giobbe covatta africa

STATE A CASA: BASTA POCO, CHE CE VO? GIOBBE COVATTA: “CI HANNO DATO GLI ARRESTI DOMICILIARI, CHE DEVO FARE? SGRANOCCHIO PATATINE E MANGIO CIOCCOLATO. COLPA DEI PIPISTRELLI CINESI? ANCHE IO HO SEMPRE MANGIATO ANIMALI DI UN CERTO TIPO, EPPURE SONO QUI SANO E SALVO” - "LA TV? MI SONO ALLONTANATO IN MANIERA DECISA, NON NE SENTO LA MANCANZA”. UNA BATTUTA DI TROPPO E QUALCHE ROMPIBALLE TV HA DECISO DI FARLA FUORI, È COSÌ?” NON NE HO NESSUNA PROVA DIRETTA, MA…”

Annamaria Piacentini per “Libero quotidiano”

 

giobbe covatta e moglie

Oltre 30 anni di carriera passati tra cinema, televisione e teatro. Giobbe Covatta, attore, scrittore e umanista, è sempre sulla cresta dell' onda, ma in tv non si fa vedere.

 

Covatta, come passa il tempo a causa del coronavirus?

«Ci hanno dato gli arresti domiciliari, bisogna stare a casa. Che devo fare? Sgranocchio patatine e mangio cioccolato».

 

Cosa le fa paura?

«L' idea di essere isolato per una ventina di giorni se va bene. Mi fa paura mia madre che ha 92 anni e che non posso andare a trovare perché potrei essere infetto. Seguo i consigli che ci ha dato il Governo».

 

È d' accordo?

«Si fanno le cose che ci hanno raccomandato, ma noi che non abbiamo vissuto la guerra abbiamo sempre pensato di essere inattaccabili.

 

Invece ora si può morire. E sa cosa faccio? Mi sveglio a mezzogiorno, scrivo e fumo le mie sigarette senza stress. Vivo i ritmi edoardiani».

Sembra quasi una vacanza, ringrazi i pipistrelli...

«Ho dei dubbi perché i pipistrelli i cinesi li mangiano da secoli, e allora mi chiedo: proprio adesso doveva succedere? Anche io ho sempre mangiato animali di un certo tipo, eppure sono qui sano e salvo».

 

Animali commestibili?

«Beh, in Africa il coccodrillo e l' iguana, in Amazzonia il tapiro. Certo il colesterolo, poi non andava bene. Però ho sempre evitato gli insetti, quelli mi fanno un po' schifo».

Si prepari, quello sarà il cibo del futuro...

dicono i cinesi!

«Allora sarà dura, che farò?».

giobbe covatta

 

Che ne dice se parliamo dal suo lavoro.? Perchè nonostante il successo ottenuto è sparito dalla tv?

«Mi sono allontanato in maniera decisa, non ne sento la mancanza, ma ne riconosco la popolarità che può dare ad un personaggio».

 

Confessi: una battuta di troppo e qualche rompiballe tv ha deciso di farla fuori, è così?

«Non ne ho nessuna prova diretta, ma anche da Costanzo non sto andando. Succede, ora la gente mi riconosce più dalla voce, che dall' aspetto. Sono un po' invecchiato sembro Babbo Natale».

Intanto "Babbo Natale" continua a fare cose importanti a teatro. A breve doveva andare a Milano, peccato !

«Tutto rimandato. A fine aprile sono in cartellone al Delfino con lo spettacolo 6 gradi, che parla dell' aumento della temperatura del nostro Paese. Il numero ha un forte significato simbolico. Ho altri due spettacoli teatrali: La commediola che parla della carta dei diritti dell' infanzia e il 3° che punta sul razzismo e la vera differenza che c' è tra maschi e femmine».

 

Per esempio?

«Gli uomini battono le donne con le bugie, ma le femmine sono più brave di loro in tanti altri campi. Se questo pianeta fosse governato dalle donne sarebbe migliore».

GIOBBE COVATTA

 

Le hanno dedicato un libro dal titolo Un bianco in nero, verrà presentato il 15 maggio all' Asylum Fantastc Fest di Valmontone. Contento?

«Mi ha fatto molto piacere, a scriverlo Claudio Miani e Lorenzo Masedu. Il narcisismo muove gli attori. Ho avuto la fortuna di girare il mondo e sono stato "negro" pure io. Da piccolo volevo fare l' esploratore. Il mio primo viaggio è stato in Ruanda, era il '94 ed era finita la guerra. Ora quando posso porto moglie e figlia. Una cosa che mi ha colpito è stata quella che ha osservato mia figlia di 12 anni in Nepal».

giobbe covatta

 

Ce la racconta?

«Eravamo andati a comperare libri per l' inizio della scuola. E lei mi ha detto: papà, in Nepal erano poveri, ma qui sono tristi».

 

Colpa di un Paese senza certezze. Anche lei è stato in politica, giusto?

«Ci sono passato un paio di volte, prima come Assessore alla Cooperazione Internazionale, poi come portavoce dei Verdi».

 

E poi ha mollato, perché?

«La politica è un mestiere difficilissimo, bisogna avere il senso dello Stato. Berlinguer e Moro non facevano i gommisti o i salumieri, erano degli Statisti. Oggi, si può accedere senza avere competenze. L' onestà intellettuale è importante. Con i congiuntivi si è fatto il profilo medio».

giobbe covatta

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