CARROCCIO, FUORI I SOLDI - PER IL REATO DI TRUFFA, BOSSI E BELSITO SE LA CAVANO IN CASSAZIONE GRAZIE ALLA PRESCRIZIONE, MA LA LEGA NO - RESTA PER LA CONFISCA DEI 49 MILIONI DI EURO DA RESTITUIRE IN 76 ANNI PER RIMBORSI ELETTORALI INDEBITI, RICEVUTI ANCHE CON MARONI E SALVINI - CONTRARIAMENTE A QUANTO SOSTENUTO DALLE DIFESE, LA FALSIFICAZIONE DELLE RICHIESTE AL PARLAMENTO PER OTTENERE I RIMBORSI ELETTORALI NEL PERIODO 2009-2011 C'È STATA...
Antonella Mascali per il “Fatto quotidiano”
Umberto Bossi e Francesco Belsito se la cavano in Cassazione solo grazie alla prescrizione, ma la Lega no. Resta per il Carroccio la confisca dei 49 milioni di euro da restituire in 76 anni per rimborsi elettorali indebiti. La Lega deve restituire i soldi perché i rimborsi li ha ricevuti anche con i segretari Roberto Maroni e Matteo Salvini. Dopo oltre quattro ore di camera di consiglio la sezione feriale della Cassazione presieduta da Fausto Izzo, relatore Piero Messini Dagostini, ha dichiarato la prescrizione del reato di truffa ai danni dello Stato.
Dal complesso dispositivo si evince che il reato è stato riconosciuto, come aveva chiesto il pg Marco Dall'Olio, ma la prescrizione ha salvato i due imputati anche dalle confische personali. Il fondatore della Lega e l' ex tesoriere, erano stati condannati dalla Corte d' Appello di Genova , il 26 novembre scorso, per truffa ai danni dello Stato: Umberto Bossi a un anno e dieci mesi mentre Francesco Belsito a tre anni e nove mesi.
L'udienza fissata ieri - si pensava - proprio per non far scattare la prescrizone, invece, il collegio dopo ore di discussione l'ha ravvisata: la sentenza è arrivata in chiusura di giornale; non sappiamo perché il collegio ha ritenuto che la prescrizione sia già scattata mentre si era detto in questi giorni che sarebbe scattata domani.
lega ladrona bossi belsito foto e baraldi
Per Belsito, però, è stata confermata l' appropriazione indebita, ma la Corte d' Appello genovese dovrà rideterminare la pena. Durante la requisitoria, il pg Dall' Olio aveva chiesto la conferma delle condanne per Bossi e Belsito, parlando di "condotta truffaldina", di "un sistema artatamente sofisticato, per far ottenere i finanziamenti alla Lega". La truffa, ha detto, "si configura simulando una trasparenza senza la quale le somme non si sarebbero potute ottenere. Le falsificazioni non erano finalizzate ad occultare al partito le condotte appropriative ma ad ottenere il finanziamento".
Contrariamente a quanto sostenuto dalle difese, la falsificazione delle richieste al Parlamento per ottenere i rimborsi elettorali nel periodo 2009-2011 c' è stata: "Non è vero che i rendiconti erano generici e non falsi. Si diceva 'rimborsi autisti' ma in realtà si finanziava la famiglia Bossi Non è un aspetto secondario, è sotto questo profilo che si consuma il reato di truffa ai danni dello Stato".
Il pg ha ricordato il sequestro della cartellina denominata "Family" e "l' accredito per la laurea di Renzo Bossi (il Trota, ndr)". Dall' Olio ha parlato di ricostruzione "priva di incertezze. Non vi è dubbio che vi fossero spese per i familiari Bossi". L' udienza era cominciata con due mosse dell' avvocato Alessandro Sammarco, difensore di Belsito, che non hanno avuto seguito: un rinvio per mancanza di documenti, respinto e poi la ricusazione del collegio. Respinta.
In Cassazione c' è anche il filone milanese del processo a Bossi e Belsito. L' 11 settembre, la Suprema Corte si dovrà pronunciare sulla sentenza d' appello di Milano che ha condannato lo stesso Belsito per appropriazione indebita dei fondi della Lega (un anno e otto mesi) e assolto Umberto e Renzo Bossi per improcedibilità, dato che Matteo Salvini ha sporto querela solo nei confronti dell' ex tesoriere.
La procura generale di Milano ha fatto ricorso e ha chiesto di estendere anche ai Bossi la querela di Salvini in quanto la condotta "criminosa" riportata nel capo di imputazione è unica. Nell' udienza scorsa, a luglio, l' avvocato Sammarco ha ricusato pure quel collegio della Cassazione. Se la richiesta dovesse essere accolta si dovrà costituire un nuovo collegio, altrimenti a settembre ci sarà la sentenza anche per il filone milanese.