beatrice fazi

ORA PROVARCI CON UNA DONNA EQUIVALE A UNA MOLESTIA?BEATRICE FAZI RACCONTA DELLE AVANCES RICEVUTE IN AUTO DA “UN IMPORTANTE ATTORE, REGISTA E PRODUTTORE”: "MI PORTA IN UN POSTO SQUALLIDISSIMO, SPERDUTO. A QUEL PUNTO LUI PROVA A BACIARMI. IO LO RESPINGO, IMBARAZZATA. E LUI: 'GUARDA, SCENDO UN ATTIMO PERCHÉ DEVO ANDARE AL BAR A COMPRARE IL LATTE PER IL BAMBINO'. DOPODICHÉ MI HA SCARICATO ALLA PRIMA METRO" - CI SONO STATI DEI CASTING, AI QUALI ERO STATA PROPOSTA, MA LUI NON MI HA MAI FATTO FARE MANCO UN PROVINO….”

Francesca D’Angelo per “La Stampa”

BEATRICE FAZI 66

 

La carriera di un attore è fatta di sliding doors: quanti artisti, con il senno del poi, si sono domandati cosa sarebbe successo se avessero fatto quel film, o se avessero malauguratamente rifiutato quel ruolo.

 

Scelte, personaggi, rischi: ciascuno prende una decisione e se ne assume la responsabilità Purtroppo però, soprattutto se sei donna, alcuni «what if» non dipendono dalla propria volontà.

 

Ci sono dei compromessi che non hanno nulla a che vedere con l'arte e che possono aprire delle porte o chiuderle per sempre: scorciatoie da attraversare tutto d'un fiato, tappandosi naso, cuore e occhi, o da evitare come la peste.

 

In entrambi i casi il prezzo è molto alto. Ce lo ha spiegato molto bene il #metoo con le sue storie di abusi e ricatti sessuali, ma anche molti aneddoti rilasciati dalle star italiane. Da noi, a differenza che in America, nessuno osa fare nomi ma le storie sono comunque inquietanti sia quando si tratta di veri e propri stupri, come quello di Asia Argento, o di avance respinte in gioventù, come nel caso di Pamela Villoresi o Manuela Arcuri.

BEATRICE FAZI 67

 

A raccogliere dati e testimonianze ci sta provando l'associazione internazionale Amleta. La sfida è rompere il muro di omertà: un obiettivo impegnativo perché l'impressione è che «alla fine non cambi mai nulla», come lamenta l'attrice Beatrice Fazi, famosa per il ruolo della tata Melina in Medico in famiglia e, dal 7 febbraio, al teatro Cometa Off con lo spettacolo Il più bell'addio. Fazi non è stata vittima di abusi ma, di certo, ha vissuto sulla propria pelle una sgradita avance da un potente nome del cinema. Che, guarda caso, da allora non l'ha mai provinata…

 

Partiamo dall'inizio. Quanti anni aveva?

«Diciotto. Ero appena arrivata a Roma, sognando di sfondare nel mondo del cinema. Vivevo in un appartamento insieme ad altre ragazze che frequentavano l'Istituto Europeo di Design. Una sera decidiamo di uscire, per scoprire Roma: ci acchittiamo e gironzolando ci imbattiamo in un set sull'Isola Tiberina. Preferisco non dire quale, né fare nomi».

 

Arrivata lì, chi trova?

«Una star famosissima! Era po' più grande di noi e noi l'adoravamo! Già all'epoca era molto famoso: oggi è diventato un importante attore, regista e produttore. Tra un ciak e l'altro, con la faccia di tolla che mi ritrovo, sono andata a chiedergli un autografo.

 

BEATRICE FAZI 66

Ci mettiamo quindi a parlare, gli dico del mio sogno di fare l'attrice e lui allora mi chiede il numero di telefono: "Così poi ti faccio chiamare dal responsabile delle comparse: magari da cosa nasce cosa" Io gli lascio il numero fisso di casa. Pochi giorni dopo mi chiama e mi invita per un caffe».

 

Accetta?

«Si. Mi viene a prendere in macchina e io già mi immaginavo che mi portasse in un posto frequentato dai suoi amici. Per tutto il tragitto gli racconto della mia famiglia, delle mie aspirazioni... finché non mi rendo conto che ci siamo fermati in un posto squallidissimo, sperduto. A quel punto lui prova a baciarmi. Io lo respingo, imbarazzata. Per fortuna non insiste però mi dice: "Guarda, scendo un attimo perché devo andare al bar a comprare il latte per il bambino". Aveva un figlio piccolo e una moglie a casa! Non sono scappata dalla macchina solo perché non sapevo dove eravamo. Dopodiché mi scarica alla prima metro».

 

L'ha mai poi rivisto?

«Ci sono stati dei casting, ai quali ero stata proposta, ma lui non mi ha mai fatto fare manco un provino. Non so se mi abbia rifiutato consapevolmente: voglio credere che non sia così...»

 

Nessuno in Italia osa fare nomi: perché?

BEATRICE FAZI 3

«Chi fa certe cose è gente intoccabile contro cui non c'è partita. Purtroppo viviamo ancora in una società fortemente patriarcale e noi donne ci siamo giocate male le nostre carte: questa è una parità apparente. Il femminismo è stato sradicato: noi non volevamo diventare "come" gli uomini. Alla fine siamo quasi peggio di loro».

 

Si può contare almeno sulla solidarietà tra donne?

«Non sempre. Il male non ha un gender. Alcune donne sono complici di questo sistema».

 

Il precedente di Brizzi docet?

BEATRICE FAZI

«È stata una caccia alle streghe, anzi una caccia al capro espiatorio: si è alzato un polverone attorno a uno solo affinché tutto il resto non venisse intaccato. Infatti non è cambiato nulla».

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…