riaperture ristoranti 5

LA CLAUSURA STA FINENDO! A MAGGIO CENA FUORI CASA E COPRIFUOCO ALLE 24 – DRAGHI INIZIA A RAGIONARE SULLE RIAPERTURE E CHIEDE AL CTS NUOVI PROTOCOLLI PERCHÉ LE ATTIVITÀ POSSANO FARE SUBITO CASSA. OBBLIGO DI PRENOTAZIONE PER I RISTORANTI - AL CINEMA E A TEATRO SENZA TAMPONI

Mauro Evangelisti Alberto Gentili per "il Messaggero"

 

RIAPERTURE RISTORANTI

Maggio sarà il mese delle riaperture. Tutto dipende dall' andamento dei contagi e dai progressi della campagna vaccinale. Ma a metà del mese prossimo si prevede di avere somministrato almeno una dose al 75 per cento dei soggetti più a rischio, gli over 70. E questo lascia margini di manovra. Mentre viene escluso da fonti di governo l' obbligo di fare il tampone prima di andare al cinema o a teatro, c' è uno scenario che consentirebbe di tornare a cena al ristorante anche di sera.

 

Due gli obiettivi da raggiungere: consolidare l' Rt (l' indice di trasmissione del virus) attorno a 0,8 (nel report di venerdì era a 0,92) e, come detto, vaccinazione diffusa, almeno con una dose, dei più anziani, perché in questo modo anche un' eventuale ripresa del contagio non travolgerebbe coloro che sono più a rischio e, di conseguenza, eviterebbe che gli ospedali vadano in sofferenza.

 

riaperture ristoranti 1

Più nel dettaglio, ci sono due ipotesi. La prima: aspettare il primo maggio per ripristinare il giallo (con conseguente apertura a pranzo di tutti i ristoranti nelle Regioni che meritano quella classificazione) e valutare successivamente anche l' attività serale con innalzamento quanto meno a mezzanotte del coprifuoco. La seconda, su cui spinge la Lega: anticipare di una settimana, a condizione che nei prossimi due report l' indice di trasmissione su base nazionale cali significativamente insieme all' incidenza dei nuovi casi che però continua a essere molto alta.

 

Di certo c' è che Mario Draghi, tra proteste di piazza e partiti di maggioranza che invocano un allentamento delle misure restrittive, cerca di correre ai ripari. Così, oltre a lavorare a un nuovo scostamento di bilancio per garantire «adeguati ristori» alle categorie colpire dalle chiusure, il premier ha chiesto al Comitato tecnico scientifico (Cts) di scrivere dei nuovi protocolli settore per settore. Nuove regole che, pur garantendo la sicurezza, siano «meno rigide» per permettere alle categorie fin qui strozzate dal Covid una «riapertura reale, sostenibile e non solo di facciata». Insomma: bisogna consentire, secondo Draghi, a chi rialza la saracinesca di «fare cassa». E non di vivacchiare.

 

riaperture ristoranti 5

Il premier, a causa del rischio-varianti ancora molto alto, resta comunque fedele alla linea della «massima prudenza» cara al ministro della Salute Roberto Speranza. «E non fisserà alcuna road map delle riaperture», spiegano a palazzo Chigi «fino a quando non saranno scesi i contagi, il numero dei morti e dei ricoveri nelle terapie intensive». E, soprattutto, «finché non sarà stato allontanato il rischio-contagio per le persone anziane, quelle che se si ammalano hanno più probabilità di finire ricoverate in ospedale: la ragione per la quale il commissario Figliuolo ha ribadito la necessità di procedere con le somministrazioni per fasce d' età». In estrema sintesi: «Si procederà con le riaperture solo quando la campagna vaccinale avrà coperto il maggior numero possibile di anziani». Posizione condivisa dal ministro degli Affari regionali, Mariastella Gelmini: «La priorità è mettere in sicurezza le categorie più a rischio». Segue postilla: «Aprile è stato ed è il mese del ritorno a scuola, maggio deve essere il mese delle riaperture delle attività economiche».

