escort prostituta prostituzione

LUCCIOLE PER LANTERNE – NEL QUEENSLAND, IN AUSTRALIA, SI STA STUDIANDO UN MODO PER DEPENALIZZARE LA PROSTITUZIONE E FAR QUADRARE I CONTI PUBBLICI: L’OBIETTIVO È RISPARMIARE SULLE SPESE DELLA GIUSTIZIA, PERMETTENDO ALLA POLIZIA DI CONCENTRARSI SU ALTRI CRIMINI – PER I SOSTENITORI DELLA CAMPAGNA SI TRATTA ANCHE DI UN MODO PER “RIMUOVERE LO STIGMA SULLE SEX WORKER E DARE LORO DIGNITÀ SOCIALE”, MA…

Maurizio Stefanini per “Libero quotidiano”

 

prostituzione 3

Depenalizzare la prostituzione per far quadrare i conti pubblici, o meglio, per risparmiare le spese di giustizia: è la ricetta che emerge da un rapporto di 250 pagine che nella Provincia australiana del Queensland è stato elaborato da una Commissione per la riforma della legge esistente. "Quadro per un'industria del lavoro sessuale depenalizzata", è il titolo. Visi dice nero su bianco «che la depenalizzazione del lavoro sessuale può ridurre l'onere finanziario sul sistema di giustizia penale e consentire alla polizia di concentrarsi su altri crimini».

 

prostituzione 2

Per decifrare meglio, bisogna ricordare che sono cinque le varianti di trattamento della prostituzione che si possono trovare tra le legislazioni del pianeta.

A un estremo c'è infatti il proibizionismo, dove tutto quello che ha a che fare con la prostituzione è vietato. È così in quasi tutto il mondo islamico, in Cina, in Russia, in Asia Orientale in genere ed anche negli Stati Uniti. Bisogna evidentemente poi vedere qual è la severità con cui le leggi vengono fatte rispettare. In Iran, ad esempio, il divieto è spesso aggirato tramite l'escamotage del matrimonio islamico a tempo. Ed è anche noto che negli Stati Uniti le prostitute ci sono, eccome!

prostituzione 4

 

All'altro estremo c'è la decriminalizzazione: tutto è legale, e la prostituzione è considerata un mestiere come un altro, con tasse e contribuiti. È il modello adottato dal primo gennaio in Belgio, e presente anche a Capo Verde e Guinea-Bissau. Nel neo-abolizionismo la prostituta non viene punita, ma lo sono clienti e mediatori. È definito "modello nordico" per essere stato adottato da Svezia, Norvegia, Irlanda, Islanda e Canada, malo hanno fatto proprio anche Francia e Israele.

 

prostituzione 6

Il modello italiano pre Legge Merlin era quello della legalizzazione, dove la prostituzione è permessa in determinare strutture controllate. È tuttora così in Germania, Paesi Bassi, Austria, Svizzera, Estonia, Ungheria, Grecia, Turchia, Tunisia, Panama, Venezuela, Colombia, Ecuador, Perù, Bolivia, Cile, Uruguay. Il modello italiano attuale è quello dell'abolizionismo, dove sono autorizzate prostitute e clienti, ma sono fuori legge i mediatori e anche l'adescamento.

prostituzione 4

 

L'Australia col suo sistema federale presenta una varietà di modelli, come d'altronde il Messico, la Nigeria, l'Argentina e l'Indonesia, E anche lo Stato Usa del Nevada, dove la normativa varia a seconda delle contee.. Nuovo Galles del Sud e Territorio del Nord, con processi graduali che sono durati rispettivamente dal 1979 al 1988 e dal 1992 al 2019 hanno dunque un sistema di tipo belga, con la prostituzione equiparata a un lavoro come un altro. Il Territorio della Capitale ha adottato una parziale decriminalizzazione nel 1992. L'Australia Occidentale pure ci aveva provato nel 2008, ma poi ci ha ripensato, ed è rimasta con un modello all'italiana, come Australia Meridionale e Tasmania, pur dopo un aspro dibattuto.

prostituzione 3

 

In Victoria dal 1986 e in Queensland dal 1992 c'era invece un modello Legge Merlin. Ma, appunto, il Victoria ha deciso una regolamentazione tipo Territorio del Nord e Nuovo Galles del Sud nel 2021, e il Queensland ne sta dibattendo ora. "Sale per massaggi", agenzie di "hostess" e bordelli avranno dunque libertà completa di gestire i propri affari come normali imprese, senza interventi della Polizia, ma sì del Fisco. Secondo lo United Nations Programme on Hiv and Aids (Unaids), che emette regolari statistiche sui lavoratori del sesso, in Australia nel 2016 ve ne erano 2016, Esiste pure un ong che si chiama Scarlet Alliance, e che fornisce alle prostitute assistenza.

 

prostituzione 1

In tutto il Paese, i sostenitori della campagna che mira a ridurre l'intervento del governo in tali affari affermano appunto che la deregolamentazione agirebbe in favore della rimozione dello "stigma" dalle cosiddette "lavoratrici del sesso": un mezzo «per umanizzare le lavoratrici del sesso, perché conferisce loro la dignità del lavoro e dell'agire individuale. A differenza della forza lavoro di altri settori, si ritiene che una regolamentazione governativa inferiore anziché maggiore garantisca tali diritti».

casa chiusacasa chiusa 5casa chiusa 4casa chiusa 2casa chiusa 3prostituzione 2

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…