DURA LA VITA DI DUROV: IL MILIARDARIO FONDATORE DI TELEGRAM, DOPO LA SCARCERAZIONE SU CAUZIONE, DOVRÀ PRESENTARSI DUE VOLTE A SETTIMANA IN COMMISSARIATO E NON PUÒ LASCIARE IL TERRITORIO FRANCESE. MA DOVE ALLOGGERÀ MOUNSIER PAUL DU ROVE (QUESTO IL SUO NOME PARIGINO)? DI SOLITO PREDILIGE HOTEL A CINQUE STELLE O LA VILLA DI ANTIBES DEL CONNAZIONALE ROMAN ABRAMOVICH – MACRON DOPO GIORNI DI SUPERCAZZOLE AMMETTE: “GLI HO DATO IO LA CITTADINANZA FRANCESE” – ANCHE L’EUROPA INDAGA SU TELEGRAM: NEL MIRINO IL NUMERO DEGLI UTENTI. CHE NEL FRATTEMPO CONTINUANO A CRESCERE…
1. L'ARRESTO DI DUROV HA FATTO CRESCERE I DOWNLOAD DI TELEGRAM
(ANSA) - L'arresto in Francia del fondatore e Ceo di Telegram Pavel Durov sembra stia influenzando l'andamento dell'app di messaggistica. Secondo la società di analisi Appfigures, come riporta il sito TechCrunch, l'app è balzata al n. 1 nella categoria social network sull'App Store ed è diventata la n. 3 delle app in assoluto.
Il balzo rappresenta un miglioramento nella visibilità dell'app, è il miglior posizionamento di Telegram negli Stati Uniti dal primo gennaio 2023. Sono dati parziali, a cui si aggiungono quelli della società di analisi Sensor Tower che indicano che i download globali di Telegram su iOS domenica sono aumentati del 4% su base giornaliera. L'incremento nei download sembra essere alimentato dall'attenzione mediatica ricevuta dall'app negli ultimi giorni.
Telegram è stata creata nel 2013 dai fratelli Durov, Pavel e Nicolai, e ha raggiunto quasi 1 miliardo di utenti. L'app di messaggistica è stata sempre più usata per le funzioni di crittografia e riservatezza. L'attenzione sull'app è cresciuta anche a seguito di controversie legate alla moderazione dei contenuti e alla circolazione di attività illegali come il traffico di droga, il riciclaggio di denaro e la distribuzione di materiale pedopornografico. Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina è usata come mezzo di comunicazione di formazioni militari. Pavel Durov, il patron di Telegram fermato in Francia quasi una settimana fa, è adesso in libertà condizionata ma gli è stato vietato di lasciare il Paese.
2. EMMANUEL MACRON AMMETTE FINALMENTE DI AVER DATO AL CAPO DI TELEGRAM LA CITTADINANZA FRANCESE
Una Hajdari per www.politico.eu
Giovedì sera il presidente Emmanuel Macron si è assunto la piena responsabilità di aver concesso la cittadinanza francese all'amministratore delegato dell'app di messaggistica Telegram Pavel Durov - giorni dopo che un portavoce presidenziale aveva dichiarato a POLITICO che si trattava di una decisione del ministero degli Esteri.
Macron ha anche respinto le critiche sulla concessione della cittadinanza a Durov, di origine russa, una decisione che ha detto essere stata presa nel 2018, aggiungendo che si trattava di una scelta consapevole del governo per attrarre atleti, artisti e innovatori.
La polizia francese ha arrestato Durov lo scorso fine settimana in un caso penale che ha provocato una tempesta diplomatica grazie ai legami del capo di Telegram con la Russia e gli Emirati Arabi Uniti, e un dibattito culturale sul diritto alla libertà di parola su Internet.
Manifestante davanti al tribunale di Parigi per Pavel Durov
“Ho dato la cittadinanza francese al signor Durov, che ha imparato il francese, come l'ho data al signor [Evan] Spiegel, un imprenditore americano, come ho dato la cittadinanza ad alcuni atleti e artisti, e penso che questo sia qualcosa di molto buono per il nostro Paese e continuerò a farlo”, ha detto Macron durante un viaggio non collegato alla capitale serba Belgrado giovedì.
Lunedì, un portavoce della presidenza francese aveva dichiarato a POLITICO che la richiesta di concedere la cittadinanza a Durov era stata fatta dal ministero degli Affari esteri. Il Ministero degli Affari Esteri ha dichiarato di “non comunicare le procedure di cittadinanza individuali”.
