
PER L’OMICIDIO DI SARA DI PIETRANTONIO, LA 22ENNE TROVATA SEMI CARBONIZZATA NEI PRESSI DELLA SUA AUTO IN FIAMME, E' STATO FERMATO L'EX RAGAZZO - I DUE SI ERANO LASCIATI QUALCHE GIORNO FA E LE AMICHE HANNO RACCONTATO CHE LUI "LE RENDEVA LA VITA IMPOSSIBILE”
1 - RAGAZZA CARBONIZZATA: FERMATO L'EX RAGAZZO
(ANSA) - E' stato fermato l'ex ragazzo di Sara Di Pietrantonio, la studentessa di 22 anni trovata all'alba di ieri semi carbonizzata nei pressi della sua auto in fiamme, in via della Magliana, alla periferia di Roma. Il fermato è Vincenzo Paduano e ha 27 anni. Sulla vicenda indaga la Squadra mobile di Roma.
2 - LA MORTE DI SARA TRA LE FIAMME SOTTO TORCHIO L' EX FIDANZATO
Rory Cappelli e Lorenzo D’Albergo per “la Repubblica”
Ci sarebbe un indiziato per l' omicidio di Sara Di Pietrantonio, la studentessa di 22 anni trovata morta carbonizzata in via della Magliana ieri all' alba. Sarebbe un suo ex fidanzato. Intorno alle 21, dopo un' intera giornata di interrogatorio, ha chiesto di essere assistito da un avvocato. È sul giovane che puntano gli inquirenti per dipanare quello che si dalla prima mattina di ieri è apparso un giallo.
la morte di sara di pietrantonio
Tutto inizia alle cinque del mattino, quando i pompieri sono alla prese con un' auto in fiamme. Mentre sono al lavoro con gli idranti, arriva Concetta Raccuia, con il fratello Andrea. Concetta sta cercando sua figlia Sara. Le è arrivato sul cellulare alle 3.20 di notte un suo messaggio: le aveva scritto di stare tranquilla, che sarebbe subito rientrata in casa. Poi più niente. Un' ora dopo la donna allerta la polizia del commissariato San Paolo. Chiama il fratello. Con lui va a cercare Sara.
Stanno girando da una manciata di minuti, quando laggiù, poco lontano da casa, in via della Magliana, Concetta vede un' auto in fiamme circondata dai pompieri. Scende di corsa: quell' auto - o meglio ciò che ne resta - è la sua, una Toyota Aygo: che quella sera guida Sara. Ma di lei nessuna traccia.
auto carbonizzata di sara di pietrantonio 3
Poi Concetta vede dei pompieri che, duecento metri più in là, indicano qualcosa. Con il fratello va a vedere e lì in terra, in mezzo ai cespugli, c' è proprio il cadavere di Sara, studentessa di Economica Aziendale all' università Roma Tre, 22 anni, morta in una strada semideserta.
La ragazza era andata nel pomeriggio a un evento di danza con le sue amiche della scuola di ballo, poi con quella che da due anni era la sua amica del cuore, Flaminia, era uscita per trascorrere la serata. Così hanno ricostruito gli investigatori della squadra mobile diretta da Luigi Silipo, la pm Maria Gabriella Fazi incaricata delle indagini, coordinati dall' aggiunto Maria Monteleone, il medico legale Giorgio Bolino, che all' obitorio della Sapienza oggi eseguirà l' autopsia. Da un primo esame superficiale sul corpo, ha spiegato il medico, non è possibile stabilire se Sara sia stata tramortita o uccisa prima di essere data alle fiamme. Sembra anche che ci siano segni di strangolamento. Ma la certezza si avrà solo con l' esame autoptico.
Gli inquirenti hanno passato l' intera giornata e la notte con gli amici di Sara, sentiti tutti a lungo. I genitori di Flaminia sono rimasti per l' intera giornata seduti sui gradini di fronte alla questura in attesa che per la figlia terminasse l' interrogatorio. In questura è arrivato anche l' ex di Sara, che lei aveva lasciato da qualche giorno e che - lo raccontano le sue amiche di danza - «la stava perseguitando».
auto carbonizzata di sara di pietrantonio 3
Il suo ex viene descritto dalle amiche di danza come «gelosissimo: l' aspettava sempre sotto la scuola di danza, ultimamente era diventato ossessivo, pressante. Le rendeva la vita impossibile » racconta una sua compagna.
«Andava anche all' università, l' aspettava fuori dall' aula delle lezioni. Sono stati insieme un paio di anni. Poi lei, da poco, era riuscita a lasciarlo, come la spingevamo tutte di fare. E forse aveva conosciuto altri ragazzi. Non so se lui c' entri qualcosa: di sicuro a vederlo non sembrava così pericoloso ».
auto carbonizzata di sara di pietrantonio
Gli investigatori stanno lavorando anche ad altre immagini, oltre a quelle che riprendono, da un' angolatura che non permette di osservare l' intera scena, una figura che esce dalla macchina di Sara, che sale su un' altra auto, prima che la Aygo prenda fuoco.
Stanno anche cercando di acquisire i video dei distributori di benzina della zona per verificare se l' uomo che ha fatto esplodere la macchina di Sara e che presumibilmente le ha versato addosso un combustibile, abbia acquistato taniche di carburante.
Altri video potrebbero aiutare a rispondere a molte domande: Sara è scesa dall' auto prima che lui le desse fuoco? Lui l' ha inseguita, l' ha uccisa e poi le ha versato addosso la benzina? L' ha impregnata di combustibile in auto, lei è scappata, lui l' ha inseguita?
