Mussolini, ora stanco e malato. Le alte sfere del Reich fecero affidamento sull’influenza di Claretta sul capo del governo per piegarlo ai loro voleri.

 

La Petacci divenne il punto di riferimento del ministro plenipotenziario Rudolf Rahn, l’uomo piu` potente della Rsi, feroce persecutore di antifascisti ed ebrei, determinato a « spremere come un limone » lo Stato italiano.

 

Claretta Petacci

I partigiani che la misero al muro a fianco di Mussolini ben conoscevano l’operato di Claretta (e che successivamente fin dal 1946 è stato cancellato): “Fra me e Audisio non vi fu discussione a proposito della Petacci, tanto normale ci parve dovesse seguire la sorte di Mussolini», spiega Aldo Lampredi che comandava la spedizione incaricata di eseguire la sentenza nei confronti del “Duce e dei suoi accoliti”.

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