“UNA LUCIDA ASSASSINA” - LORIS SI SAREBBE RIFIUTATO DI ANDARE A SCUOLA SCONVOLGENDO IL “PIANO MATTUTINO” DI VERONICA PANARELLO - RESTA IN PIEDI L’IPOTESI DI UN COMPLICE O UN AMANTE

Felice Cavallaro per il “Corriere della Sera”

 

funerali del piccolo loris   la corona di fiori di veronica panarellofunerali del piccolo loris la corona di fiori di veronica panarello

Sarebbe «una lucidissima assassina» con «elevatissima capacità criminale», pronta a «simulare un omicidio a sfondo sessuale» Veronica Panarello, la mamma del piccolo Lorys accusata di avere ucciso il suo bimbo di otto anni, da due mesi in carcere ad Agrigento, lontano dal teatro della tragedia, Santa Croce Camerina, il paesino fra Ragusa e le spiagge delle fiction televisive. 
 

Di questa donna esile, dall’infanzia complessa ma negli ultimi dieci anni sempre apparsa normale e affettuosa al marito Davide Stival, emerge un profilo inquietante dall’ordinanza del Tribunale del riesame depositata ieri a Catania anche se il verdetto risale al 3 gennaio. Motivazioni pesantissime sull’orrore maturato la mattina del 29 novembre, orchestrato da una moderna Medea capace di «una strategia manipolatoria e di un’agghiacciante indifferenza», pronta ad uccidere ancora: «Esiste il rischio di recidiva... ha dimostrato un’odiosissima crudeltà e assenza di pietà». 
 

veronica panarello 9veronica panarello 9

Motivazioni firmate dal presidente della quinta sezione Maria Grazia Vagliasindi che in 109 pagine recepisce in pieno l’ipotesi accusatoria del procuratore della Repubblica di Ragusa Carmelo Petralia.

 

Dando per certo che Veronica, con uno stupefacente sdoppiamento della personalità, abbia avuto la forza di strangolare il figlio e liberarsi del corpo gettandolo in un canalone «in preda a uno stato passionale momentaneo di rabbia incontenibile». Rabbia dovuta al «fallimento del piano mattutino che evidentemente quel giorno non prevedeva l’ingombrante presenza del suo primogenito».

 

veronica panarello 7veronica panarello 7

Già, quel giorno, stando alla ricostruzione fatta con l’ausilio di cinquanta investigatori specializzati, allora inviati a Santa Croce da polizia e carabinieri, il piccolo Lorys si sarebbe rifiutato di andare a scuola sconvolgendo il «piano mattutino». Ma altro non si dice, pur lasciando ipotizzare un quadro in cui ci sarebbe spazio per un complice o per un amante.

 

Quanto basta per scatenare la dura reazione dell’avvocato della madre in cella, Francesco Villardita: «A una prima lettura nulla si aggiunge e toglie alla tesi della Procura. Nulla di nuovo sotto il sole. Anzi, emergono illogicità e contraddittorietà evidenti. La Procura cerca il complice, pur non trovando tracce di Dna estranee né in casa né in macchina, e i giudici sostengono che Veronica ha fatto tutto da sola senza spiegare perché. Penso che ricorreremo». 
 

veronica panarello 6veronica panarello 6

La sicurezza del difensore non preoccupa Petralia che, sottolineando come la presidente Vagliasindi sia considerata «rigorosa e garantista», parla di nuove acquisizioni: «Il quadro delle motivazioni è quello del 3 gennaio, ma noi siamo andati oltre perché testimonianze e dati tecnici stanno offrendo ulteriori conferme». 
 

Un riferimento esplicito a una mamma ascoltata nei giorni scorsi. Una mamma che il 29 novembre si trovava davanti alla scuola in attesa della campanella d’uscita. Veronica sarebbe arrivata affannata rivelando la sua ansia: «Ho un presentimento. Mi sento che Lorys a scuola non c’è».

veronica panarello 1veronica panarello 1

 

Frase adesso interpretata come una indiretta ammissione da chi scandaglia il quadro psicologico della presunta assassina che, contrariamente a quanto sostenuto, non avrebbe accompagnato quel giorno Lorys a scuola. Come per altro testimoniano le telecamere di sorveglianza, stando ai giudici: «L’evidenza delle immagini nitide conclama il mendacio». 
 

Ma la novità sta in una prova che potrebbe arrivare dalla California, da Palo Alto, dove rimbalza una rogatoria internazionale del procuratore Petralia diretta a Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook e padrone di WhatsApp, i social network utilizzati da Veronica.

 

Inspiegabilmente da lei però chiusi il 28 novembre, il giorno prima del delitto, e riaperti il primo dicembre. Un buco che avrebbe cancellato l’eventuale traffico con l’estraneo di cui non si trovano tracce biologiche. Un comportamento inquietante, finora non chiarito. Secondo l’accusa, un modo per celare contatti al marito, un camionista in quei giorni in Lombardia, in possesso delle password di accesso. 
 

VERONICA PANARELLO STIVAL CON I CARABINIERIVERONICA PANARELLO STIVAL CON I CARABINIERI

Anche in questo caso Villardita rilancia: «Sono accertamenti tecnici avviati l’11 dicembre. Nulla da nascondere. E infatti non abbiamo nominato nostri consulenti. Anzi, ho sollecitato il deposito di atti che non conosciamo». 
 

La determinazione del tribunale finisce però per rafforzare i dubbi insinuati nel padre di Lorys davanti a una donna che per i giudici «mente spudoratamente». 
 

 

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