 

MARIO DRAGHI

PIÙ SPETTATORI AL CINEMA Ed è a questo, con i nuovi protocolli, cui lavora il Cts. Il coordinatore Franco Locatelli, ieri in visita al premier, e il portavoce Silvio Brusaferro hanno incontrato Dario Franceschini. Il ministro della Cultura ha fatto presente che «il settore dello spettacolo vive una situazione non più sostenibile». E oggi invierà al Cts una proposta che, quando tornerà la zona gialla, prevede la riapertura di cinema e teatri con una maggiore capienza: non più l' attuale 25%, ma il 50% con un tetto massimo di 500 spettatori al chiuso (ora è di 200) e di mille all' aperto (attualmente è di 400).

 

ROBERTO SPERANZA MARIO DRAGHI

In più Franceschini chiederà di consentire alle Regioni di sperimentare, solo all' aperto, eventi con più spettatori ma con misure di sicurezza aggiuntive. Non il tampone però: «È impraticabile e nessuno l' ha mai proposto», fanno sapere dal ministero della Cultura. Sul fronte di bar e ristoranti una accelerazione potrà essere consentita per l' attività all' aperto, perché ormai è dimostrato che al chiuso l' aerosol favorisce la trasmissione del virus, nonostante le distanze. All' esterno, invece, mantenendo le distanze, le probabilità di contagio diminuiscono.

 

Per questo, ad essere avvantaggiati nella road map delle riaperture saranno i ristoranti con i dehors. Per poter accedere al locale, se il Cts non deciderà un allentamento delle misure, bisognerà aver prenotato in anticipo. Più stringenti le regole per i bar, per i quali resterà vietata la vendita delle bevande d' asporto in modo da evitare gli assembramenti fuori dai locali.

franco locatelli

Ultimi Dagoreport

forza italia marina pier silvio berlusconi antonio tajani martusciello barelli gianni letta gasparri

DAGOREPORT - SE IN FORZA ITALIA IL MALCONTENTO SI TAGLIA A FETTE, L’IRRITAZIONE DI MARINA E PIER SILVIO È ARRIVATA ALLE STELLE: IL PARTITO È DIVENTATO ORMAI UN FEUDO DOMINATO DAL QUARTETTO  DA TAJANI-BARELLI-MARTUSCIELLO-GASPARRI - DOPO AVER SPADRONEGGIATO IN LUNGO E IN LARGO, NELLA SCELTA DEL GIUDICE COSTITUZIONALE ALLA CONSULTA È ARRIVATA UNA PESANTE SCONFITTA PER TAJANI - È DA TEMPO CHE LA FAMIGLIA BERLUSCONI NON SA DOVE SBATTERE LA TESTA PER RIUSCIRE A SCOVARE UN SOSTITUTO AL 70ENNE CIOCIARO, RIDOTTO IN UN BURATTINO NELLE MANI DI GIORGIA MELONI, CHE È RIUSCITA AD ANESTETIZZARLO CON LA PROMESSA DI FARE DI LUI IL CANDIDATO NEL 2029 ALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA (CIAO CORE!) - OLTRE AL PARTITO E ALLA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE CON IMPERDONABILE RITARDO COGNITIVO HA COMPRESO CHE IL GOVERNO NON È UN’ALLEANZA MA UN MONOCOLORE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OCCORRE AGGIUNGERE UN ALTRO ‘’NEMICO’’ DI TAJANI: L‘89ENNE GIANNI LETTA. NELLA SUA AFFANNOSA (E FALLITA) BATTAGLIA PER PORTARE ALLA PRESIDENZA DELLA RAI LA SUA PROTETTA SIMONA AGNES, TAJANI E I SUOI COMPARI NON SI SONO SPESI, SE NON A PAROLE...

donald trump giorgia meloni almasri husam el gomati osama njeem almasri giovanni caravelli

