identikit matteo messina denaro

"APPENA L'HO VISTO MI SONO DETTO: È UGUALE ALLE FOTO" - PARLA IL COLONNELLO LUCIO ARCIDIACONO CHE HA FERMATO MESSINA DENARO: “CI HA FATTO I COMPLIMENTI PER COME LO AVEVAMO TRATTATO NELLE FASI DELL'ARRESTO - SE GLI SONO STATE RISPARMIATE LE MANETTE E’ PERCHE’ CI SONO DELLE REGOLE E VANNO RISPETTATE” - L’IDENTIKIT DI MESSINA DENARO ERA QUASI PERFETTO: È STATO REALIZZATO PIÙ VOLTE IN QUESTI ANNI SECONDO IL METODO DELL'AGE PROGRESSION BASATO SU UN APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE, PARTENDO DA CONOSCENZE MEDICHE SUI DATI BIOMETRICI E INTEGRANDOLE CON EDITING DIGITALE… - LA VOCE DEL BOSS : "SONO MATTEO MESSINA DENARO"

 

1 - IL COLONNELLO "APPENA L'HO VISTO MI SONO DETTO: È UGUALE ALLE FOTO"

Estratto dell’articolo di S.P. per “la Repubblica”

IL COLONNELLO LUCIO ARCIDIACONO CHE HA FERMATO MATTEO MESSINA DENARO

 

«Quando me lo sono trovato davanti l'ho subito riconosciuto. Era lui, l'uomo delle fotografie viste tante volte». Il colonnello Lucio Arcidiacono e la sua squadra del Ros dà la caccia a Matteo Messina Denaro da otto anni.

 

Cosa ha provato a stargli faccia a faccia?

«Un'emozione grande, mi sono arruolato nei carabinieri un anno dopo le stragi Falcone e Borsellino».

 

Lei non ha paura a mostrare il suo volto?

«Sono il comandante di una squadra, ho degli obblighi nei confronti dei miei uomini e della comunità. […]».

 

Cosa le ha detto Messina Denaro quando l'ha ammanettato?

«Mi ha detto: "Lei lo sa chi sono io". E poi ha aggiunto: "Mi chiamo Matteo Messina Denaro"». […]

 

la carta di identita falsa usata da matteo messina denaro

Dopo tanti anni di indagini, se l'aspettava così Matteo Messina Denaro?

«Le indagini di questi anni ci hanno sempre rassegnato l'immagine di un mafioso diverso dagli altri: prima stragista, poi aveva intrapreso un suo percorso, tutto dedito agli affari. Ebbene, oggi abbiamo avuto la conferma: è all'opposto dello stereotipo del classico mafioso di un tempo».

 

Cosa l'ha colpito di più?

«Indossava un orologio molto costoso: un Richard Mille da 30 mila euro. E poi parla abbastanza bene, ha un tono di voce calmo, pacato».

 

MATTEO MESSINA DENARO

Cosa vi ha detto nella sede della vostra squadra, all'aeroporto di Boccadifalco?

«Ci ha fatto i complimenti per come lo avevamo trattato nelle fasi dell'arresto e poi ci ha dato atto del lungo lavoro fatto per arrivare alla sua cattura. […]».

 

2 - «L'HO VISTO E NON HO AVUTO DUBBI»

Alfio Sciacca per il “Corriere della Sera”

 

[…] Il colonnello Lucio Arcidiacono ci mette la faccia e non ha alcun timore a svelare la sua identità. […] Allo spietato criminale sono state risparmiate le manette. «Ci sono delle regole e vanno rispettate - dice Arcidiacono -. Altrimenti non facciamo il nostro lavoro. Lui ci ha pure ringraziati per come lo abbiamo trattato e forse si è reso conto anche del gran lavoro fatto per catturarlo». […] «In particolare dedico questo successo al nostro maresciallo...». Il riferimento è a Filippo Salvi, morto a Bagheria nel 2007 a soli 36 anni. Precipitò da una collinetta mentre stava piazzando una telecamera. «Non era una delle tante indagini […], era proprio finalizzata alla cattura di Messina Denaro».

MATTEO MESSINA DENARO DOPO L ARRESTO

 

3 - IL VOLTO, UN MISTERO LUNGO 30 ANNI «MA IL RITRATTO ERA QUASI PERFETTO»

Estratto dell’articolo di Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”

 

Trent'anni di mistero sul suo volto e di voci su chirurgie facciali che l'avrebbero reso irriconoscibile e poi la sorpresa: Matteo Messina Denaro era quasi identico ai suoi identikit.

Ne hanno presentati vari in Procura, in questi anni di ricerche, carabinieri, polizia e Guardia di finanza, partendo dalla foto con quell'aspetto un po' da viveur: bandana al collo e occhiali a goccia. E, nel giorno della cattura, chi lavora nel laboratorio audio-video del Reparto investigazioni scientifiche di Roma che ha «invecchiato» quell'immagine, si mostra soddisfatto.

IDENTIKIT DI MATTEO MESSINA DENARO

 

«Direi che, tutto sommato, la stima dell'invecchiamento ha colto nel segno», dice il maresciallo del Ris, Antonio Natale. […] Colpisce in particolare la bocca: sia per la larghezza che per l'assottigliamento del vermiglio» […] è visibile la somiglianza anche dell'epitelio tra naso e bocca: quella fossetta sopra la parte alta delle labbra, il cosiddetto "arco di Cupido". Era molto accentuata, ma negli anni si è andata attenuando».

 

matteo messina denaro

[…] «L'identikit è stato fatto più volte in questi anni secondo il metodo dell'age progression basato su un approccio multidisciplinare, partendo da conoscenze mediche sui dati biometrici e integrandole con editing digitale. E quindi applicando le rughe orizzontali sulla fronte, diminuendo sulle tempie i capelli che nel tempo cadono, accennando alla formazione di borse sotto gli occhi e a quell'ispessimento della punta del naso che, via via, compare. E che infatti lui adesso ha». […] persino il modello degli occhiali era simile a quello di trent' anni fa. Ma allora perché non usare in questi casi l'intelligenza artificiale per scoprire i latitanti attraverso il confronto di identikit e immagini di videosorveglianza?

 

matteo messina denaro 1

«La tecnologia lo consente - spiega il maresciallo -. Noi stessi abbiamo un sistema di riconoscimento automatico facciale, il Sari, che lascia passare solo chi lavora all'interno della struttura e ferma volti sconosciuti». E sarebbe in grado di lanciare un alert in caso apparisse un volto specifico? «Il collegamento alla banca dati del nostro Sari è stato usato per cercare l'accoltellatore della ragazza nella metropolitana di Roma, poi arrestato. Teoricamente è possibile», risponde. E lì si ferma. Perché la normativa per le telecamere a circuito chiuso non consente di collegare l'immagine all'identità di una persona. La domanda sul perché è così difficile prendere i latitanti si ferma davanti a quel problema di privacy che, per evitare l'uso di quelle immagini a fini diversi, di fatto finisce anche per proteggere criminali in fuga.

 

Ultimi Dagoreport

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…