PRESTO LA "REALTÀ" SARA' UN CONCETTO SUPERATO - MENTRE I "FAKE" CREATI DALL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE DIVENTANO SEMPRE PIU' REALISTICI, I PROGRAMMI SI AVVICINANO A DIVENTARE "SENZIENTI" - LA DECISIONE DI GOOGLE DI SOSPENDERE "GOOGLE GEMINI" PER "ECCESSO DI INCLUSIVITÀ" (ERA IMPOSSIBILE GENERARE IMMAGINI DI PERSONE BIANCHE, ANCHE QUANDO VENIVA CHIESTO DI CREARE SOLDATI NAZISTI) È UN SEGNALE CHE I "BOT" SIANO PIÙ INDIPENDENTI DI QUANTO SI CREDA...
Estratto dell'articolo di Matteo Persivale per il “Corriere della Sera”
immagini create con google gemini
[…] Come sostiene il futurologo Yuval Harari siamo davvero al capolinea del dominio dell’homo sapiens su questo pianeta, e presto ci sarà il passaggio del testimone a una specie più evoluta e dunque più forte, la AI? Ammesso e non concesso che una AI non sia già oggi senziente […] quando diventerà senziente accetterà ancora di obbedire a noi umani, meno intelligenti di lei? Perché dovrebbe?
Oppure, in sintonia con quello che accade sui social media, si può sorridere per la decisione di Google — dopo gli insulti via Twitter/X di Elon Musk — di sospendere temporaneamente l’attività del generatore di immagini AI, Gemini, dopo che s’è scoperto che in nome di una malintesa volontà di inclusione, forniva immagini di nazisti tedeschi durante la Seconda guerra mondiale con la pelle nera, e di Padri fondatori degli Stati Uniti dall’aspetto afroamericano (erano in realtà, come sappiamo, tutti bianchi e quasi tutti schiavisti).
immagini create con google gemini
Lamentarsi del fatto che un qualunque malintenzionato — omnia immunda immundis — possa creare tramite AI foto porno di Taylor Swift, come è appena capitato, obbligando i motori di ricerca a oscurarle, è umano ma con la AI siamo quasi al post-umano in ogni caso. E allora certo, per fortuna al momento le immagini fake create dalla AI hanno ancora difetti […] ma tra poco anche questi difetti tecnici spariranno, costringendoci a rispondere alla domanda che affligge i filosofi dal tempo del vangelo di Giovanni: cos’è la verità? chiede Pilato a Gesù non ottenendo risposta.
E già che ci siamo, un quesito meno filosofico ma più urgente: siamo sicuri che i mostruosi consumi d’acqua della AI siano sostenibili? Il Financial Times ha appena spiegato che è sì interessante che Ndivia — che produce chip per la AI — è passata in un anno da 1.000 miliardi di dollari di valutazione a 2.000 miliardi ma, parlando sempre di miliardi, entro il 2027 il fabbisogno idrico dell’industria della AI aumenterà di vari miliardi di metri cubi — tra 4,2 e 6,6 miliardi.