I SILENZI DI “FACCIA DI MOSTRO” - IMPUTATO NEL QUARTO PROCESSO PER LA STRAGE DI VIA D’AMELIO, IN CUI FU ASSASSINATO PAOLO BORSELLINO, L’EX POLIZIOTTO GIOVANNI AIELLO SI E’ AVVALSO DELLA FACOLTA’ DI NON RISPONDERE. PERCHE'?
GIOVANNI AIELLO "FACCIA DA MOSTRO"
(ANSA) - Ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere Giovanni Aiello, l'ex poliziotto conosciuto con l'appellativo di "faccia da mostro", che era stato citato nel quarto processo per la strage di via D'Amelio, il 19 luglio '92. Aiello è imputato di reato connesso. L'ex poliziotto è indagato anche per l'omicidio del poliziotto Nino Agostino e della moglie Ida.
GIOVANNI AIELLO "FACCIA DA MOSTRO"
Aiello era stato citato a seguito delle dichiarazioni dei pentiti di 'ndrangheta Antonino Lo Giudice e Consolato Villani, che lo accusavano di avere avuto un ruolo nelle stragi del '92. Anche Gaetano Scotto - condannato ingiustamente per la strage di via D'Amelio e poi assolto nel processo di revisione - era stato citato, ma a sua volta ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere.
FOTO GRAMMA DELLUOMO CHE PRESE LAGENDA ROSSA DI PAOLO BORSELLINO jpeg
L'unico a parlare è stato Pietro Scotto, ma ha detto solo di non avere fatto alcuna confidenza in carcere al pentito Lo Giudice, quando erano detenuti insieme all'Asinara. ''Non sapevo nulla, che confidenze dovevo fargli?''. Un esame molto breve quello di Pietro Scotto, condotto dalla Corte d'Assise perché era assente l'avvocato Fabio Repici, legale di parte civile di Salvatore Borsellino, che avrebbe dovuto condurre l'esame visto che era stato lui a chiedere l'audizione dei tre testimoni.