caos a torino durante un controllo a due studenti stranieri

“È STATA UN’AGGRESSIONE XENOFOBA” –  UNO STUDENTE VENEZUELANO E LA FIDANZATA CINESE HANNO QUERELATO PER ABUSO D’UFFICIO TRE POLIZIOTTI IN BORGHESE CHE LI HANNO FERMATI IN STRADA A TORINO PER UN CONTROLLO DI ROUTINE CHE SI È TRASFORMATO NEL CAOS: I RAGAZZI RACCONTANO DI ESSERE STATI INSULTATI E MINACCIATI, MA PER GLI AGENTI I DUE, SENZA DOCUMENTI, SONO ANDATI IN ESCANDESCENZE E… - VIDEO

 

Massimo Massenzio per "www.corriere.it"

 

caos a torino durante un controllo a due studenti stranieri 16

È stata presentata questa mattina, dall'avvocato Federico Burzio, la querela nei confronti dei tre poliziotti che, giovedì scorso, hanno fermato per un controllo una coppia di giovani stranieri che stavano passeggiando mano nella mano in via Nizza. Gli agenti erano in borghese e, quello che sarebbe dovuto essere un «accertamento di routine», si è concluso in maniera a dir poco «movimentata».

 

Moises Pirela, studente venezuelano del conservatorio di Torino, in Italia con asilo politico è stato immobilizzato a terra, in mezzo alla pista ciclopedonale. La sua fidanzata, di nazionalità cinese, è stata invece ammanettata e trascinata verso un'auto «civetta». La 22enne, laureanda all'accademia delle belle arti, aveva cercato di scappare pensando che i tre uomini non fossero dei veri poliziotti.

 

caos a torino durante un controllo a due studenti stranieri 17

E, dopo essere stata perquisita da un'agente donna nei bagni degli uffici della polizia ferroviaria, è stata denunciata per resistenza pubblico ufficiale. Nessuna altra accusa sembra essere stata mossa nei confronti della coppia e, secondo la ricostruzione della Questura, gli operatori hanno seguito le procedure: «Si sono qualificati correttamente, hanno chiesto di visionare i documenti e la studentessa ha dato in escandescenze e ha cercato di scappare».

 

I due ragazzi raccontano invece una versione molto diversa, sostengono di essere stati insultati e minacciati e parlano di «aggressione xenofoba». Avevano lasciato a casa (a San Salvario, a poche centinaia di metri di distanza) passaporto e permesso di soggiorno. Ma Moises, concertista e studente del corso di violino, afferma di aver consegnato a uno dei tre poliziotti il suo smartphone con la fotografia dei documenti: «Quando me lo ha riconsegnato, mi ha bloccato il polso e mi ha girato il braccio dietro alla schiena. A quel punto la mia fidanzata, pensando che non fossero dei veri agenti, ha cercato di scappare e ha chiesto aiuto ai passanti».

caos a torino durante un controllo a due studenti stranieri 3

 

Due filmati mostrano le ultime, drammatiche, fasi del controllo, prima dell'arrivo di una pattuglia di carabinieri in divisa, mentre Moises, bloccato a terra, urla: «Non sono veri poliziotti, non lasciate che ci portino via». Nelle prossime ore un nuovo video potrebbe essere consegnato all'avvocato Burzio, che questa mattina ha formalizzato la querela per «lesioni personali, minacce, violenza privata, abuso d'ufficio e perquisizione e ispezione personali arbitrarie».

caos a torino durante un controllo a due studenti stranieri 4caos a torino durante un controllo a due studenti stranieri 11caos a torino durante un controllo a due studenti stranieri 8caos a torino durante un controllo a due studenti stranieri 1caos a torino durante un controllo a due studenti stranieri 9caos a torino durante un controllo a due studenti stranieri 15caos a torino durante un controllo a due studenti stranieri 12caos a torino durante un controllo a due studenti stranieri 7caos a torino durante un controllo a due studenti stranieri 6caos a torino durante un controllo a due studenti stranieri 13caos a torino durante un controllo a due studenti stranieri 2caos a torino durante un controllo a due studenti stranieri 14caos a torino durante un controllo a due studenti stranieri 10caos a torino durante un controllo a due studenti stranieri 5

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...