filippo turetta

FILIPPO TURETTA PUNTA A PASSARE PER PAZZO? – NELLE DICHIARAZIONI SPONTANEE DAVANTI AL GIP, IL 22ENNE HA AMMESSO DI AVER UCCISO GIULIA CECCHETTIN MA HA AGGIUNTO: “STO CERCANDO DI RICOSTRUIRE NELLA MIA MEMORIA LE EMOZIONI E QUELLO CHE È SCATTATO IN ME QUELLA SERA”. UNA FRASE CHE SEMBRA PREPARARE IL TERRENO A UNA BATTAGLIA LEGALE PER LA SEMINFERMITÀ. ANCHE SE PER ORA IL LEGALE DEL RAGAZZO NON HA CHIESTO UNA PERIZIA PSICHIATRICA – L'AVVOCATO DELLA FAMIGLIA CECCHETTIN: “PRIMA DOVRÀ INCONTRARE ANCHE I NOSTRI PERITI. E GLI VA CONTESTATO ANCHE LO STALKING”

1 – I TIMORI DEI CECCHETTIN «VUOLE FINGERSI PAZZO? VEDRÀ I NOSTRI PERITI»

Estratto dell’articolo Roberta Polese per il “Corriere della Sera”

 

filippo turetta

«Se Filippo Turetta vuole farsi passare per pazzo prima dovrà incontrare anche i nostri periti». Stefano Tigani, avvocato di Gino, padre di Giulia Cecchettin, non vuole commentare le parole che il ragazzo ha detto ieri ai giudici, ma dal tono si capisce che nessuna delle parti in causa rimarrà a guardare nel caso la strategia dell’avvocato Giovanni Caruso dovesse essere quella del vizio di mente.

 

Anche se la famiglia non vuole dire nulla sembra proprio che nessuno di loro creda all’ipotesi del «raptus», che è quello che lascia intendere Filippo Turetta. I mille chilometri di fuga del giovane in Germania per sottrarsi alla cattura, il corpo della ragazza trovato in un dirupo tra Piancavallo e Barcis sabato 18 novembre, nascosto in una grotta con due sacchi neri sopra come per volerlo nascondere, sono fatti che per la famiglia mal si conciliano con l’ipotesi della follia, e questo gli avvocati della parte civile lo sanno bene.

 

filippo turetta giulia cecchettin

Ieri Nicodemo Gentile, l’avvocato di Elena, sorella di Giulia, ha inoltre ipotizzato una nuova aggravante per il giovane padovano arrestato. «L’omicidio di Giulia Cecchetin è aggravato dallo stalking — sostiene l’avvocato — Filippo Turetta ha dimostrato di essere un molestatore assillante: il suo comportamento, come sta emergendo da più elementi da noi già raccolti, è connotato da plurime e reiterate condotte che descrivono “fame di possesso” verso Giulia — aggiunge — Filippo aveva messo in atto un assedio psicologico che aveva provocato nella ragazza uno stato di disorientamento e di importante ansia. Un uso padronale del rapporto — spiega ancora — che ha spinto Turetta prima a perpetrare reiterate azioni di molestie e controllo, anche tramite chiamate e messaggi incessanti, e poi, in ultimo l’omicidio, al fine di gratificare la sua volontà persecutoria» conclude il legale.

 

giulia cecchettin

[…]  anche se l’avvocato Caruso non ha chiesto una perizia, tutto può ancora succedere. Intanto Padova si prepara ad accogliere l’ultimo saluto a Giulia Cecchettin. Per ora si sa solo dove si terrà il funerale, ovvero la Basilica di Santa Giustina in Prato della Valle, ma ci sono ancora molte incertezze sulla data. Nelle ultime ore era circolata l’ipotesi di sabato 2 dicembre, il giorno dopo l’autopsia sul corpo della ragazza, che si terrà all’istituto di Medicina legale dell’Università cittadina.

 

LA RICOSTRUZIONE DELL OMICIDIO DI GIULIA CECCHETTIN

I tempi sono però «piuttosto stretti» come dice l’avvocato Tigani, per poter organizzare tutto al meglio. Bisognerebbe che la procura desse il nullaosta alla sepoltura subito dopo la fine dell’esame autoptico, e che contemporaneamente si mettesse in moto in poche ore la macchina dell’organizzazione per accogliere 10 mila persone, tante sono le presenze ipotizzate per l’ultimo saluto alla laureanda veneziana.

 

[…]  È plausibile invece che sia la procura che le autorità predisposte alla sicurezza consiglino alla famiglia Cecchettin di attendere la settimana prossima, in modo da dar tempo anche alla diocesi di organizzare la disposizione della basilica. […]

 

«Vuole farsi passare per pazzo?»: cosa ha detto Filippo Turetta sull’omicidio di Giulia Cecchettin

Estratto dell’articolo di www.open.online

 

GIULIA CECCHETTIN E FILIPPO TURETTA

Aveva un bigliettino ieri Filippo Turetta mentre si presentava per l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice delle indagini preliminari Benedetta Vitolo. Poche righe e cinque minuti in totale per le dichiarazioni spontanee in cui ha ammesso di aver ucciso Giulia Cecchettin. Poi si è avvalso della facoltà di non rispondere.

 

Ha detto che vuole pagare per l’omicidio dell’ex fidanzata, ma prima desidera capire «cosa è scattato in me» quella sera. E ha sostenuto che voleva farsi arrestare già l’11 novembre, ovvero subito dopo l’omicidio. Lui e il suo avvocato Giovanni Caruso non hanno chiesto una perizia psichiatrica. Ma dalle parole su qualcosa che è «scattato» in lui si capisce quale potrebbe essere la mossa della difesa. Tanto che Stefano Tigani, avvocato di Gino Cecchettin, lo dice chiaramente: «Vuole farsi passare per pazzo? Prima dovrà incontrare i nostri periti».

 

Dichiarazione spontanea

l arrivo di filippo turetta a venezia 6

«Sono affranto, dispiaciuto per la tragedia che ho causato. Non voglio sottrarmi alle mie responsabilità, voglio pagare quello che sarà giusto per aver ucciso la mia ex fidanzata. Sto cercando di ricostruire nella mia memoria le emozioni e quello che è scattato in me quella sera. Fin da subito era mia intenzione consegnarmi e farmi arrestare. Ora sono molto stanco e non mi sento di aggiungere altro», è la sintesi delle poche parole davanti al giudice.

 

Poi è tornato nel carcere di Montorio a Verona, dove è detenuto in infermeria in regime di grande sorveglianza. Ha dei libri e per oggi è previsto l’incontro con i genitori. Nell’interrogatorio di garanzia ha confermato di essere uno studente di ingegneria ma, racconta Repubblica, ha detto di non ricordare l’indirizzo dell’appartamento in cui vive con i suoi genitori a Torreglia. Poi la dichiarazione spontanea.

 

La seminfermità

la macchina di filippo turetta

Durante l’interrogatorio non ha mai pronunciato il nome di Giulia Cecchettin, definendola solo come l’ex fidanzata. Non ha neppure affrontato la questione della premeditazione, pur mantenendo la linea del raptus. Forse anticipando una battaglia per la seminfermità che a questo punto si svolgerà in Aula. La frase «quello che è scattato in me quella sera» però potrebbe circoscrivere il movente e l’intenzione proprio all’11 novembre. Senza pianificazione.

 

Intanto i carabinieri hanno ritrovato il telefono cellulare di Giulia. Proprio nella Fiat Grande Punto nera di Turetta. Risulta spento da mezz’ora prima dell’aggressione alla ragazza. […]

FILIPPO TURETTAFILIPPO TURETTA

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