dirigente polizia aggredito a bastonate dai black bloc

PASSAVANO LÌ PER CASO – I CINQUE FERMATI PER GLI SCONTRI DI VENERDÌ NEGANO VIOLENZE – “LA MASCHERA ANTIGAS? LA USO PER LO SMOG” – LA MAMMA BARISTA: “NON HO PRESO NESSUN BASTONE” – L’ELETTRICISTA DI TORTONA: “HO RACCOLTO UN BULLONE E L’HO GETTATO SUBITO A TERRA”

Da “corriere.it

 

Il gip di Milano Donatella Banci Buonamici si è riservata sulla convalida dell’arresto e sulla misura della custodia cautelare in carcere chiesta dai pm nei confronti delle cinque persone bloccate venerdì scorso durante il corteo «No Expo» a Milano. Sono tutti accusati di resistenza a pubblico ufficiale aggravata dall’uso di armi improprie e dal numero dei partecipanti.

SCONTRI MILANOSCONTRI MILANO

 

Il primo a essere interrogato lunedì nel carcere milanese di San Vittore è stato un 27enne incensurato di Lodi. «Il mio assistito ha risposto alle domande del gip, spiegando di non aver partecipato agli scontri e che si dissocia da qualsiasi forma di violenza», ha detto l’avvocato Filippo Caccamo, difensore del 27enne. Il pubblico ministero Piero Basilone, attraverso il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli in udienza, ha chiesto la custodia cautelare in carcere per il giovane.

 

Secondo quanto spiega il difensore, l’avvocato Filippo Caccamo, al 27enne «vengono contestate singole condotte che lui ha respinto». Il legale ha precisato che nei confronti del suo assistito la polizia non ha depositato fotografie o video riprese che lo identifichino durante gli scontri, ma le indagini sono in corso, così come l’analisi delle immagini in possesso della Digos.

 

«La maschera? Per lo smog»

no expo scontrino expo scontri

Il secondo interrogato è stato il 23enne Jacopo Piva, residente a Rozzano, nell’hinterland milanese, commesso in un negozio di calzature. È accusato in particolare di aver «rovesciato un bidone dell’immondizia in fiamme in zona Pagano e di aver lanciato una bottiglia vuota contro le forze dell’ordine». «Non mi interesso di politica, non ho mai frequentato centri sociali o gruppi antagonisti», ha detto. Alle spalle ha solo una denuncia, lo scorso agosto, per aver tracciato una tag su una pensilina.

 

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Il giovane, secondo quanto ha riferito il suo difensore, l’avvocato Loris Panfili, ha raccontato al gip di essere andato a Milano solo per «partecipare alla manifestazione del primo maggio, contro il precariato contro l’Expo» e di essersi trovato «nel mezzo degli scontri provocati da altre persone». Ha spiegato inoltre che la mascherina antismog in neoprene, trovata dalle forze dell’ordine nel suo zaino, «serviva solo per riparare dallo smog circolando in bicicletta», dato che non ha la patente. «La sua identificazione come uno dei partecipanti agli scontri non è certa - ha spiegato il suo difensore - e per questo abbiamo chiesto la scarcerazione». «È un errore di identificazione - afferma Panfili, che ne ha chiesto la scarcerazione -. La polizia non ha fornito né una descrizione del suo abbigliamento, né delle particolarità della sua fisionomia».

 

? La donna arrestata

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«La mia assistita ha spiegato di non aver partecipato agli scontri, e di essere andata al corteo con alcuni amici per manifestare pacificamente», ha spiegato l’avvocato Paolo Antimiani, difensore di Heidi Panzetta, la donna 41enne, che ha una figlia e lavora come barista, arrestata in zona Pagano. «È accusata di aver preso dei bastoni in mano ma lei ha negato tutto - ha sottolineato - spero che i filmati chiariscano la situazione».

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Ha respinto gli addebiti anche Pasquale Davide, elettricista 32enne di Tortona (Alessandria), accusato anche di lancio di oggetti pericolosi. «Ha spiegato di aver solo raccolto un bullone e di averlo gettato subito a terra - ha sostenuto il suo difensore, l’avvocato Daniele Cattaneo -, e di essersi coperto il volto con la felpa per ripararsi dal fumo dei lacrimogeni. Non è contrario a Expo - ha concluso - ed è venuto a Milano per partecipare alla May Day Parade del primo maggio in quanto lavoratore precario».

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