lafayette - sparatoria in un cinema

IN USA CHI HA UNA PISTOLA, PRIMA O POI LA USA - A LAFAYETTE, IN LOUISIANA, UN FOLLE SI È MESSO A SPARARE IN UN CINEMA UCCIDENDO TRE PERSONE E FERENDONE ALTRE SETTE - L’UOMO, DI 58 ANNI, SI E’ POI SUICIDATO CON UN COLPO ALLA TESTA

lafayette   sparatoria in un cinema  9lafayette sparatoria in un cinema 9

Da www.ilmessaggero.it

 

Ancora una volta gli Stati Uniti assistono ad una tragedia dovuta alle 'armi facili': in un cinema di Lafayette, in Louisiana, un uomo ha aperto il fuoco uccidendo almeno due persone e ferendone altre sette, per poi rivolgere l'arma contro se stesso ed uccidersi.

 

Erano circa le 19.30 quando nel cinema Grand Theatre, una ventina di minuti dopo l'inizio del film 'Train wrech', si e' scatenato l'inferno. Un uomo, che non e' stato ancora identificato ha iniziato a sparare. Una donna che era nella sala, Katie Dominique, ha raccontato ad un giornale locale, 'The Advertiser', di aver udito un forte rumore, «e abbiamo creduto che fosse un fuoco d'artificio».

lafayette   sparatoria in un cinema  8lafayette sparatoria in un cinema 8

 

Era invece, ha detto, «un uomo bianco anziano», in piedi, che sparava, non nella sua direzione, e «non diceva nulla, non ho neanche udito le persone urlare». Ma ha invece udito circa sei spari e a quel punto e' fuggita. Secondo quanto ha poi reso noto il capo della polizia locale, Jim Craft, l'uomo che ha aperto il fuoco era un bianco di 58 anni. Ha agito da solo, usando una pistola. Quando gli agenti sono arrivati nel cinema era gia' morto.

lafayette   sparatoria in un cinema  7lafayette sparatoria in un cinema 7

 

Ancora non si sa il motivo della sparatoria. «Ancora non sappiamo se e' stato un atto a caso o se ci sia una situazione diversa», ha detto Craft. Un altro testimone, di nome Roxy Martinez, ha detto di aver udito «un gruppo di ragazze urlare in preda al panico» e di aver visto qualcuno che era stato colpito. «C'era un sacco di gente che correva». Suo fratello Robert, citato dalla Cnn, ha raccontato di aver visto una donna colpita all'addome. «Aveva il vestito coperto di sangue. Mi guardava ed era completamente terrorizzata».

 

lafayette   sparatoria in un cinema  6lafayette sparatoria in un cinema 6

Il governatore della Louisiana, Bobby Jindal, si e' recato sul posto, e via Twitter ha esortato a «pregare per le vittime del Grand Theatre e le loro famiglie». La sparatoria avviene a pochi giorni dalla sentenza di condanna di James Holmes, il ragazzo che il 19 luglio di tre anni fa uccise 12 persone e ne feri' altre 70 in un cinema di Aurora, in Colorado.

 

lafayette   sparatoria in un cinema  5lafayette sparatoria in un cinema 5lafayette   sparatoria in un cinema  12lafayette sparatoria in un cinema 12lafayette   sparatoria in un cinema  10lafayette sparatoria in un cinema 10lafayette   sparatoria in un cinema  2lafayette sparatoria in un cinema 2lafayette   sparatoria in un cinema  1lafayette sparatoria in un cinema 1lafayette   sparatoria in un cinema  11lafayette sparatoria in un cinema 11lafayette   sparatoria in un cinema  4lafayette sparatoria in un cinema 4lafayette   sparatoria in un cinema  3lafayette sparatoria in un cinema 3

Proprio ieri, il presidente Barack Obama aveva peraltro rivelato alla Bbc che il non essere ancora riuscito a far passare in Congresso una legge «di buon senso» per il controllo delle armi, «anche davanti ai ripetuti omicidi di massa», e' per lui particolarmente frustrante. Si tratta della questione in cui e' stato «piu' frustrato e ostacolato», ha affermato, sottolineando che «gli americani uccisi dal terrorismo dall'11 settembre 2001 sono meno di cento, quelli uccisi dalla violenza delle armi sono decine di migliaia».

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…