GIALLO INTERNAZIONALE- MAZZETTE PER APRIRE CASINÒ IN CONGO: IN CARCERE IL RE DELL’ACCIAIO ANTONIO GOZZI - L’INCHIESTA NASCE DALLA SCOMPARSA DI UN COMMERCIALISTA BELGA LEGATO A UNA PRINCIPESSA DELLO ZAIRE
Riccardo Bruno per il “Corriere della Sera”
Antonio Gozzi sapeva che l’inchiesta della magistratura belga era delicata. Quasi un mese fa l’ex ministro dell’Economia della Vallonia e allora sindaco di Waterloo, Serge Kubla, era finito in carcere per 48 ore. Un presunto giro di mazzette a funzionari e politici del Congo per favorire società interessate al gioco d’azzardo. Kubla sarebbe stato il mediatore, nelle società era spuntato il nome di Gozzi e di un suo stretto collaboratore, Massimo Croci.
Gozzi, 61 anni, di Chiavari, amministratore delegato della Duferco, colosso siderurgico con sede in Svizzera, nonché docente universitario, presidente della Federacciai e della squadra di calcio dell’Entella (promossa un anno fa in B) lunedì si è presentato con Croci, 52 anni, davanti al magistrato belga. Incontro concordato dal loro difensore, Michele Hirsch. Ma al cospetto del giudice istruttore, Michel Claise, gran fustigatore di crimini finanziari nonché autore di romanzi di successo, l’interrogatorio ha preso una piega inaspettata.
Gozzi, insieme a Croci, è stato prima fermato e poi arrestato per corruzione internazionale. L’avvocatessa Hirsch è incredula: «Gli hanno messo le manette dietro la schiena, gli hanno tolto gli occhiali e lo hanno trattato come se fosse il peggiore dei delinquenti. Ha risposto a tutte le domande, ha detto con forza e dignità che non ha corrotto nessuno».
Ieri Gozzi è stato interrogato nuovamente. Il portavoce della Procura federale, Jean-Pascal Thoreau, ha precisato che «i dirigenti di Duferco sono stati arrestati perché c’era il pericolo di inquinamento delle prove». Il provvedimento è valido 5 giorni, per venerdì prossimo è già stata fissata l’udienza davanti alla «chambre d’accusation» che dovrà decidere se prolungarlo o meno.
La moglie, Sabina Croce, attende a Chiavari buone notizie. Fiduciosa: «Mio marito è una persona di assoluto rigore morale, sono sicura che ne verrà fuori al più presto». Ma anche amareggiata: «Dopo una storia assolutamente limpida, nessuno risarcirà un danno così alla sua immagine».
La Duferco, in una nota, precisa che la vicenda «risale al 2009 e non riguarda direttamente società del Gruppo, ma società e interessi economici esterni e riferibili personalmente agli azionisti del gruppo stesso. Si è trattato di un intervento di natura esclusivamente finanziaria terminato, tra l’altro, con risultati economici e finanziari negativi». Aggiunge Ettore Chiti, l’avvocato italiano di Gozzi: «Il professore non si è mai recato in Congo né tantomeno ha parlato con funzionari o politici congolesi».
Kubla, l’ex borgomastro di Waterloo, è accusato di aver versato somme illecite alla moglie dell’ex premier congolese Adolphe Muzito. Un’inchiesta nata da un altro caso tutt’altro che chiaro: la scomparsa di un commercialista belga, Stephan De Witte, che avrebbe lavorato per la Duferco in Congo, legato a una principessa originaria dello Zaire, Odette Maniema Krempin, ex stilista, filantropa e chiacchierata per la disinvoltura nelle operazioni finanziarie. Un giallo internazionale, sul quale il magistrato-scrittore di Bruxelles è intenzionato a scrivere il finale.