I registri ufficiali mostrano che a Durov è stata formalmente concessa la cittadinanza francese nel 2021. Un rapporto approfondito di Le Monde dello scorso anno ha evidenziato la mancanza di trasparenza sulla questione, sollevando dubbi sul fatto che il boss di Telegram soddisfacesse i criteri richiesti.
Macron ha anche respinto le notizie che suggerivano che stesse pianificando un incontro con Durov, incriminato mercoledì per molteplici accuse, tra cui l'abilitazione di attività criminali sulla sua popolare app di messaggistica e il rifiuto di collaborare con le autorità di polizia. “Non ho chiamato e non avevo intenzione di incontrare il signor Durov, né alla fine della scorsa settimana né nei giorni successivi”, ha dichiarato Macron ai giornalisti.
A sinistra Pavel Durov - a destra Juli Vavilova in Kazakistan
Macron ha anche negato di essere a conoscenza dei piani di Durov di recarsi in Francia prima del suo arresto all'aeroporto parigino di Le Bourget, sabato sera, dopo essere arrivato dall'Azerbaigian.
“Siamo un Paese in cui esiste la separazione dei poteri e abbiamo uno Stato di diritto controllato da una magistratura indipendente e questo è un bene”, ha continuato Macron.
“Io opero continuamente nel rispetto delle regole che ho citato qui. Non so nulla di più di questo, ed è normale che non ne sappia di più perché i nostri organi giudiziari sono indipendenti”, ha aggiunto.
IL DITO MEDIO DI PAVEL DUROV A VLADIMIR PUTIN NEL 2011
Il miliardario tecnologico Durov ha affrontato continue critiche per l'uso di Telegram da parte di gruppi di estrema destra e terroristici, nonché per il suo ruolo nel traffico di droga, nella vendita illecita e nel cyberbullismo. Telegram è molto popolare al di fuori dell'Europa.
L'applicazione ha visto un aumento dell'uso in Europa dopo l'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte della Russia, in gran parte grazie alla sua popolarità nell'Europa orientale, dove diversi utenti e piattaforme ucraine e russe la usano per condividere filmati e immagini dal fronte.
Durov è stato rilasciato su cauzione di 5 milioni di euro e gli è stato vietato di lasciare la Francia mentre le indagini proseguono. Inoltre, è tenuto a presentarsi alla polizia.
I CANALI POLITICI CON PIU UTENTI SU TELEGRAM
3. DUROV SI NASCONDE A PARIGI MA PROMETTE DI COLLABORARE E IL FRATELLO ORA È INTROVABILE
Estratto dell’articolo di Francesca Pierantozzi per “il Messaggero”
Felpa nera, cappellino con visiera e occhiali da sole nonostante l'ora tarda, Paul du Rove, aka Pavel Durov, si è infilato nel van (nero pure quello, con vetri oscurati) che l'aspettava fuori dal palazzo di Giustizia mercoledì sera, direzione: l'indirizzo parigino approvato dai due giudici istruttori per trascorrere il suo soggiorno in Francia sotto controllo giudiziario «pesante». Da 24 ore il Ceo di Telegram è incriminato con sei capi d'accusa e un totale di dodici infrazioni legate alla sua app planetaria di messaggistica cifrata.
Dopo quattro giorni di stato di fermo, si è presentato davanti ai giudici col passaporto e il nome francese, Paul du Rove, accompagnato dal suo avvocato, il penalista Pierre-Olivier Kaminski. Secondo alcune fonti, Durov ha risposto (in inglese) a tutte le accuse, avrebbe negato di non aver fornito informazioni ai servizi dell'antiterrorismo e soprattutto avrebbe promesso di «collaborare su tutto il resto». L'inchiesta […] si annuncia lunga.
emmanuel macron gioca con un gruppo di maschioni in vacanza 2
[…] Per evitare il carcere Durov ha pagato una cauzione di 5 milioni di euro (fattibile per una fortuna stimata sui 15,5 miliardi di dollari secondo Forbes) e dovrà presentarsi due volte a settimana in un commissariato vicino al luogo di residenza, non può lasciare il territorio francese e ha consegnato i passaporti (ne ha 4, oltre a quello francese, quello russo, degli Emirati e di Saint Kitts e Nevis). Dovrà firmare sempre allo stesso commissariato, a meno di un'autorizzazione del magistrato. In compenso, non ha braccialetto elettronico.
