laboratorio wuhan

"NON POSSIAMO ESCLUDERE L'IPOTESI DI UN DOTTORANDO DEL LABORATORIO DI WUHAN CHE SIA INFETTATO CON IL COVID MENTRE EFFETTUAVA DEI PRELIEVI’’ - "LE FIGARO" RIACCENDE I DUBBI SULLE ORIGINI DEL CORONAVIRUS – SECONDO IL QUOTIDIANO FRANCESE L'ASSENZA DI INFORMAZIONI DA PARTE DELLA CINA SUI MESI PRECEDENTI ALL'INIZIO DELLA PANDEMIA E LE OMBRE SULL'INSTITUTE OF VIROLOGY DI WUHAN NON FANNO ALTRO CHE ALIMENTARE I SOSPETTI - MACRON SI RIALLINEA A BIDEN IN CHIAVE ANTI CINA...

Matteo Ghisalberti per "la Verità"

 

LABORATORIO WUHAN

La pandemia di coronavirus può essere stata provocata da una fuga dal laboratorio cinese di Wuhan. A dirlo non è qualche personalità accusata regolarmente di complottismo, ma il quotidiano francese Le Figaro che, a questa ipotesi, ha dedicato l' apertura dell' edizione di ieri.

 

Il giornale è partito delle domande che si sono posti gli scienziati del cosiddetto Gruppo di Parigi che, dall' anno scorso, hanno scritto varie lettere aperte all' Organizzazione mondiale della sanità - un organismo dell' Onu, diretto dall' etiope Tedros Adhanom Ghebreyesus che, da quando è scoppiata la pandemia, non è stato esattamente un esempio di trasparenza e indipendenza, soprattutto nei confronti di Pechino.

 

LABORATORIO WUHAN 2

Per i membri del Gruppo di Parigi, così chiamato perché in origine era costituito in gran parte da francesi, gli scarsi dati disponibili relativi al virus cinese permettono di tratteggiare vari scenari.

 

In primis, gli esperti pensano che il mercato di Wuhan sia stato un «amplificatore» della malattia piuttosto che il primo focolaio. Questo significherebbe che, prima di subire un' accelerazione tra i banchetti del mercato cinese, il virus fosse già in circolazione da settimane o mesi. Quanti? È impossibile dirlo perché, su ciò che è accaduto prima dell' 8 dicembre 2019, il regime comunista di Pechino ha fatto calare una cortina di fumo.

LABORATORIO WUHAN 3

 

Ma l' assenza di informazioni sui mesi precedenti all' inizio della pandemia, combinata al fatto che nella città diventata epicentro del morbo si trovi il Wiv (Wuhan institute of virology) non fa altro che alimentare i sospetti.

 

Va ricordato che questo centro è nato dalla collaborazione francocinese, in seguito all' epidemia di Sars dell' inizio degli anni 2000. Nonostante i timori dell' intelligence e dell' esercito francesi, i governi di Parigi di quegli anni hanno deciso di aiutare Pechino a prevenire altre eventuali epidemie. Solo che dopo l' inaugurazione del laboratorio - fatta da Emmanuel Macron nel 2018 - i francesi hanno perso sempre più il controllo delle ricerche.

 

laboratorio di wuhan

Nello stesso anno, dei funzionari dell' ambasciata Usa a Pechino avevano allertato sulle scarse misure di sicurezza adottate nel laboratorio.

 

A interessare gli scienziati del Gruppo di Parigi c' era uno dei lavori condotti dalla dottoressa Shi Zheng Li, proprio nel laboratorio di Wuhan. Nel 2016 la ricercatrice e i suoi collaboratori avevano pubblicato una minima parte della sequenza del dna di un virus «cugino» naturale del Sar-Cov-2.

 

laboratorio di wuhan

Tale virus era stato identificato grazie agli studi condotti dal Wiv su un campione di escrementi di pipistrello, prelevati nel 2013 da una miniera di rame situata nella regione dello Yunnan. È importante precisare che lo Yunnan si trova a oltre 1.500 km di distanza da Wuhan.

 

il laboratorio di wuhan

Va anche detto che nel 2020 questa sequenza è stata ripubblicata con il codice RaTg13, ma dalla Cina, nessuno si è preso la briga di ricordare che, nel 2016, fosse stato scelto un altro codice per parlare dello stesso virus.

 

Questi due dettagli hanno indotto il virologo Etienne Decroly, citato da Le Figaro, a dire che, «ciò non prova niente, ma può anche voler dire che (al laboratorio di Wuhan, ndr) lavoravano su questo virus da diversi anni». Per saperne di più bisognerebbe disporre del campione analizzato, ma per Zheng Li non ne rimaneva più dopo lo studio.

 

lo studio sul virus cinese dal pipistrello

Il Gruppo di Parigi si è anche insospettito per il fatto che la stessa Zheng Li abbia impiegato quasi un anno per riconoscere, in un articolo pubblicato nel novembre 2020 dalla rivista Nature, che il campione di feci di pipistrello non proveniva da una miniera a caso. Bensì da quella di Tongguan dove, nel 2012 sei minatori avevano contratto una polmonite atipica che aveva provocato la morte di tre di loro. Per i ricercatori del Gruppo di Parigi sarebbe importante capire se la malattia provenisse dai pipistrelli.

 

SHI ZHENGLI CORONAVIRUS PIPISTRELLO

Oppure, come sostiene Zheng Li, da un fungo che si sviluppa sugli escrementi prodotti da questi animali. Gli studiosi parigini vorrebbero anche capire come un virus, diffuso in una regione molto lontana da Wuhan, si ritrovi a circolare proprio in questa città. Il ricercatore Gilles Demaneuf ha detto al quotidiano francese che «non possiamo escludere l' ipotesi di un dottorando del Wiv che si sia infettato mentre effettuava dei prelievi» anche se, ha precisato, «non stiamo dicendo che sia andata così».

 

wuhan laboratorio

Le ipotesi formulate dagli esperti del Gruppo di Parigi, ricordano molto quelle di Donald Trump. Ma, siccome l' ex presidente americano era il nemico numero uno dei media mainstream del mondo intero, le sue parole erano state bollate con il marchio infamante del complottismo. Ora invece, con Joe Biden alla Casa Bianca, per Macron (preoccupato dalle elezioni) è più facile tenere una linea più rigida verso la Cina.

 

Inoltre, anche in Europa, è cambiato l' atteggiamento nei confronti di Pechino. Fino a qualche mese fa, il presidente francese non aveva abbastanza forza per opporsi alla strategia aperturista della sua alleata Angela Merkel. Ora invece Macron pensa già alle presidenziali del 2022 e può contare sul sostegno di Mario Draghi.

laboratorio di wuhan

 

Uno che non le manda a dire, né a Pechino né a Berlino.

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…