alessandro del bono afef

“DAMMI L'OROLOGIO O TI AMMAZZO” – LA RICOSTRUZIONE DELL’ASSALTO A ALESSANDRO DEL BONO, IL MANAGER, MARITO DI AFEF, RAPINATO A MILANO – IL BANDITO HA SFONDATO IL VETRO DELLA FERRARI CON LA PISTOLA E GLI HA STRAPPATO DAL POLSO UN PREZIOSO PATEK PHILIPPE IN ORO BIANCO DEL VALORE DI OLTRE 40 MILA EURO - LE MODALITÀ DELL'AGGUATO INDIRIZZANO LE RICERCHE VERSO SPECIALISTI DELLA “SCUOLA NAPOLETANA”...

P. Lio per il Corriere della Sera 

 

alessandro del bono

«Dammi l'orologio o ti ammazzo». Alessandro Del Bono, 57 anni, amministratore delegato dell'azienda di famiglia, la Mediolanum Farmaceutici, si sente rivolgere quelle parole con una pistola puntata alla faccia. Ha appena riaperto gli occhi e abbassato le braccia, dopo essere stato investito dai cristalli del finestrino della sua Ferrari andato in frantumi sotto un colpo sferrato dal rapinatore con il calcio dell'arma.

 

L'assalto martedì sera sulla rampa del garage, mentre il manager fa rientro nella sua casa in zona corso Monforte, in centro a Milano, è rapido: la vittima non ha nemmeno il tempo di reagire né di assecondare la richiesta dell'uomo con il volto coperto da un casco integrale. Il gioiello da polso gli viene sfilato con uno strattone prima della fuga in sella a uno scooter guidato da un complice, seguito da altri due motorini con ogni probabilità usati dai «pali».

 

Ieri Del Bono - da un paio d'anni catapultato all'attenzione dei rotocalchi rosa per il suo matrimonio con l'ex conduttrice televisiva e modella Afef Jnifen - è stato ascoltato di nuovo dagli investigatori dopo lo spavento per la violenta rapina di un prezioso Patek Philippe in oro bianco, modello «5140», del valore di oltre 40 mila euro. Ma è difficile che la sua testimonianza possa offrire altri elementi rispetto a quanto riferito appena dopo il colpo subito in quella manciata di secondi.

alessandro del bono afef

Per questo gli uomini della squadra mobile, guidati dal dirigente Marco Calì, stanno setacciando le immagini delle telecamere della zona nella speranza di individuare tracce del passaggio della «batteria» che deve aver seguito la sua vittima fino al luogo ideale per l'imboscata.

 

Le modalità dell'agguato indirizzano le ricerche verso specialisti della «scuola napoletana»: trasfertisti che si muovono in scooter, puntando soprattutto gli automobilisti. E ricordano anche un'altra rapina registrata nel centrale quartiere Brera lo scorso marzo. Anche in quell'occasione un uomo con indosso un casco entrò in azione in un garage, armato di pistola, per rapinare una facoltosa coppia peruviana arrivata in Ferrari. Ancora un Patek Philippe, l'obiettivo. E di nuovo la fuga in scooter. Altre volte ricorrono al vecchio trucco dello specchietto: davanti un complice lo urta, e i rapinatori che lo seguono s' avventano sull'orologio non appena il malcapitato abbassa il finestrino. In mezzo ai due episodi la città registrò invece le razzie estive contro i turisti da parte di gruppi di giovani franco-algerini che aggredivano le vittime per alleggerirli di modelli dal valore anche a sei cifre.

afef e alessandro del bono a porto cervo novella 2000 2afef con brillocco novella 2000

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