
QUANTE PERSONE HANNO AIUTATO MARK SAMSON A OCCULTARE IL CADAVERE DI ILARIA SULA? - GLI INQUIRENTI HANNO TROVATO UN PAIO DI SCARPE INSANGUINATE NELL'APPARTAMENTO DOVE IL 23ENNE VIVEVA CON I GENITORI: L'IPOTESI È CHE APPARTENGANO A SUO PADRE - LA MADRE HA GIÀ CONFESSATO DI AVER DATO UNA MANO A PULIRE IL SANGUE DI ILARIA - LA VITA PIENA DI BUGIE DI MARK: IN QUATTRO ANNI HA SOSTENUTO UN SOLO ESAME ALL'UNIVERSITÀ (ARCHITETTURA) E DICEVA A TUTTI CHE SUO PAPA' FOSSE PROPRIETARIO DI UNA PALESTRA, MA IN REALTÀ L'UOMO LAVORAVA LÌ COME INSERVIENTE - LA TESTIMONIANZA DI UN AMICO CHE HA OSPITATO IL 23ENNE FILIPPINO DOPO L'OMICIDIO: "È UN MOSTRO. MI HA CHIESTO OSPITALITÀ PERCHÉ MI HA..."
OMICIDIO ILARIA SULA, «MARK LE HA MENTITO, ALL'UNIVERSITÀ SOLO UN ESAME». DOPO IL DELITTO HA DORMITO SPESSO DA UN AMICO
Estratto dell'articolo di Fulvio Fiano e Rinaldo Frignani per www.corriere.it
Un bugiardo seriale, abituato a mentire su tutto e in maniera così capillare che l’intera sua vita, oltre che alla versione data dell’omicidio di Ilaria Sula, viene ora passata al setaccio dagli investigatori della squadra mobile.
Non per riscrivere la storia del delitto (se non nella parte delle possibili complicità per nascondere il corpo), quanto per delineare meglio il profilo dell’assassino, che già il gip, nell’ordinanza di convalida dell’arresto, descrive come un «freddo manipolatore». Proprio il crollo di queste bugie avrebbe innescato l’omicidio, una ipotesi che in nessuno modo deve suonare come una giustificazione e tantomeno avere il sapore assolutorio.
Samson mentiva sull’università. Arrivato al quarto anno di Architettura aveva dato un solo esame. Ma anziché ammetterlo di fronte alla fidanzata che gliene chiedeva conto, al gip ha spiegato, quasi a giustificarsi, che quelle domande «mi creavano problemi, le vivevo come un trauma, perché ho sempre avuto l’ansia da prestazione, fin dalle elementari, con i miei genitori».
Mark mentiva sulla sua famiglia, sostenendo che il padre avesse una palestra (il fisico muscoloso è una cosa di cui il 23enne andava fiero sui social), ma in realtà il genitore ha semplicemente un impiego per pulire la struttura. Il 23enne ha poi sostenuto davanti al giudice che «ero pronto a combattere per riavere Ilaria come fidanzata» e di essere confuso dal suo tira e molla in quella relazione che stava finendo «a volte era fredda, a volte affettuosa», ma — come raccontato da un’altra studentessa de la Sapienza — già da giorni lui stava cercando un’altra storia.
«Mi ha contattato il 22 marzo su una piattaforma di incontri online e ha subito chiesto di vederci — ha detto alla trasmissione Chi l’ha visto —. Era insistente, mi mandava le foto dalla strada dicendo di essere nel mio quartiere. Anche quella sera mi ha mandato una foto dalla cornetteria offrendosi di portarmene uno, mi ha chiesto se condividevo l’appartamento con qualcuno. Mi è sembrato strano, non ci eravamo neanche mai incontrati e non gli ho più dato spago».
Si allarga intanto il raggio delle indagini sui presunti complici di Mark Samson nell’omicidio dell’ex fidanzata, dopo gli accertamenti (per ora senza esiti investigativi) sui suoi due amici, con i quali era in compagnia la notte dell’1 aprile. In quella occasione i tre risultavano agganciati alla stessa cella telefonica sulla Tuscolana sulla quale agiva anche il telefono di Ilaria. [...]
ROMA, TROVATE SCARPE INSANGUINATE. LETTERA DELL’ASSASSINO DAL CARCERE: «CHIEDO SCUSA»
Estratto dell'articolo di Rinaldo Frignani per il "Corriere della Sera"
Alcune tracce di sangue isolate dalla polizia scientifica su un paio di scarpe non dell’assassino nell’appartamento di via Homs rilanciano il sospetto, mai sopito, che Mark Antony Samson sia stato aiutato da qualcuno a portare via il cadavere di Ilaria Sula.
Il 23enne reo confesso del delitto ha sempre sostenuto di aver fatto tutto da solo e che i genitori non fossero in casa ma poi sua madre Nors Manlapaz, nell’inchiesta affidata dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini alla Squadra Mobile, ha ammesso di aver aiutato il figlio a pulire il sangue. I sospetti degli inquirenti si concentrano ora sul padre Rik. Resta infatti da chiarire chi abbia aiutato lo studente de La Sapienza a portare il corpo, chiuso in un trolley, nell’auto parcheggiata a cento metri di distanza.
dove e stato ritrovato il corpo di ilaria sula
L’ultima barriera alzata dal 23enne è incardinata sull’impossibilità di stabilire con certezza l’orario della morte della sua ex, ritrovata solo una settimana dopo la scomparsa in un dirupo a 40 chilometri da Roma. «L’ho uccisa al mattino quando i miei non erano in casa», ha detto l’omicida, essendo stato già chiarito che invece entrambi i genitori erano lì la sera prima. Dall’ora del delitto discende la credibilità (assai labile già ora) anche dell’altra parte della sua confessione: «Ho messo il corpo in auto alle 14 del 26 marzo», il che vorrebbe dire essersi mosso in pieno giorno in una zona assai popolata.
