RESTRIZIONI, ADIOS! - A MADRID, DOVE LA PRESIDENTE DELLA REGIONE ISABEL AYUSO HA TENUTO APERTI BAR E RISTORANTI LA SERA, SI REGISTRA IL 40% DELLE NUOVE INFEZIONI IN SPAGNA - LA CAPITALE E’ UN’OASI DI MOVIDA, DISTANZIAMENTO INESISTENTE, TUTTI SENZA MASCHERINE - NON SOLO: MIGLIAIA DI TEDESCHI HANNO RIVENDICATO IL DIRITTO ALLE VACANZE DI PASQUA E SONO PARTITI PER MAIORCA, DOVE IN TANTISSIMI HANNO CASA. TRA SABATO E IERI SONO ATTERRATI ALLE BALEARI 130 AEREI PROVENIENTI DALLA GERMANIA…
Letizia Tortello per “la Stampa”
Alle dieci e mezza di sera Calle de la Cruz, a cinque minuti dalla Puerta del Sol, è un fiume di gente che fa festa fuori dai locali. Molti si accalcano e sono senza mascherina. In centro a Madrid la pandemia sembra scomparsa, se non fosse per il coprifuoco delle 23, che spesso si prolunga ben oltre le regole. «Madrid è libertà», twitta con orgoglio la presidente della regione, Isabel Diaz Ayuso, 42enne esponente del partito popolare, che già guarda alle elezioni di inizio maggio: «Un anno di pandemia e solo ora il governo si preoccupa del confine con la Francia», scrive sui social.
Lì due giorni fa, l' esecutivo di Pedro Sanchez ha introdotto i tamponi obbligatori. Già, ma è Ayuso che ha deciso di tenere aperti bar e ristoranti la sera, in palese contrasto con quello che chiede il governo socialista, attirando migliaia di francesi per la movida. L' economia della ristorazione non deve chiudere o sono guai, è il suo mantra in campagna elettorale. Ma la politica ribelle del centrodestra locale sta costando un' impennata di contagi.
Il 40% delle nuove infezioni in Spagna si concentra a Madrid. Mentre buona parte dell' Europa lotta con il lockdown, la capitale spagnola è un' oasi per le feste: tavolini dei locali pieni dentro e fuori, molti degli avventori sono turisti e vengono dalla Francia.
In patria non possono uscire la sera, e allora prendono un volo e vanno in vacanza al di là dei Pirenei. «Il distanziamento per il Covid nei locali è molto relativo», ammette Michele Testoni, bolognese residente a Madrid dal 2013, docente all' università di Segovia. Lui ha un bimbo di cinque anni, dunque frequenta i ristoranti solo a pranzo, ma racconta che le strade del centro storico nell' ultimo mese sono frequentate «quasi come se la pandemia non esistesse». Madrid è il caso più eclatante. Ma «provate ad andare nella spiaggia della Barceloneta a Barcellona e vedrete che assembramento», continua Testoni. Il coprifuoco non manda certo tutti a casa: i party, i «botellon» si spostano nelle case private, anche in affitto.
Solo negli 11 fine settimana del 2021, la polizia municipale ha scoperto 3.761 feste illegali nelle abitazioni, ma è solo la punta dell' iceberg. «Queste feste mi ridanno indietro la vita», commentava sabato sera una studentessa di 23 anni al giornale El Pais.
Nonostante gli appelli di governi e sanitari nei vari Paesi dell' Unione, e al netto di numeri ancora molto inquietanti (42 milioni i contagi nella Ue dall' inizio della pandemia, +128 mila solo ieri, quasi un milione i morti), c' è ancora chi non accetta che il virus si combatte limitando il più possibile contatti e spostamenti. È il caso delle migliaia di tedeschi che hanno rivendicato il diritto alle vacanze di Pasqua e sono partiti per Maiorca, dove in tantissimi hanno casa, tanto che l' isola è definita il 17° Bundesland.
Tra sabato e ieri sono atterrati alle Baleari 130 aerei provenienti dalla Germania. Un esodo di massa verso il caldo. Berlino il 14 marzo ha tolto Palma dalle aree a rischio, mentre ha introdotto l' obbligo del test negativo per i passeggeri che vogliono entrare nel Paese.
C' è poi il pubblico delle crociere: le grandi compagnie invogliano i viaggiatori nostalgici a imbarcarsi per aggirare le restrizioni e godersi (tamponati) uno scampolo di blu, in deroga alle zone rosse.
Prove di normalità, per ora molto rischiosa. Che fanno immaginare cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi, quando sarà in vigore il passaporto sanitario. Ma Spagna, Olanda e Germania si stanno portando avanti, sull' onda della convivenza col virus. Hanno organizzato concerti sperimentali, per testare la diffusione del Covid negli eventi di massa.
tedeschi ubriachi si menano a maiorca
Sabato è stato il caso di Barcellona, dove si è tenuto un "mega-show" da 5.000 persone al Palau Sant Jordi (un palazzetto che di solito ne conterrebbe 20 mila): il pubblico accedeva su prenotazione, tampone negativo obbligatorio, ma nessun distanziamento, solo il vincolo della mascherina (con tanto di controllori mimetizzati tra la folla). Tra due settimane, i risultati dell' esperimento. A Berlino, invece, i Berliner Philharmoniker hanno suonato per mille spettatori a distanza. Stesso test ad Amsterdam. Un barlume di speranza c' è, per l' estate di tutta Europa.