DAGO-ESCLUSIVO, LA FINE DI MARCHIONNE - LO SAPEVA DA QUALCHE MESE. MA DEL CANCRO AI POLMONI L’AVEVA NASCOSTO A TUTTI. IL PRIMO A SAPERLO, INSIEME ALLA SUA COMPAGNA MANUELA, FU ALFREDO ALTAVILLA: “PENSO DI AVERE UNA COSA GRAVE” - MARCHIONNE RAGGIUNSE LA CLINICA DI ZURIGO. LA CHEMIOTERAPIA NON ERA SUFFICIENTE PER UN SARCOMA, IL PIÙ AGGRESSIVO DEI TUMORI. L’OPERAZIONE HA AVUTO ESITO NEGATIVO PER UNA GRAVE COMPLICANZA: EMBOLIA CEREBRALE. NON RIESCE PIÙ A RESPIRARE...
SERGIO MARCHIONNE E MANUELA BATTEZZATO
DAGOREPORT
Marchionne lo sapeva da qualche mese. Ma il cancro ai polmoni l’aveva nascosto a tutti. Il primo a saperlo, insieme alla sua compagna Manuela, fu Alfredo Altavilla, per 14 anni fidatissimo braccio destro, al suo fianco in tutte le avventure sui due lati dell’Atlantico (lo chiamava alle 2 di notte, “Ho un’idea, partiamo subito per Detroit, l’aereo è già pronto”).
Chiamò Altavilla una settimana prima dell’ultima apparizione pubblica, quella del 26 giugno scorso quando consegnò al comando dell’Arma dei Carabinieri, in una cerimonia romana, la jeep FCA. “Penso di avere una cosa grave”, disse ad Altavilla, “Credo di sfangarla per un po’”. E aggiunse: “Vorrei che tu continuassi il mio lavoro…”
Marchionne ha poi raggiunto la clinica di Zurigo. La chemioterapia, però, non era sufficiente per un sarcoma, il più aggressivo dei tumori maligni. L’operazione al polmone aggredito dal cancro ha avuto esito negativo per una grave complicanza: embolia cerebrale. Tutto è precipitato: il manager non riusciva più a respirare, non si è più svegliato dal tavolo operatorio ed è stato tenuto in vita con le macchine. Giovedì scorso, è entrato in coma.
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