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"VOGLIAMO PORTARE LE MACCHINE A UN LIVELLO DI INTELLIGENZA UMANO E CHE SIANO IN GRADO DI RAGIONARE E DI PROVARE EMOZIONI" - MENTRE IL MONDO SI INTERROGA SUI RISCHI POTENZIALI DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE, META SE NE SBATTE E CONTINUA SPEDITO CON IL SUO NUOVO SISTEMA DI MACHINE LEARNING, CREATO DAL GURU DELL'IA YANN LE-CUN: "QUESTE MACCHINE IMPARERANNO DA SOLE, MA NON PER QUESTO SARANNO POTENZIALMENTE FUORI CONTROLLO O SI RIBELLERANNO AI LORO CREATORI"

Estratto dell'articolo di Pier Luigi Pisa per "la Repubblica"

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[…] Yann Le-Cun, capo del team AI di Meta, […] guida il lavoro […] Fair di Parigi, il centro per la ricerca sull’intelligenza artificiale di Meta che l’informatico francese ha fondato otto anni fa. «Quello che facciamo qui dentro - dice LeCun[…] è cercare di portare le macchine a un livello di intelligenza umano». È un’impresa estremamente complicata. Tanto che nessuno, finora, ci è riuscito. […] «Rispetto a come apprendono gli esseri umani, oppure gli animali, l’attuale machine learning fa schifo » dice LeCun, che a Parigi presenta un nuovo modello di AI più simile al funzionamento della mente umana.

 

intelligenza artificiale

Si chiama I-JEPA ed è un primo passo verso macchine che saranno in grado di «ragionare», di applicare il «buon senso», di «comprendere la realtà» e di «pianificare». Queste macchine impareranno da sole attraverso il self-supervised learning (SSL). […] Ma non per questo - afferma LeCun - saranno potenzialmente fuori controllo. O si ribelleranno ai loro creatori, come ha ipotizzato una recente lettera - diffusa dal Center for AI Safety - che mette in guardia sul rischio di «estinzione» dell’uomo a causa dell’intelligenza artificiale. «[…]. Quella lettera non ha alcun senso. L’Ai amplifica l’intelligenza umana e porterà a un nuovo Rinascimento, non si può associare a pericoli come le pandemie e le armi nucleari».

 

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Per spiegarsi meglio, LeCun fa un riferimento alla storia dell’aviazione. Suo padre era un ingegnere aeronautico. «Se qualcuno, nel 1930, avesse chiesto come rendere più sicuri i motori a reazione, nessuno avrebbe saputo rispondere. Perché non erano ancora stati inventati. Per l’intelligenza artificiale di livello umano è lo stesso. Non esiste ancora. E quando ci arriveremo, sono certo che la renderemo sicura come fatto con i motori a reazione».

 

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Ma allora perché l’AI fa così paura? «Ora non conviene domandarsi se questi rischi siano più o meno reali - dice LeCun - . Dovremmo chiederci, invece, se esiste un modo per ridurre eventuali pericoli e per aumentare i benefici. Io credo che sia possibile». […] Per LeCun, a Meta da ormai dieci anni, la via dell’open- source è obbligata. «Il mondo dovrà scegliere tra una AI aperta e una AI a porte chiuse. Ma le persone devono capire che la migliore protezione da pericoli come l’hate speech e la disinformazione, oppure il tentativo di influenzare sui social le elezioni, è proprio l’AI. L’intelligenza artificiale è la soluzione, non il problema».

 

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E poi c’è una questione politica. «Immaginiamo un futuro in cui ognuno interagirà con un assistente virtuale dotato di AI spiega LeCun - . Quell’assistente avrà un’influenza enorme sulle opinioni. E io non credo che i governi, in particolare quelli europei, saranno felici se una tecnologia simile resterà nelle mani di poche aziende americane concentrate sulla West Coast».

 

[…]«Le emozioni sono anche il frutto di una predizione - spiega l’informatico - . Quando un uomo si spaventa, è perché ha previsto che accadrà qualcosa di bello o di brutto. E dunque accadrà anche ad AI come quella che ho appena presentato. Sarà una conseguenza inevitabile».

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