giulio murolo

CECCHINO NON PER CASO – DOPO LA STRAGE GIULIO MUROLO RIVELA: “HO UCCISO MIO FRATELLO E LA MOGLIE PERCHÉ HO SOPPORTATO TROPPO E SONO SCOPPIATO” - A CASA SUA RITROVATO UN KALASHNIKOV, DUE MACHETE E 5 MILA MUNIZIONI

Dario Del Porto per “la Repubblica”

giulio murolo uccide quattro persone con un fucile a pompa  9giulio murolo uccide quattro persone con un fucile a pompa 9

 

È confuso, in qualche momento balbetta. Spesso piange. Sono passate ventiquattr’ore, dalla strage. Nella sala magistrati del carcere di Poggioreale, prende posto Giulio Murolo, l’infermiere napoletano con la passione delle armi, che dopo una lite per il filo della biancheria ha ucciso il fratello e la cognata, poi ha sparato dal balcone di casa come un cecchino, ammazzando altre due persone e ferendone sei. Ha trascorso la notte in cella, guardato a vista.

 

giulio murolo uccide quattro persone con un fucile a pompa  8giulio murolo uccide quattro persone con un fucile a pompa 8

Di fronte alle domande del pm Roberta Simeone, che coordina le indagini con il procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso, si avvale della facoltà di non rispondere. Poi, su suggerimento del suo difensore, l’avvocato Carlo Bianco, mette a verbale una dichiarazione spontanea: «Chiedo perdono a tutti. Ai miei nipoti, a mia madre, agli estranei che ho coinvolto». Con il legale, si informa: «Avvocato, in questura mi hanno detto che ho ferito delle persone. Come stanno?».

 

Ma come in certi thriller americani, dal suo appartamento nel quartiere Miano, alla periferia settentrionale di Napoli, viene fuori un arsenale degno di Rambo. Non solo le due carabine, i due fucili e le tre pistole legalmente detenuti. Persino, nascosto sotto il letto, un mitra Ak 47 Kalashnikov con matricola contraffatta. Un’altra carabina. Due machete. E ancora, un intero scaffale pieno di munizioni, forse addirittura 5 mila, e un apparecchio per il confezionamento di proiettili. Un’armeria su cui adesso gli agenti della squadra mobile diretta da Fausto Lamparelli dovranno effettuare tutti gli accertamenti del caso.

giulio murolo uccide quattro persone con un fucile a pompa  7giulio murolo uccide quattro persone con un fucile a pompa 7

 

Domani ci sarà la convalida dell’arresto davanti al giudice., Con il suo difensore, Murolo ammette di non essere mai andato d’accordo con il fratello Luigi. «Uno subisce, subisce, subisce. E alla fine scoppia». E racconta che, venerdì pomeriggio, Luigi sarebbe arrivato addirittura a minacciarlo con un coltello, per quel filo su cui stendeva la biancheria. Una ricostruzione che, se verrà messa a verbale, dovrà essere riscontrata dagli investigatori.

 

Di certo c’è che Murolo li ha assassinati tutti e due, il fratello Luigi e la moglie di questi, Concetta. Poi ha ucciso il capitano della polizia municipale Francesco Bruner e il cuoco Luigi Cantone, che stava tornando a casa ad Arzano in motorino a causa dello sciopero dei mezzi pubblici. Uno dei sei feriti, il luogotenente della polizia municipale Vincenzo Cinque, è tuttora in gravi condizioni.

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«Non mi ricordo niente, so solo che mi sono barricato in casa per paura. Mi sentivo braccato», dice Murolo all’avvocato Bianco. Quindi aggiunge: «La mia vita è finita sono disperato per i miei nipoti e so che, più passerà il tempo, più capirò quello che ho fatto. Avrei dovuto farla finita subito».

giulio murolo uccide quattro persone con un fucile a pompa  4giulio murolo uccide quattro persone con un fucile a pompa 4LUIGI MUROLO E LA MOGLIELUIGI MUROLO E LA MOGLIE

 

Accanto al portone della casa di Miano, un fascio di fiori ricorda Luigi e Concetta «Gigino e Titina, perché la gente del quartiere così vi chiamava». Chiusa nel suo dolore, l’anziana madre di Giulio e Luigi piange per i due figli, l’assassino e la vittima, e maledice quelle liti sul ballatoio per la biancheria. L’infermiere torna in cella, guardato a vista. Mille pensieri gli ronzano dentro, come un alveare impazzito.

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