DAGOREPORT - SERVIZI E SERVIZIETTI: IL CASO ALMASRI E' UN “ATTACCO POLITICO” ALLA TRUMPIANA MELONI? - COME È POSSIBILE CHE UN DISSIDENTE LIBICO, HUSAM EL-GOMATI, PUBBLICHI SU TELEGRAM DOCUMENTI E NOTIZIE DEI RAPPORTI SEGRETI TRA LA MILIZIA LIBICA DI ALMASRI E L'INTELLIGENCE ITALIANA, SQUADERNANDO IL PASSAPORTO DEL CAPO DELL’AISE, CARAVELLI? - CHI VUOLE SPUTTANARE L'AISE E DESTABILIZZARE IL GOVERNO MELONI POSTANDO SUI SOCIAL LA FOTO DEL TRIONFALE RITORNO A TRIPOLI DI ALMASRI CON ALLE SPALLE L'AEREO DELL'AISE CON BANDIERA ITALIANA ? - CHE COINCIDENZA! IL TUTTO AVVIENE DOPO CHE TRUMP HA DECAPITATO L'INTELLIGENCE DI CIA E FBI. UNA VOLTA GETTATI NEL CESSO GLI SPIONI DELL'ERA OBAMA-BIDEN, E' INIZIATO UN REGOLAMENTO DI CONTI CON I PAESI GUIDATI DA LEADER CHE TIFANO TRUMP? - VIDEO

guerra ucraina vladimir putin donald trump ali khamenei xi jinping volodymyr zelensky

DAGOREPORT – IN UN MESE, TRUMP HA MACIULLATO L’ORDINE MONDIALE: RIABILITATO PUTIN, ISOLATA LA CINA - CINQUE PREVISIONI CHE NON SI SONO AVVERATE SULL’UCRAINA CON L'ARRIVO DEL NUOVO INQUILINO DELLA CASA BIANCA: 1) MARK RUTTE, SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO: “KIEV ENTRERÀ NELLA NATO, È UN PROCESSO IRREVERSIBILE”. ORA ANCHE ZELENSKY PARLA DI PIANO B – 2) NON SI FA LA PACE SENZA LA CINA. FALSO: TRUMP ALZA LA CORNETTA E PUTIN LO ASPETTA – 3) XI JINPING: “L’AMICIZIA CON LA RUSSIA È SENZA LIMITI” (MANCO PER IL GAS) – 4) L’IRAN S’ATTACCA AL DRONE: LA RUSSIA L'HA MOLLATA – 5) L’EUROPA, SOLITO SPETTATORE PAGANTE CHE NON CONTA UN CAZZO

giuseppe conte maria alessandra sandulli giorgia meloni matteo salvini giancarlo giorgetti corte costituzionale consulta

DAGOREPORT – IL VERTICE DI MAGGIORANZA DI IERI HA PARTORITO IL TOPOLINO DELLA CONSULTA: L’UNICO RISULTATO È STATA LA NOMINA DEI QUATTRO GIUDICI COSTITUZIONALI. A SBLOCCARE LO STALLO È STATO GIUSEPPE CONTE, CHE HA MESSO IL CAPPELLO SUL NOME “TECNICO”, MARIA ALESSANDRA SANDULLI – SUGLI ALTRI DOSSIER, MELONI, SALVINI E TAJANI CONTINUANO A SCAZZARE: SULLA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE NON CI SONO I SOLDI. LA RIFORMA DEI MEDICI DI FAMIGLIA È OSTEGGIATA DA FORZA ITALIA. E IL TERZO MANDATO È KRYPTONITE PER LA DUCETTA, CHE VUOLE “RIEQUILIBRARE” LE FORZE A LIVELLO LOCALE E SOGNA DI PAPPARSI VENETO E MILANO…

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER LA MOZIONE DI SFIDUCIA A CARLO NORDIO O DISERTERÀ COME HA FATTO CON LA SANTANCHÈ? MENTRE LA PREMIER SI ECLISSA, SALVINI È IPERATTIVO: VOLA PRIMA A MADRID PER INTERVENIRE ALL’INTERNAZIONALE DEI NAZI-SOVRANISTI E POI A TEL AVIV PER UNA FOTO CON NETANYAHU – GLI OTOLITI DELLA SORA GIORGIA BALLANO LA RUMBA PER LE MOLTE BEGHE GIUDIZIARIE: DA SANTANCHÈ A DELMASTRO PASSANDO PER NORDIO E ALMASRI…