Si stanno anche visionando i tabulati telefonici della ragazza per vedere se alle stesse celle, mentre lei si trovava in via della Magliana 1102, si fosse attaccato anche il numero di qualcuno che la conosceva.
3 - LE DUE AUTO AFFIANCATE E L' UOMO CHE SCENDE IL KILLER RIPRESO IN UN VIDEO
Rory Cappelli e Lorenzo D’Albergo per “la Repubblica”
Due macchine si affiancano. Le telecamere sono lontane, le immagini un po' sfuocate. Ma il video che gli investigatori della squadra mobile ieri hanno visto e rivisto centinaia di volte non lasciano dubbi: una persona scende da una delle auto, sale sull' altra e si allontana. Un istante dopo la vettura rimasta ferma in strada esplode. I filmati sequestrati dalla polizia dopo il ritrovamento della Toyota Aygo di Sara Di Pietrantonio in via della Magliana registrano frammenti di una morte assurda. E lasciano pochi dubbi su quanto accaduto nel nulla della periferia Sud Ovest di Roma: nessun incidente, nessun guasto improvviso alla centralina elettrica. A uccidere la 22enne trovata senza vita nel parcheggio del ristorante "La Tedesca" non è stata la sorte.
auto carbonizzata di sara di pietrantonio
Lei, minuta studentessa di Economia, potrebbe essere stata vittima di chi non ha saputo accettare un rifiuto. L' ipotesi ieri si è fatta pian piano certezza per tutti. Prima per gli investigatori, poi per gli amici. Infine per i parenti e mamma Tina. È stata lei, assieme allo zio Andrea, la prima a riconoscere il corpo straziato della figlia. È stata lei, ieri sera, l' ultima a rincasare dalla questura dopo la giornata più lunga. Occhiali da sole, capelli arruffati, sguardo a terra e un silenzio carico di un dolore innaturale. Un mazzo di fiori in mano, il cellulare stretto nell' altra.
Su quel telefonino, intorno alle 3.20 di domenica, aveva ricevuto l' ultimo sms della figlia: «Ho accompagnato la mia amica. Tra poco sono a casa». Una prassi: all' altezza dell' ufficio postale che dista cinque chilometri da casa, Sara sapeva di dover avvertire la madre. Ieri, però, il tempo si è allungato a dismisura per Tina. Fino alla chiamata della polizia: «Signora, siamo in via della Magliana. La sua auto è andata a fuoco». Il resto, i minuti a cavallo tra il messaggino e la telefonata degli agenti delle volanti, è una cronaca ancora da scrivere: Sara è stata fermata, ha incontrato qualcuno e poi ha trovato una morte orribile.
LA MORTE DI SARA DI PIETRANTONIO
Una mano le ha quasi strappato via i vestiti. Al resto hanno pensato le fiamme. Il fuoco ha portato via 22 anni di serenità conquistata mattoncino dopo mattoncino: dopo il divorzio dei suoi, la biondina di Spallette, borgata tutte case basse e buche nell' asfalto che si apre lungo la Portuense a mezz' ora di distanza dal centro di Roma, aveva dimostrato un carattere fuori dal comune.
Sara studiava per abbandonare, prima o poi, la vita di periferia. Dopo la maturità al liceo scientifico Cannizzaro, nell' elegante quartiere residenziale dell' Eur, e una piccola battuta d' arresto per la bocciatura al test d' ingresso a Medicina, la vittima della Magliana aveva trovato la sua strada alla facoltà di Economia di Roma Tre. Un esame dopo l' altro si stava avvicinando alla laurea, ma senza mai mettere da parte le sue passioni.
Sabato sera, assieme all' amica Flaminia, aveva provato per un' ultima volta i passi del prossimo spettacolo di danza. Poi erano uscite assieme, forse in un locale di via Libetta, strada della movida all' Ostiense. E a casa si esercitava ancora con il flauto studiato per due anni, gli ultimi due del liceo, al conservatorio dell' Aquila. «Aveva dei permessi speciali a scuola - raccontano le zie Anna e Luciana - per poter uscire un' ora prima e prendere la corriera.
Era brava, buonissima. Fino a due anni fa la madre l' accompagnava ovunque.
LA MORTA DI SARA DI PIETRANTONIO
Poi aveva cominciato a prendere la macchina da sola, perché aveva fatto capire a Tina che non c' era nulla da temere. Come ogni 20enne, non si fermava mai». Neanche d' estate: la mattina animatrice per i bambini e la sera cameriera nello stesso stabilimento a Ostia.
In spiaggia, grazie a un giro di amici, aveva conosciuto il suo ex. Un ragazzo forte, sicuro: voleva restare con lei per il resto della vita. Poi qualcosa si era rotto nel rapporto e le foto al roseto comunale di Circo Massimo erano diventate solo un ricordo da custodire su Facebook.
«Si erano lasciati da due giorni », raccontano ora le zie. Sul fidanzato della nipote non si sbilanciano: «Abitava lontano, sulla Cassia. Si faceva vedere ogni tanto». La frequenza degli incontri aumenta nelle parole della vicina: «Negli ultimi due mesi lui si è presentato qui sotto ogni giorno. Sara era molto riservata, ma sapevo che avevano discusso». Il mantra da ripetere a Spallette ieri però era un altro: «Non sappiamo cosa sia successo - ha ripetuto per tutta la mattina lo zio Andrea, ancora sotto shock dopo la nottata d' orrore - speriamo sia solo un incidente».