le calamite con i mafiosi vendute in sicilia-

ERA ORA: AD AGRIGENTO IL SINDACO SI SVEGLIA E SI ACCORGE CHE NEI NEGOZI DI SOUVENIR SI VENDONO CALAMITE CON LA CARICATURA DEL MAFIOSO CON LA LUPARA E CALZINI CON IL PADRINO – I REGALINI DI CATTIVO GUSTO “MAFIA STYLE” SI VENDONO IN OGNI ANGOLO DELLA SICILIA, MA IL PRIMO CITTADINO ORA PROMETTE BATTAGLIA: “ANNUNCIO AZIONI AMMINISTRATIVE DI CONTRASTO A QUESTO TRISTE FENOMENO…”

Estratto dell'articolo di Giuseppe Caruana per www.agrigentonotizie

 

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Nonostante le polemiche degli anni scorsi e le indignazioni del caso, la vendita di souvenir e gadget legati alla mafia continua ad avvenire, anche pieno centro ad Agrigento.

 

Nella Sicilia dei giudici Falcone, Borsellino e Livatino, alcune attività commerciali continuano a esporre prodotti che ledono all’immagine delle persone oneste e soprattutto la memoria di quanti hanno perso la vita per mano di cosa nostra.

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Nella via Atenea, la stessa strada che il giudice beato Rosario Angelo Livatino percorreva tutti i giorni per recarsi nei locali della Procura in piazza Gallo, diversi magneti raffiguranti “i mafiosi” vengono messi in bella visita, attirando gli sguardi dei tanti turisti che in questo periodo soggiornano in città.

 

Si tratta di pupazzi, una rappresentazione caricaturale, che individua la coppola e la lupara come simboli distintivi di un fenomeno che invece affligge la serenità di milioni di siciliani onesti.

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Oltre alle calamite da appendere nei frigoriferi ci sono in vendita anche i calzini del film “Il padrino” lasciando così alla memoria dei turisti, una iconografia che stride con i sacrifici della tanta gente onesta che non solo rinnega il malaffare ma che vorrebbe, una volta e per sempre, eliminare lo squallido marketing del “mafia style”.

 

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Nella futura città capitale italiana della cultura accade anche questo, pronta però è stata la condanna del sindaco Franco Miccichè che la redazione di AgrigentoNotizie ha raggiunto Telefonicamente. “Non è ammissibile che nella nostra città – dice il sindaco di Agrigento – i commercianti attraggono i turisti con questi souvenir. Condanno questo tipo di attività – aggiunge Miccichè – e annuncio azioni amministrative di contrasto a questo triste fenomeno”.

 

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