giuseppe cruciani giulia cecchettin filippo turetta

"MA QUALE CULTURA PATRIARCALE, FINIAMOLA DI DIRE CAZZATE" – GIUSEPPE CRUCIANI TORNA A PARLARE DELL'OMICIDIO DI GIULIA CECCHETTIN: "SI SPOSTA L’ATTENZIONE DALL’UNICO VERO COLPEVOLE, CHE È FILIPPO TURETTA"- "ABBIAMO SENTITO DI TUTTO, IN UN CRESCENDO DI SUPERCAZZOLE: COLPA DELLO STATO, COLPA DEL PATRIARCATO, COLPA DELLA CULTURA DELLO STUPRO. SFREGIANO IL CORPO DI UNA RAGAZZA E MANCO SE NE RENDONO CONTO. ANDASSERO A NASCONDERSI" - "LE PAROLE DELLA SORELLA DI GIULIA, ELENA? SONO ASSURDE E SENZA SENSO"

Estratto dell’articolo di Hoara Borselli per “Libero quotidiano”

 

giuseppe cruciani

«Perché mi stai cercando? Ho già detto tutto alla radio. Devo farmi insultare ancora una volta dai cosiddetti progressisti che pensano che abbia attaccato la sorella di Giulia Cecchettin?».

 

Chi parla è Giuseppe Cruciani, per molti definito una voce scomoda perché non ha mai paura di dire ciò che pensa anche quando il suo pensiero non segue il diktat del pensiero unico. Detesta il politicamente corretto e non ha paura a urlare contro chi, questo dogma dominante, lo sventola come verità assoluta.  […]

 

Giuseppe, nell’immaginario collettivo, all’indomani del terribile assassinio di Giulia, al patibolo c’è finito il “maschio”, dipinto come il mostro da cui tenersi lontani. Cosa sta succedendo?

«Sta succedendo che dopo il ritrovamento del cadavere della povera Giulia Cecchettin e le parole della sorella Elena, incredibilmente, è iniziato il processo al maschio omicida, al maschio stupratore, al maschio violento che racchiuderebbe tutti i mali della società».

filippo turetta giulia cecchettin

 

Tu a questa narrazione non ci stai...

«Non ci sto perché è una gigantesca bufala ed è anche un’offesa alla vittima perché in questo modo si sposta l’attenzione dall’unico vero colpevole che è Filippo Turetta verso un genere che è quello maschile, reo di non essere stato rieducato».

 

La responsabilità individuale che diventa responsabilità sociale?

«Esatto. Non si dice che la colpa è dell’assassino ma della società che non è stata in grado di educarlo. Una sorta di depotenziamento della responsabilità del singolo, figlio della cultura patriarcale. Ma quale cultura patriarcale? Finiamola di dire cazzate». […]

 

Non ti riconosci nella società che viene raccontata?

«La realtà dimostra esattamente il contrario per fortuna. Dimostra che l’omicidio, la violenza nei confronti di una donna in Italia, sono fenomeni largamente minoritari. Ovviamente anche un solo omicidio è grave ma non possiamo pretendere di vivere in una società dove non ci siano omicidi. Non esiste l’eden, non esiste la società perfetta in cui qualcuno non ammazzi o eserciti sopraffazione nei confronti di un’altra persona».

 

giuseppe cruciani foto di bacco (4)

Fenomeni che non hanno a che fare con il genere mi vuoi dire.

«Non è la nostra quella società dove questo può essere considerato un fenomeno culturale. Questo esiste ma in quei paesi islamici, africani, dove l’uomo esercita nei confronti della donna una superiorità evidente e i cui gesti e le violenze vengono giustificati dalla religione. Ma non è il caso di paesi occidentali come il nostro».

 

In radio hai citato Francesca Renga definendo una follia la frase che ha postato sui social: “Giulia ti chiedo scusa”.

«Follia per un senso di colpa che trovo ingiustificato. Perché dobbiamo sentirci vittime, come società, di essere indietro. Noi non siamo indietro. Siamo avanti, molto avanti. La donna è iper protetta. L’essere umano lo è dalle leggi, dalla comunicazione. Io avrei trasformato quella frase in altro modo».

 

elena cecchettin la sorella di giulia 3

Come?

«Avrei scritto “Giulia ti chiedo scusa se questo signore uscirà dal carcere dopo 20 anni”. Questo è il punto. Noi dobbiamo scusarci se come società non siamo in grado di punire abbastanza e assicurare agli assassini un carcere a vita a mio parere. Senza permessi premi o uscite perché grassi e fumatori dopo aver ammazzato con trentacinque coltellate una ragazza. Di questo dobbiamo chiedere scusa». […]

 

Tu cosa pensi delle parole della sorella di Giulia Cecchettin, Elena?

«Le ho trovate parole assurde. Nel rispetto della tragedia le reputo parole senza senso.

Che derivano da un mondo immaginario che non esiste. Non ho insultato lei. La sua polemica con Salvini per un post l’ho trovata una cosa senza alcun senso logico. Alla sua frase che tutti gli uomini devono sentirsi colpevoli per la tragedia della sorella, ho risposto così: “Io non mi sento colpevole”».

 

giuseppe cruciani

[…] Educazione sentimentale nelle scuole sì o no?

«Altra baggianata colossale trasversale che riguarda destra e sinistra. Quando non si ha nulla da dire bisogna proporre qualche formula, qualche cosa di nuovo. Come evitare che un altro Filippo Turetta ammazzi un’altra Giulia Cecchettin? Ecco che arriva l’educazione sentimentale che non serve a nulla, è una cretinata».

Giuseppe Cruciani

 

[…] Tu cosa proporresti?

«Io da sempre punto su un’altra cosa; quando si tratta di relazioni fra coppie, affrontare la questione del possesso e della gelosia. Su questo ognuno di noi in piccolo qualcosa può fare anche se non penso risolva. Ogni caso è diverso, ma possesso e gelosia sono alla base di molti gesti inconsulti.

 

Pensare che il corpo della propria donna, o uomo, sia anche nostro. Tutto questo in menti disturbate e anche non disturbate può portare alla violenza se perdiamo il compagno. Dicono che è colpa del patriarcato per non dire che è colpa della monogamia ossessiva».

 

Si è arrivati pure a criminalizzare il governo per questa deriva culturale.

«Abbiamo sentito di tutto, in un crescendo rossiniano di baggianate, supercazzole e banalità assortite: colpa dello Stato, colpa del patriarcato, colpa della cultura dello stupro, poi anche colpa delle canzoni trap, non è mancata la colpa della pornografia, e pure del catcalling, ovviamente della destra retrograda e cattiva, poi delle leggi che non ci sono, per finire col dare qualche responsabilità pure alla Meloni, che secondo qualche genio del giornalismo sarebbe il capitano del patriarcato oppressivo in Italia. Sfregiano il corpo di una ragazza e manco se ne rendono conto. Andassero a nascondersi».

GIULIA CECCHETTIN E FILIPPO TURETTAauto di filippo turetta FILIPPO TURETTAgiulia cecchettin 1giulia cecchettin

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)