Fino a oggi Durov ha scelto per i suoi soggiorni parigini (non infrequenti, a volte animati da incontri con Macron all'Eliseo) sempre hotel a cinque stelle. Fuori dalla capitale, amava invece scendere alla villa di Antibes del connazionale (per primo passaporto) Roman Abramovich.
[…] Sono molti i punti - e i personaggi - oscuri nella vicenda. Finita nell'ombra è Julia Vavilova, 24 anni, influencer, gamer, streamer, e anche consulente via Twitch in criptomonete, oltre che assistente inseparabile di Durov. I due viaggiavano insieme da tempo, lasciando pensare a una relazione non solo professionale. Ultima tappa prima di Parigi, il lussuoso Four Season di Baku.
Mai insieme nelle foto sui social, ma sempre negli stessi posti nello stesso momento, negli stessi spot, le stesse auto.Dal momento del fermo, Julia è sparita. È sceso il silenzio sui suoi social, e anche la famiglia ha dichiarato di non avere più notizie. Le foto di Julia hanno fornito un racconto in tempo reale degli spostamenti di Durov, tanto che per alcuni potrebbe essere stata proprio lei a favorire la cattura.
Pavel Durov quando era giovane e brutto con la prima moglie Darija Bondarenko
Durov pareva certo dell'impunità, nonostante il mandato di ricerca in Francia datato 25 marzo. Agli agenti venuti ad accoglierlo ai piedi del suo jet privato, ha prima assicurato che era atteso all'Eliseo, e poi ha chiesto - notizia di ieri - di informare di quello che gli stava accadendo Xavier Niel, plurimiliardario, imprenditore nelle telecomunicazioni, tra l'altro presidente di Iliad, coproprietario di Le Monde, frequentatore dell'Eliseo.
[…] Altro personaggio scomparso nell'ombra, il fratello maggiore di Pavel, Nikolai Durov, anche lui ricercato in Francia con gli stessi capi di accusa del fratello. Sarebbe d'altra parte lui il genio di famiglia, campione di matematica già da adolescente, vero detentore delle «chiavi» di Telegram. Notoriamente discreto, è del tutto scomparso dai radar. Non si troverebbe né in Russia né in Europa. […]
4. «DICHIARA POCHI UTENTI» SU TELEGRAM E DUROV INDAGA ANCHE L’EUROPA
Estratto dell’articolo di Michela Rovelli per il “Corriere della Sera”
pavel durov e il fratello nikolaj
Al momento dell’arresto di Pavel Durov, l’Ue aveva preso le distanze. Il fermo era dovuto a una «indagine penale su base locale», e dunque francese, «e non ha a che vedere con il Digital services act», la legge europea entrata in vigore nel 2023.
Un’indiscrezione del Financial Times , poi confermata dalla stessa Commissione Ue, ha però svelato che effettivamente è in corso un’indagine su Telegram e sulla potenziale violazione del regolamento europeo, legata al numero di utenti dichiarati dalla piattaforma.
Il Digital services act ha l’obiettivo di regolare le piattaforme online per frenare la diffusione di contenuti d’odio o dannosi, e per proteggere la privacy e la libertà di espressione. In particolare, si concentra sulle piattaforme più influenti, con più di 45 milioni di iscritti in Ue.
pavel durov prima dei ritocchini (e dei miliardi)
Sono chiamate «Vlop» che sta per «Very large online platform»: al momento dell’entrata in vigore del regolamento ne erano state indicate 19 — da Facebook a X, da Amazon agli App store — a cui sono poi stati aggiunti tre siti di contenuti per adulti, tra cui PornHub.
Telegram non è in questo elenco. A febbraio aveva infatti dichiarato 41 milioni di utenti mensili attivi in Europa. Questo mese doveva aggiornare il numero di iscritti dichiarato, ma non l’ha fatto.
Assicurando soltanto che «è significativamente più basso» rispetto alla soglia per entrare nel gruppo delle «Vlop». Ora le autorità europee chiedono maggior chiarezza […]
Pavel Durovpavel durov 6emmanuel macron gioca con un gruppo di maschioni in vacanza Imane Khelif - emmanuel macron emmanuel macron gioca con un gruppo di maschioni in vacanzaPavel Durov