È INIZIATO A MONACO DI BAVIERA IL PROCESSO SUL CASO WIRECARD, LA TRUFFA PIÙ CLAMOROSA CHE SI SIA VERIFICATA IN GERMANIA DAL 1945. IL GRUPPO DI PAGAMENTI DIGITALI È FALLITO DUE ANNI E MEZZO FA, DOPO L'EMERSIONE DI BUCO DI BILANCIO DA 3 MILIARDI DI EURO. FRA GLI IMPUTATI CI SONO L'EX CEO MARKUS BRAUN, CHE FINORA HA NEGATO LE ACCUSE, E ALTRI DUE TOP MANAGER DELLA SOCIETÀ…
Da “la Stampa”
È iniziato a Monaco il processo sul caso Wirecard, la truffa più clamorosa che si sia verificata in Germania dal 1945. Il gruppo di pagamenti digitali è fallito due anni e mezzo fa, dopo l'emersione di buco di bilancio da 3 miliardi di euro. Fra gli imputati ci sono l'ex ceo Markus Braun, che finora ha negato le accuse, e altri due top manager della società, un tempo quotata nel Dax . E il tribunale di Monaco 2 ha disposto oltre 100 giornate di udienze fino al 2024, quando dovrebbe arrivare il giudizio.
Cinquantatré anni, di origine austriaca, ingegnere informatico, Braun risponde di truffa, manipolazione di mercato, abuso aggravato della fiducia, e di avere messo su una banda di truffatori. Ieri ha preso la parola soltanto per confermare i propri dati personali, in un'aula bunker del carcere di Stadelheim del capoluogo bavarese.
La prima giornata dei lavori è stata prevalentemente dedicata alla lettura dell'atto di accusa: un fascicolo di circa 90 pagine. Nel merito della questione - una truffa ai danni dei creditori di 3,1 miliardi - Braun dovrebbe pronunciarsi invece la settimana prossima, all'udienza fissata lunedì.
Il principale indiziato del processo contesta da sempre le accuse, affermando di essere stato a sua volta vittima della banda di truffatori, di cui secondo la procura avrebbe invece fatto parte. Co-imputati sono l'ex responsabile della contabilità, Stephan von Effra, e Oliver Bellenhaus, ex dirigente della filiale di Wirecard a Dubai. Il difensore di quest' ultimo ha dichiarato però che il suo cliente intenda dare piena collaborazione ai lavori del processo.