«Quando l’ho visto quella sera — ha raccontato al Messaggero Maher Abouzeid, anche lui finito nelle indagini per questa circostanza — sembrava preoccupato della sua auto, non voleva lasciarla incustodita. Ma per il resto era tranquillo. So che in passato aveva seguito Ilaria per controllarla». L’altro amico, Kevin Caraig, ha raccontato invece agli inquirenti che per alcune sere, quella settimana, Samson ha dormito da lui e poi insieme hanno lavato l’auto, della quale però non sapeva niente.
Anche queste versioni vengono esaminate dagli investigatori assieme a quello delle ragazze che, sempre il 26 sera, hanno incrociato l’assassino. La prima è una compagna di appartamento di Ilaria, con cui il 23enne è andato a mangiare una piadina: «Mi ha detto che aveva bisogno di sfogarsi per la crisi con Ilaria — ha raccontato la ragazza — ma mi ha parlato delle solite cose. Ilaria mi scriveva che era fuori Roma ma non voleva condividere la sua posizione». [...]
LA RABBIA DELL’AMICO DI MARK “QUANTE BUGIE: HA UCCISO ILARIA POI È STATO MIO OSPITE TRE GIORNI”
Estratto dell'articolo di Luca Monaco e Andrea Ossino per “La Repubblica”
"Mark è un mostro. Dopo aver ucciso Ilaria ha dormito tre notti accanto a me, nel mio letto. Mi ha chiesto ospitalità perché diceva: “Sono triste, Ilaria mi ha lasciato”. Poi, quando uscivamo la sera, rideva e scherzava come sempre.
LETTERA DI MARK SAMSON AI GENITORI DI ILARIA SULA
Aveva la patente di Ilaria nel portafogli. Il 30 marzo l’ho accompagnato in questura, quando è uscito si è lamentato: “Come è possibile che le persone scompaiono e poi la colpa è sempre degli ex fidanzati'". Kevin, 22 anni, non riesce più a entrare nella sua stanza da letto dal giorno dell’arresto di Mark Samson.
Non sapeva che l’amico conosciuto nel 2020 sui campi di basket al Prenestino, con il quale ha condiviso la settimana successiva al femminicidio, in realtà era il killer di Ilaria Sula. [...]
Kevin, la notte del 1° aprile è stato fermato in macchina con Mark e Maher. Come avete passato la serata?
«Mark ha dormito nel mio letto dal 28 marzo. Mi aveva detto che si era lasciato e che era giù di morale, così l’ho ospitato. La domenica mi è passato a prendere, aveva il parabrezza della macchina sporco di resina, il fango sui tappetini. Mi ha chiesto di accompagnarlo a lavare la macchina al Nomentano e ho detto “sì, andiamo”».
ILARIA SULA CON I SUOI GENITORI
Poi cosa avete fatto?
«Siamo andati al Nur bar in piazza Venezia, mentre aspettavamo di entrare giocherellava col portafogli tra le mani, si è aperto e ho visto la carta di identità di Ilaria. Lui mi ha detto: “Ce l’ho io perché Ilaria non ha il portafogli e mi fa sempre tenere le sue cose”».
Quando ha saputo che la ragazza era scomparsa?
«Mark è venuto da me il 28, si è portato pochi vestiti in un sacchetto. Il 29, quando ho aperto gli occhi, era al telefono con il fratello di Ilaria. Mi ha detto solo: “È scomparsa ma come è possibile?”. Poi è rimasto in silenzio. Mi ha accompagnato al torneo di basket, è andato a casa delle coinquiline di Ilaria ed è tornato a prendermi. La sera siamo usciti».
ILARIA SULA CON I SUOI GENITORI
Che umore aveva?
«Rideva, scherzava, era allegro. Mi ha detto che si scriveva anche con un’altra ragazza. Si zittiva solo quando sentiva parlare di Ilaria. Io non dormo più a pensare che l’ho fatto stare tre giorni in casa, con i miei genitori». [...]
Lo ha saputo da Mark che la ragazza era scomparsa?
«No, dal post delle coinquiline. Non ho mai visto Mark con due telefoni, ma quando ci ha fatto vedere il finto post sul profilo di Ilaria (“Sto bene”) inconsciamente mi sono detto: “Che strano. Perché invece di chiamare, fa un post su Instagram? Non è normale”».
Le parlava degli studi?
«Mi ha solo detto che aveva dei problemi con Ilaria perché gli aveva chiesto quanti esami avesse sostenuto e che lui fin da piccolo non voleva che nessuno mettesse il naso nelle sue cose di scuola».
Lei lo ha accompagnato anche in questura per la scomparsa.
«Quando è uscito ha detto: “Come è possibile che le persone scompaiono e poi la colpa è sempre degli ex fidanzati?”. Poi è tornato dalla madre» .