LA GUERRA FREDDA SI È SPOSTATA A ORIENTE – GLI STATI UNITI HANNO SCOPERTO UN SITO A 2.200 CHILOMETRI DA PECHINO DOVE IL GOVERNO CINESE STAREBBE COSTRUENDO 110 SILOS NECESSARI AL LANCIO DI MISSILI NUCLEARI - E' LA “MAGGIORE ESPANSIONE DI SEMPRE DELL'ARSENALE NUCLEARE CINESE” – I MEDIA DI PECHINO SOSTENGONO SIANO PALE EOLICHE: “LA CINA NON DEVE NÉ CONFERMARE NÉ SMENTIRE QUESTE "RIVELAZIONI". QUESTO È IL SIGNIFICATO DI DETERRENZA ATOMICA”
Cecilia Attanaio Ghezzi per "la Stampa"
Ad Hami, nella regione occidentale dello Xinjinag, 2.200 chilometri ad Ovest di Pechino, il governo cinese sta costruendo quello che agli occhi degli esperti ha tutta l'aria di essere un sito che ospita 110 silos necessari al lancio di altrettanti missili nucleari. Si vedrebbe chiaramente dalle immagini satellitari e sarebbe la seconda area di questo genere che viene scoperta da osservatori statunitensi nel giro di poche settimane. La prima, in prossimità della città di Yumen nella regione nordoccidentale del Gansu, sembrerebbe ospitare 120 silos.
Se vogliamo credere alle cifre che suggeriscono queste immagini, l'arsenale nucleare cinese sarebbe così raddoppiato. Nel frattempo, nella prima metà del 2021 l'Esercito di liberazione popolare ha condotto almeno una ventina di esercitazioni navali. L'ultima, riportata dai media di Stato martedì scorso, prevedeva lo sbarco, il pattugliamento e la presa di un'isola. Un chiaro messaggio a Taiwan e ai suoi alleati.
E non dimentichiamoci che missili balistici intercontinentali a lungo e medio raggio sono stati mostrati in pubblico per la prima volta nel 2019, in occasione della grande parata militare per i 70 anni della fondazione della Repubblica popolare. Lo stesso Charles Richard, comandante del Comando strategico degli Stati Uniti, ha avvisato il Congresso della «sconcertante espansione» dell'arsenale nucleare cinese, inclusi rampe di lancio mobili e facilmente occultabili ai satelliti e un sottomarino nucleare equipaggiato con missili.
Che succede? La Repubblica popolare ha veramente deciso di mostrare i suoi muscoli, o sta semplicemente bluffando nella speranza che gli venga riconosciuto un peso maggiore nello scacchiere geopolitico? Per provare a capirlo dobbiamo tornare ai tempi della Guerra Fredda e ricordare che da quando Pechino ha condotto con successo il suo primo test nucleare negli anni Sessanta, si è attenuta alla dottrina del «deterrente minimo», tant' è che tutt' ora si stima che il suo arsenale nucleare sia appena un quinto di quello di Russia e Usa, circa 350 testate invece di 4mila.
Negli ultimi decenni, infatti, si è quasi potuta convincere di una certa superiorità morale per aver evitato di partecipare a una pericolosa corsa agli armamenti. Ma da quando nel 2012 Xi Jinping è salito al vertice dello Stato più popoloso del Pianeta ed è contestualmente diventato comandante in capo dell'Esercito di liberazione popolare, una delle forze armate più numerose al mondo, qualcosa è cambiato. Xi ha fortemente voluto rinnovare l'esercito per difendere i nuovi interessi nazionali e la Cina si è fatta più aggressiva nel riprendere il controllo di Hong Kong, nel minacciare l'indipendenza di Taiwan e nell'uso delle tecnologie informatiche.
«La costruzione di silos nei siti di Yumen e Hami costituisce la maggiore espansione dell'arsenale nucleare cinese di sempre», si legge infatti nel rapporto sui nuovi siti scoperti. Gli analisti però si limitano a registrare i dati senza formulare nuove ipotesi sul perché di un eventuale cambio di strategia. E capire i piani e le motivazioni della leadership cinese, si sa, non è affatto facile. Come leggere le foglie di tè.
Certo, una superpotenza mondiale qual è la Repubblica popolare deve eccellere in campo economico, tecnologico e militare e, ovviamente, deve competere con la difesa missilistica statunitense, la crescita nucleare della vicina India e le armi di ultima generazione millantate dalla Russia. Ma i media di Stato smentiscono i report internazionali e sostengono, almeno nel caso del sito di Yumen, che dove «gli occidentali» vedono i silos per i missili si stanno in verità impiantando turbine eoliche.
CINA - SILOS PER IL LANCIO DI MISSILI NUCLEARI
«La Cina non deve né confermare né smentire queste "rivelazioni" e lasciare che i media occidentali continuino a usare l'immaginazione», ha scritto il direttore del «Global Times» in un'editoriale. «Questo è il significato di deterrenza atomica». E allora c'è chi sottolinea che queste manovre avrebbero il solo scopo di non sfigurare di fronte a Russia e Stati Uniti, che non a caso starebbero riprendendo i colloqui per il controllo degli armenti in assenza della controparte asiatica.
CINA - SILOS PER IL LANCIO DI MISSILI NUCLEARI
Ma c'è anche chi paventa la possibilità che Pechino stia semplicemente bluffando, che questi siano dei silos «esca» o che si tratti della reiterazione di una tattica usata durante la Guerra Fredda dagli Stati Uniti: i missili sarebbero un numero inferiore ai silos perché verrebbero cambiati di posizione continuamente in una sorta di gioco delle tre carte atto a confondere il nemico.